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Si "stappa" il 56° Vinitaly! Presenti quattro ministri a sostenere il mondo del vino

La 56ª edizione di Vinitaly si apre con oltre 4 mila cantine provenienti da tutta Italia e da 30 nazioni, consolidando la sua posizione come il principale brand fieristico nel mondo dell'enologia italiano. Le aspettative per quest'anno sono elevate, con previsioni di replicare il successo dell'anno precedente, che ha visto la partecipazione di oltre 30 mila operatori esteri da 140 Paesi

14 aprile 2024 | 17:01
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Si "stappa" il 56° Vinitaly! Presenti quattro ministri a sostenere il mondo del vino

La 56ª edizione di Vinitaly si apre con oltre 4 mila cantine provenienti da tutta Italia e da 30 nazioni, consolidando la sua posizione come il principale brand fieristico nel mondo dell'enologia italiano. Le aspettative per quest'anno sono elevate, con previsioni di replicare il successo dell'anno precedente, che ha visto la partecipazione di oltre 30 mila operatori esteri da 140 Paesi

14 aprile 2024 | 17:01
 

Si apre la 56ª edizione di Vinitaly che, con oltre 4 mila cantine provenienti da tutta Italia e da 30 nazioni, si conferma come l'unico brand fieristico in grado di rappresentare la varietà del made in Italy enologico a livello mondiale.

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Vinitaly 2024, edizione da record con 1200 top buyer da 65 Paesi

Le aspettative per questa edizione sono alte, con la previsione di replicare il successo dell'anno precedente, che ha visto la partecipazione di oltre 30 mila operatori esteri provenienti da 140 Paesi, rappresentanti circa un terzo del totale dei presenti nel quartiere fieristico. (ecco gli appuntamenti da non pedere al Vinitaly)

Vinitaly: la politica conferma il ruolo strategico del vino per il Paese

Il Vinitaly si conferma anche quest'anno come appuntamento di grande rilievo e vetrina indiscussa per il panorama enologico italiano. Numerose figure politiche di spicco hanno partecipato alla cerimonia di apertura, sottolineando appunto l'importanza strategica di questo settore per l'economia italiana. 

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La politica conferma il ruolo strategico del vino per il Paese

All’inaugurazione sono intervenuti Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente Regione Veneto; Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura; Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia e Maurizio Danese, ad Veronafiere

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Il ministro Francesco Lollobrigida a Vinitaly

Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha commentato: «Il vino italiano vale quasi 8 miliardi di export e le ragioni per cui i consumatori scelgono il mercato internosono indice di qualità, e questo trasmette sicurezza. Magari se ne beve un po' meno, ed è corretto bere con moderazione, e credo la cosa migliore sia bere bene, cioè bere di qualità, al prezzo giusto per remunerare la filiera, da chi produce uva fino agli enologi, i trasformatori e i distributori per dare equilibrio e creare ricchezza in questa Nazione».

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Il ministro Adolfo Russo a Vinitaly

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: «Vinitaly è la migliore anteprima che si potesse avere per la prima giornata del made in Italy che si celebra proprio domani in tutta Italia con oltre 300 eventi. La grande straordinarietà di questa manifestazione è che non è un padiglione espositivo, che potrebbe trovarsi ovunque nel mondo. È un assaggio di territorio, dove i buyer possono assaporarne la cultura. Quello che è accaduto negli ultimi 20 anni con i prodotti enogastronomici grazie alle indicazioni geografiche (Igp e Dop) che ci hanno fatto grandi nel mondo e che ci hanno fatto percepire all’estero come produttori di qualità, accadrà nei prossimi 20 anni con le indicazioni geografiche sui prodotti industriali e sui manufatti».

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L'intervento del ministro Gennaro Sangiuliano a Vinitaly

Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura: «Prosegue il matrimonio felice tra arte e vino. Se guardiamo alle opere in mostra qui a Vinitaly si comprende che questa eccellenza italiana è la risultante di un lungo processo storico, di una lunga tradizione che si rinnova. Siamo un ‘eccellenza in questo ambito perché abbiamo alle spalle una storia, un’artigianalità e una capacità di produrre che è qualcosa di secolare. Stiamo lavorando con il ministro Lollobrigida perché l’Unesco riconosca anche la cucina italiana come bene immateriale, mi sembra un atto doveroso. L’Italia è una superpotenza culturale proprio perché rappresenta un unicum di civiltà».

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Il ministro Antonio Tajani a Vinitaly

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, dopo aver illustrato i prossimi impegni del Governo per affrontare la crisi internazionale, a partire G7 convocato dalla premier Giorgia Meloni: «Tutti i nostri imprenditori del settore del vino devono sapere che non sono soli. C’è un governo che li sostiene e lavora per abbattere le barriere doganali e la concorrenza sleale. Mi auguro che anche a Bruxelles le cose cambino: difendiamo la dieta mediterranea e abbiamo detto in maniera molto chiara che è una stupidaggine colossale dire che il vino è un prodotto cancerogeno. È falso da un punto di vista scientifico. È un attacco proditorio quello contro il vino e contro la dietra mediterranea che va respinto».

Vinitaly 2024: edizione da record con 1200 top buyer da 65 Paesi

Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: «Vinitaly non è solo un alleato fondamentale delle aziende del settore ma contribuisce al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche. Quest’anno sono 1200 i top buyer da 65 nazioni pronti a conoscere e ad avviare trattative con le imprese espositrici. Un risultato in aumento del 20% rispetto al 2023, ottenuto grazie una potente campagna di incoming, realizzata anche con il sostegno di Ice, che per la prima volta ha coinvolto tutti i player istituzionali della promozione. Una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese».

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Il presidente di Veronafiere Federico Bricolo

«Quello del vino è un comparto identitario incredibile. Ogni vino, infatti, ha una sua tradizione e storia ma è anche un alimento universale» le parole del presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, in apertura della cerimonia inaugurale del 56° Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Veronafiere  «gli operatori nazionali e internazionali presenti in fiera, oltre alle istituzioni che hanno contribuito alla crescita di Vinitaly facendolo diventare un orgoglio non solo per i veronesi ma per tutti gli italiani».

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Il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana

il presidente Fontana ha commentato anche la pericolosa escalation in Medio Oriente «Inauguriamo questo Vinitaly dopo una notte difficile. Penso che, mai come in questo momento, sia necessario fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare alla pace. Ringrazio il governo che si sta attivando. Mi auguro che anche da questa manifestazione di caratura internazionale si possa lavorare per donare ai nostri figli un mondo di pace e di amicizia tra i popoli».

Vinitaly oltre il vino: al via anche Sol, Enolitech e Xcellent Beers

Al via, in contemporanea a Vinitaly, anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show, il 25° Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e Xcellent Beers, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni il contingente espositivo nel quartiere sold out sale a 4300.

Nel corso della cerimonia inaugurale del Vinitaly, sono stati consegnati i premi e riconoscimenti alle personalità e realtà che più hanno contribuito alla promozione e competitività del vino italiano. Questi i riconoscimenti assegnati: “Premio Vinitaly International: Italia ed estero”, e i nuovi premi al debutto da questa edizione “Vinitaly Wine Critics Award” e il “Premio Vinitaly 100 anni”, riservato alle realtà consortili che tagliano il traguardo del centenario.

Di seguito il dettaglio di tutti i premiati per ciascun riconoscimento.

Vinitaly International Italia ed estero 2024: il premio va a Valentina Argiolas e Bruce Sanderson

Valentina e Francesca Argiolas e Bruce Sanderson sono i vincitori 2024 del Premio Vinitaly International, il riconoscimento assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale per la loro meritoria attività.

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Il premio Vinitaly International Italia 2024 va all'azienda Argiolas

Selezionata nella categoria “Italia”, l’azienda sarda Argiolas si è distinta per il prezioso contributo alla promozione all’estero del vino made in Italy e “l’incrollabile dedizione all’eccellenza, all’innovazione e alla sostenibilità”, nonché per la sua capacità “visionaria” nel valicare i “diversi confini fino a elevare i vini sardi al livello del palcoscenico globale”.

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Il premio Vinitaly International Estero va a Bruce Sanderson

Va invece al Senior Editor di Wine Spectator, Bruce Sanderson, il Premio Vinitaly International Estero. Oltre ad aver offerto “un contributo fondamentale nella conduzione di OperaWine”, vetrina esclusiva sul meglio del prodotto enologico tricolore, nel corso della sua stimata carriera ha dedicato con “incrollabile dedizione” più di 30 anni alla promozione dei vini italiani, contribuendone in modo significativo al riconoscimento internazionale.

Vinitaly Wine Critics Award: a Marco Sabellico la prima edizione del premio

È stato assegnato al giornalista enogastronomico Marco Sabellico il primo “Vinitaly Wine Critics Award”, il riconoscimento a curatori di guide, critici e wine writer che, attraverso le loro parole, si distinguono per la capacità di comunicare “autenticità, complessità e bellezza del mondo del vino”. A consegnare il premio nell’edizione del debutto, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

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Il premio Vinitaly Wine Critics Award va a Marco Sabellico

Curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e tra le voci più autorevoli del mondo del vino, nei “lunghi anni di attività con passione e impegno” Marco Sabellico “ha saputo catturare l'essenza di ogni sorso coinvolgendo i lettori in percorsi sensoriali unici”.

Nasce il premio “Vinitaly 100 anni”: al Consorzio Chianti Classico il riconoscimento per il centenario

Vinitaly festeggia con il nuovo “Premio Vinitaly 100 anni" il centenario dalla fondazione del primo consorzio di tutela italiano, il Consorzio Vino Chianti Classico. A ritirare il riconoscimento dal presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti.

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Il premio “Vinitaly 100 anni” va al Consorzio del Chianti Classico

Per Federico Bricolo, presidente di Veronafiere: «Siamo orgogliosi di aver istituito un premio che celebra non solo la longevità del settore, ma anche la continuità di un impegno condiviso sul territorio per tutelare e promuovere il vino italiano a partire dalle denominazioni e dalle tipicità produttive. Come primo consorzio di tutela italiano, il Consorzio Vino Chianti Classico ha fatto nascere il concetto di marchio nella viticoltura italiana - ha proseguito Bricolo -, con uno sguardo lungimirante che lo ha reso uno dei brand del made in Italy più apprezzati e riconosciuti a livello mondiale».

«Io e tutti i soci del Consorzio siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento così significativo nel contesto di uno degli appuntamenti più importanti dell’agenda del mondo vitivinicolo a livello internazionale - dichiara Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico -. È un attestato dell’impegno verso la qualità, non solo degli ultimi anni, ma di un secolo di salvaguardia e di rispetto del territorio. Raccogliamo infatti il testimone dei nostri padri fondatori, che con lungimiranza decisero di avere un progetto comune e di creare il Consorzio: la loro visione fu quella di credere nell’unità di intenti, nella forza della collettività, fu quella di investire nell’aggregazione uscendo dalla miopia del singolo interesse privato, perché solo così si poteva gestire una produzione che potesse parlare di un intero territorio, uniti fin da allora dal marchio del Gallo Nero».

Nato il 14 maggio del 1924 dalla volontà di trentatré produttori, l’allora Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua Marca di Origine ha da subito associato all’ormai indelebile marchio del Gallo Nero l’immagine del Consorzio, simbolo ufficiale della denominazione. Come recitano le motivazioni, l’esperienza del Chianti Classico ha “aperto la strada a una concezione dell’imprenditoria agricola fondata sulla comunione di intenti e la sintesi strategica tra aziende di diversa natura e grandezza, dimostrando come, superando gli interessi personali, si possa tutelare, promuovere e fare crescere un territorio straordinario e il grande vino che in questo nasce”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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