Al Vinitaly 2024 il Gruppo Mezzacorona si è presentato forte dei risultati ottenuti che lo proiettano ad essere una delle più importanti aziende italiane del settore vitivinicolo, guidato dal presidente Luca Rigotti e dal direttore generale Francesco Giovannini.
Sono stati moltissimi i visitatori, gli ospiti e gli operatori che hanno voluto degustare le novità enologiche proposte dal Gruppo presso il proprio stand nel padiglione 3 del Trentino e conoscere i progetti e le proposte aziendali, proprio nell’anno in cui ricorre il 120° di fondazione. Il Gruppo Mezzacorona, che può vantare una forte vocazione globale, ha chiuso il 2023 con un bilancio consolidato che ha sfiorato i 218 milioni di Euro, un risultato ottenuto grazie alla qualità e all’eccellenza dei propri prodotti, al forte legame con il territorio, al rafforzamento dei propri marchi (Mezzacorona, Rotari, Feudo Arancio, Stemmari, Tolloy) e al dinamismo commerciale.
Lo stand di Mezzacorona a Vinitaly 2024
«I risultati degli ultimi due bilanci ci hanno dato grandi soddisfazioni - esordisce Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona - Abbiamo avuto un aumento del fatturato, un consistente calo dell’indebitamento e un aumento del patrimonio molto importante. Ormai l'azienda è capitalizzata, è finanziariamente ed economicamente solida, per cui non possiamo che esprimere soddisfazione per il lavoro svolto fino ad oggi. Sicuramente questa annata è più difficile perché stiamo vivendo un momento dell'economia generale molto particolare. Ci sono nuovi conflitti in corso con un aumento dell'escalation negativa negli ultimi giorni, questo non porta serenità né alle popolazioni né all'economia. Veniamo da tre/quattro anni con delle grosse difficoltà che sono state dettate innanzitutto dalla pandemia e dai problemi di salute pubblica e poi da un aumento sproporzionato dei costi di tutte le materie di cui necessitiamo per la commercializzazione. Adesso viviamo momento in cui, secondo me, il vero problema è il costo del denaro che sta rallentando la dinamicità degli investimenti e lo sviluppo delle aziende, senza contare che sta erodendo il potere d'acquisto del consumatore, in questa fase economica stante così le cose sicuramente tutto è più difficile»
Mezzacorona gestisce in totale oltre 3.000 ettari di vigneti, concentrati sia in Trentino Alto Adige sia in Sicilia (nelle aziende agricole Solsicano a Sambuca in provincia di Agrigento e Villa Albius ad Acate in provincia di Ragusa), tutti curati con sistemi di produzione integrata e con la massima attenzione alla sostenibilità, valorizzando l’aspetto di tutela e salvaguardia ambientale e sociale e di bellezza paesaggistica del territorio, anche in funzione delle altre importanti attività economiche, in primis il turismo.
Mezzacorona: otto anni di produzione vinicola sostenibile
Nel 2023 i soci di Mezzacorona hanno ottenuto, per l’ottava volta consecutiva, la Certificazione della produzione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale della Produzione Integrata), e il Gruppo propone per il sesto anno consecutivo su tutti i mercati mondiali i propri vini certificati, un risultato di assoluto prestigio e affidabilità.
Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona
«Per quanto riguarda la sostenibilità, il gruppo Mezzacorona, dagli anni '90 ha fatto un grande percorso condiviso con i soci - continua Rigotti -. Oggi siamo in grado, dopo tutti questi anni di lavoro, di ridurre in maniera veramente importante l'impatto ambeintale delle nostre attività. Nel 2016 riuscimmo a certificare tutta la produzione dei nostri soci con la certificazione ministeriale SQNPI e da allora di anno in anno viene confermata. Sempre lo stesso anno, per coronare tutto questo lavoro, ci fu la pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità. Nel 2017 iniziamo a certificare anche i vini. Quest'anno nell'assemblea di dicembre presenteremo la 5ª edizione del Bilancio di Sostenibilità, che per noi è uno strumento di misura delle fasi che costituiscono tutta la filiera. È un metro di misura per riuscire ad evidenziare i punti dove possiamo e dobbiamo intervenire. E oltre a questo, è anche un modo per rendicontare a tutta la nostra clientela, ma in generale alla società, quali sono le buone pratiche che di anno in anno implementiamo per avere un risultato etico, oltre che qualitativo e di salubrità dei nostri vini. Credo che questo sia veramente un aspetto importante per il futuro dell'economia vitivinicola».
«Il discorso vino/salute è molto importante, ci sono delle aree dove ci sono problemi di abuso di alcol. Noi siamo convinti che, come produttori, dobbiamo spenderci in prima linea per creare una cultura del bere consapevole e del consumo moderato, a partire dalle nuove generazioni, per arrivare ad avere nel futuro un consumatore pronto e formato. Un consumatore che abbia il giusto approccio nell'assunzione del prodotto. Credo con convinzione che come produttori dovremmo essere i primi a dare l'esempio e questo possa essere inserito nell'ambito della sostenibilità sociale» conclude il presidente del Gruppo Mezzacorona.
Mezzacorona: attenzione verso le nuove tendenze low alcol all'estero
Mezzacorona può contare su una straordinaria forza nell’export: nel 2023 la quota di vini venduti ha superato l’80% del fatturato totale con una presenza diffusa in oltre 70 Paesi del mondo. In cima alla lista ci sono gli Stati Uniti, area storica di presenza dei vini Mezzacorona, insieme con la Germania e l’area di lingua tedesca (Austria e Svizzera), il Canada, la Scandinavia, il Regno Unito, l’Olanda e il Belgio, il Giappone, i Paesi dell’Est Europa, e da alcuni anni con sempre maggiore dinamismo, i Paesi emergenti come la Cina, gli altri Stati del Far East e i Caraibi.
La cantina del Gruppo Mezzacorona
«Per quanto riguarda i vini a basso tenore alcolico - conclude Rigotti - ci sono aree del mondo, con una fascia di consumatori che non hanno mai apprezzato il vino con un grado alcolico per noi normale, ma hanno sempre preferito vini più leggeri, magari con una parte zuccherina più importante. Popolazioni che hanno un approccio al vino diverso dal nostro, molto semplice, lo consumano addirittura col ghiaccio. Comunque sono convinto che questo tipo di prodotto non vada a compromettere l'immagine del vino come lo intendiamo noi e come lo intendono tutti i consumatori con un approccio “tradizionale”».
Mezzacorona
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