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Bufala Campana
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Burato Wines, una tradizione rinnovata per dare voce a Marcellise

A Milano, nel corso di un pranzo degustazione al ristorante argentino Don Juan, Andrea Burato ha raccontato i dettagli sulla conduzione delle vigne e sulla prassi enologica che permettono di ottenere i suoi Valpolicella Superiore e Amarone Riserva

di Michele Pizzillo
 
03 aprile 2024 | 11:38

Burato Wines, una tradizione rinnovata per dare voce a Marcellise

A Milano, nel corso di un pranzo degustazione al ristorante argentino Don Juan, Andrea Burato ha raccontato i dettagli sulla conduzione delle vigne e sulla prassi enologica che permettono di ottenere i suoi Valpolicella Superiore e Amarone Riserva

di Michele Pizzillo
03 aprile 2024 | 11:38
 

Un vignaiolo che dice «Io non ho fatto niente» mentre ti porge un calice di un vino che già degusti con gli occhi per com’è accattivante il colore, beh, ascoltarlo è sicuramente affascinante. Fino a scattare l’ammirazione quando si scopre che Andrea Burato, imprenditore vicentino di 49 anni, ha pianificato un progetto enologico con l’obiettivo di produrre due vini - Amarone e Valpolicella - espressione inequivocabile del territorio da cui provengono.

Burato Wines, una tradizione rinnovata per dare voce a Marcellise

La sede di Burato Wines

Burato Wines, una storia che custodisce un tesoro

E, così, Andrea è sicuramente il produttore che si può permettere di dire che «un grande vino si riconosce come tale se riesce a raccontare il territorio in cui è coltivato, e per questo non può che derivare da un’attenta selezione delle parcelle migliori, per composizione del suolo ed esposizione, delle forme di allevamento e del vitigno stesso. Parallelamente ritengo che l’uomo debba limitare il più possibile i suoi interventi in vigna, assecondando il corso della natura e limitandosi a dettare i tempi di coltivazione, produzione ed affinamento». E, giustamente, scrivere all’interno dell’elegante contenitore che custodisce il suo tesoro: «Io non ho fatto niente. Ho assecondato me stesso, la natura e il tempo. Il risultato è l’espressione del territorio».

Questo ha generato Burato Wines dall’azienda agricola di famiglia, situata a Marcellise, in una vallata tra le più vocate per fare vino elegante e longevo, dove Andrea, fin da piccolo, ha sviluppato la passione per l’enologia. Dopo la laurea in ingegneria inizia un percorso formativo diventando sommelier, accrescendo ed affinando gradualmente la conoscenza e l’interesse verso il mondo del vino, sia nella sfera organolettica sia nelle tecniche agronomiche utili ad elevare la qualità in campo.

Burato Wines, dare voce al territorio di Marcellise

Sarà l’incontro con l’enologo Damiano Peroni, nel 2013, a trasformare l’aspirazione nel  progetto di produrre un Valpolicella Superiore da sole uve fresche in grado di esprimere l’identità del suo territorio.

Burato Wines, una tradizione rinnovata per dare voce a Marcellise

Andrea Burato

Racconta Burato: «La coltivazione delle uve è da sempre la mia passione. Fin da quando ho iniziato a seguire mio padre nella conduzione dei terreni mi entusiasmava l’idea di vinificare, ma non riuscivo a percepire l’identità di un vino ‘mio’, ad immaginarmi un’espressione del territorio da mettere in bottiglia. Poi ho conosciuto Damiano, ed è incredibile come fin da subito abbiamo trovato una condivisione delle idee ed una direzione comune».

Si realizza così la possibilità di dare voce ad un terreno vocato come quello di Marcellise, nel quale nascono le due tipologie più rappresentative della denominazione: il Valpolicella Superiore e l’Amarone Riserva che, oltretutto, sono due versioni differenti - in fresco e da appassimento - delle stesse uve. Tra i 20 ettari di proprietà, Burato ha identificato i due cru più indicati per la sua idea di vigna e di vino da mettere in bottiglia, differenziandoli per forme di allevamento, conduzioni e rese, per consentire di esaltare le caratteristiche che si vogliono esprimere nei due vini.

Burato Wines, ad ogni vigneto la sua tecnica

Per questo, il vignaiolo di Marcellise, si discosta dai dettami classici della denominazione, avendo ben presente che era fondamentale distinguere le zone di produzione e coltivare ogni vigneto con tecniche agronomiche specifiche per ottenere un certo tipo di prodotto.

E, spiega Burato: «In Valpolicella convivono due modalità distinte per produrre i vini a denominazione: l’appassimento, in cui le uve riposano nei fruttai per alcuni mesi e da cui si ottiene l’Amarone, e la ‘vinificazione in fresco’, cioè uve raccolte e subito pigiate come accade generalmente nel mondo enoico. Ma se da una parte l’appassimento conferisce aromi, profumi e struttura al vino, e l’obiettivo principale è garantirne l’equilibrio, dall’altra bisogna lavorare per conferire eleganza e complessità ad un vino ottenuto da uve fresche. Per questo occorre ottimizzare le operazioni di potatura verde e diradamento, azioni che si differenziano nei tempi e nei modi per le uve del Valpolicella Superiore rispetto a quelle dell’Amarone». E, aggiunge, senza dimenticare che «ogni grande vino deve caratterizzarsi per una piacevolezza di beva che soltanto l’equilibrio tra durezze e morbidezze può garantire».

 Burato Wines, dal Veneto all'Argentina

A Milano, nel corso del raffinato pranzo degustazione organizzato presso il ristorante argentino Don Juan, da EffeVi rappresentata da Valentina Fraccascia, Burato non si è risparmiato a raccontare tutti i dettagli sulla conduzione delle vigne e sulla prassi enologica che permettono di ottenere eccellenti Valpolicella Superiore, in degustazione annate 2017 e 2018 e Amarone Riserva del 2016 e 2017, che esaltavano i sapori decisi della gastronomia argentina con piatti a base di carne proposti durante la degustazione.

Burato Wines, una tradizione rinnovata per dare voce a Marcellise

BUrato si discosta dai dettami classici della denominazione

Dai 2 ettari di vigneto selezionato per il progetto, l’azienda Burato Wines produce 6mila bottiglie di Valpolicella Superiore e 3.500 bottiglie di Amarone Riserva, che nascono da uve Corvina e Corvinone vinificate separatamente in tini troncoconici da 30 ettolitri e poi uniti in percentuali variabili di anno in anno in base all’andamento stagionale e ai parametri dei vini, per raggiungere il miglior equilibrio possibile tra freschezza e rotondità e garantire una continuità dello stile nelle varie annate.

Burato Wines, i segreti di vini di qualità

La macerazione a freddo prefermentativa fondamentale per l’estrazione dei profumi, è seguita da una fermentazione a temperatura controllata e da una post macerazione a caldo per l’estrazione del tannino e delle durezze utili alla struttura e all’invecchiamento. L’affinamento è di 4 anni in botte grande da 20 ettolitri di rovere francese, più 2 in bottiglia per l’Amarone Riserva e 3 in botte da 20 ettolitri di rovere europeo più 2 in bottiglia per il Valpolicella Superiore.

La conclusione, che si avverte nel calice, è un Valpolicella Superiore persistente e strutturato, in cui la freschezza e la sapidità dovuta al terreno si uniscono ad una raffinata nota morbida sul finale, ed un Amarone verticale ed elegante di differente concezione rispetto all’approccio classico di morbidezza e sentori terziari. Due prodotti dal forte carattere identitario, destinati a durare ed evolvere nel tempo e che invitano piacevolmente alla degustazione grazie al loro perfetto bilanciamento.

Burato Wines, una tradizione rinnovata per dare voce a Marcellise

Il Valpolicella Superiore e l‘Amarone Riserva di Burato Wines

L’esclusività dei vini firmati Burato Wines - che si collocano nella fascia dei fine wines - si riflette anche nella presentazione per trasmettere al consumatore eleganza e ricercatezza. Il nero è il colore protagonista, con bottiglie total black serigrafate a caldo per assicurare la massima nitidezza e durevolezza nel tempo e packaging curato in ogni minimo dettaglio. Interessante, per far parlare il territorio è il logo: la B di Burato evoca le tipiche bifore venete che decorano la facciata della villa sede dell’azienda, mentre la ‘punta’ a sinistra della lettera simboleggia la croce ubicata in cima al campanile dell’edificio storico e l’elemento romboidale a destra rappresenta, quasi a conferire un fascino magico al brand, una misteriosa chiave che dà accesso all’universo enologico di Burato.

Valpolicella Superiore Doc 2017 e 2018 

Uve corvina, corvinone e rondinella raccolte separate e vinificate, sempre separatamente, in piccoli tini a temperatura controllata. L'affinamento prevede una prima fase di 36 mesi in botti di rovere da 20 ettolitri e, poi, almeno un anno in bottiglia. Colore rubino luminoso. Profumo accattivante di viola e poi lampone e ciliegie in particolare. In bocca è avvolgente, fine, trama tannica tendenzialmente aromatica. Vino di piacevole beva e da lungo invecchiamento.

Amarone della Valpolicella Docg Riserva 2016 e 2017

Uve corvina, corvinone, rondinella e croatina raccolte nella seconda metà di settembre in una vigna coltivata a pergola. La vinificazione avviene in piccoli tini di legno a temperatura controllata. L'affinamento prevede una prima fase di 48 mesi in botti di rovere francese da 20 ettolitri e altri 12 mesi in bottiglia.

Colore rosso rubino brillante. Al naso evidenzia prevalentemente sentori di frutti rossi come amarena, prugna, lampone. In bocca è avvolgente, con ritorno dei frutti dell’olfatto e, in più, note di cioccolato, caffè, tabacco e un finale delicatamente speziato; tannini solidi che assicurano struttura e potenziale di lunga resistenza nel tempo.

Burato Wines
Via Mezzavilla 6, frazione Marcellise - San Martino Buon Albergo (Vr)
Tel 3299428615

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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