La nuova Guida alle Birre d’Italia è stata presentata venerdì 24 maggio a un pubblico di oltre 400 tra birrai, selezionatori e ristoratori, per far conoscere storie di birre, produttrici e produttori che rendono il settore della birra artigianale vivo, in continua crescita, nel rispetto del legame tra territorio e qualità.
È stata presentata l'edizione 2024 della Guida alle Birre d'Italia
Com’è la nuova Guida alle Birre d’Italia
«La Guida alle Birre - evidenzia Luca Giaccone, curatore della pubblicazione insieme a Eugenio Signoroni - è nata nel 2008, quando in Italia i birrifici erano 232. Oggi sono più di mille e in tutti questi anni, con cadenza biennale, la guida di Slow Food ha raccontato l’evoluzione di questo affascinante movimento, con un certosino lavoro di visite, assaggi e confronto con i birrai. Un lavoro collettivo, possibile grazie a una squadra di collaboratori, presenti in tutta la penisola».
Per raggiungere un pubblico sempre più ampio, la Guida offre una serie di informazioni esaustive ma immediate che si propone di essere nello stesso tempo tecnica e divulgativa. «Non va dimenticato – sottolineano i curatori - che fare birre e` qualcosa di molto piu` complesso. Pur partendo dalle materie prime della terra, va molto oltre, abbracciando temi di sensibilita`, creativita`, cultura che variano da territorio a territorio e da birraio a birraio. Crediamo che l’Italia sia un Paese molto fortunato, anche da un punto di vista birrario».
Guida alle Birre d’Italia, numeri e novità
La guida prosegue il cammino iniziato nell’edizione scorsa alla scoperta del sidro, al quale dedica una sezione, a conferma che sia il mercato sia la cultura e l’attenzione dedicata ai fermentati di mela in Italia è in grande crescita. L’edizione racconta 511 realtà (un’ottantina le novità) - tra produttori di birra e di sidro - e recensisce 2.767 etichette, alle quali si aggiungono 785 locali segnalati, dove è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana. Sono 46 i produttori di sidro a cui è dedicata una scheda per 133 etichette segnalate.
La Guida racconta 511 realtà (un’ottantina le novità) tra produttori di birra e di sidro
La regione con più birrifici e locali in guida è la Lombardia (68 birrifici artigianali, 87 locali), mentre Piemonte e Trentino Alto Adige guidano la classifica delle regioni con più produttori di sidro. La birra in guida con la gradazione più alta ha 16% vol., mentre sono 7 quelle analcoliche (<1% vol.) tra cui quella con la gradazione più bassa che ha 0,5%. In totale sono 1897 sono le birre ad alta fermentazione, mentre lo stile più presente è American Ipa con 198 etichette.
Guida alle Birre d’Italia, i premi
Come per ogni edizione, non mancano i riconoscimenti assegnati dai curatori della guida: 49 le Chiocciole (i migliori birrifici d’Italia, secondo la Guida), 101 con l’Eccellenza (i birrifici che esprimono un’elevata qualità media su tutta la produzione) e 43 con il premio Filiera (realtà che si dedicano con particolare attenzione alla produzione diretta delle materie prime), novità di questa edizione. Del totale delle birre recensite, ben 779 etichette sono state premiate. Per quanto riguarda i sidri ci sono 3 Chiocciole, 4 Eccellenze e 5 premi Filiera.
I premi speciali
- Premio Miglior Novità al birrificio Nama di Treviglio (Bg), consegnato da Fermentis by Lesaffre: Il birrificio di Mattia Bonardi e di Stefano Angeretti in pochi anni si è affermato come uno dei più interessanti della scena brassicola lombarda con uno stile netto e ben riconoscibile.
- Premio Costanza al birrificio del Forte di Pietrasanta (Lu), consegnato da GAI Macchine Imbottigliatrici: Il birrificio di Francesco Mancini ha costruito la sua fama proprio sulla capacità di essere creativo e costante insieme. Birre cesellate produzione dopo produzione alla ricerca di una precisione che le renda un approdo sicuro di puro piacere.
- Premio Filiera italiana al birrificio Serrocroce di Monteverde (Av), consegnato da Schneider Electric: Vito Pagnotta è prima di tutto un contadino. Il suo progetto birrario è antico e contemporaneo insieme. Fare birra è una conseguenza e un’esigenza, un fatto culturale e colturale, un modo di raccontare davvero il proprio territorio e di valorizzarlo.
- Premio Miglior progetto di cantina al birrificio Siemàn di Villaga (Vi), consegnato da Slow Food TerreAcque Bresciane: Siemàn è un progetto unico nel panorama nazionale, un po’ cantina e un po’ birrificio, con birre che guardano al mondo dell’agricoltura, delle botti e del vino con naturalezza e spontaneità, senza alcuna forzatura o ricerca dello stupore.
- Premio Migliore offerta culinaria alla Vecchia Osteria di Marotta (Pu), consegnato da QBA (Quality Beer Academy): Vecchia Osteria è un luogo dove andare a mangiare bene oltre che a bere bene. E le due esperienze sono in continuo dialogo, grazie a una capacità innata da parte di Simone Massi e di tutto il suo staff di suggerire sempre il migliore abbinamento possibile e di aprire a nuove esperienze inedite.
- Premio Miglior publican al Bluebeat di Lecce, consegnato da ilberebene.it: Da oltre dieci anni solo birra senza cucina, un posto unico capace di creare aggregazione, di fare cultura. Un punto di riferimento dove si organizzano festival pazzeschi, dove i birrai sono innanzitutto amici e dove si pratica una rotazione continua. L’unico pub in Puglia capace di essere solo pub nel senso più puro del termine: birra e convivialità.
- Premio Migliore selezione di birre in bottiglia alla Brasserie Arnage di Cesena, consegnato dal Comune di Brescia: Un locale che oltre ad avere una straordinaria selezione di bottiglie ha saputo usarla per raccogliere fondi a sostegno dei colleghi più in difficoltà dopo i duri giorni dell’alluvione.
- Premio Migliore selezione di birre alla spina ad Archea Brewery di Firenze, consegnato da Slow Food Lombardia: Una selezione ampia che guarda con la stessa attenzione a passato, presente e futuro. Un pub nel quale l’attenzione al servizio è assoluta e che riesce a far conoscere l’Italia e il mondo da un bancone.
- Miglior Progetto Sidro a Floribunda, Salorno (Bz), consegnato da Slow Food Editore: La famiglia Egger sin dagli anni Ottanta è stata pioniera della fermentazione delle mele dedicandosi, con rispetto ma anche con una rara capacità di sperimentazione, a una bevanda tanto antica quanto contemporanea quale è il sidro. Una bella storia di rispetto per la terra e sguardo proiettato verso il futuro.