Omaggio alle radici storiche di Feudo Antico con InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico, nuova creazione dell'azienda del gruppo Cantina Tollo e secondo vino prodotto utilizzando la vinificazione in anfora, dopo il Tullum Docg "InAnfora Rosso". Da uve 100% Pecorino coltivate all'interno della Docg Tullum, nel comune di Tollo, viene vinificato all'interno di anfore di terracotta da 750 litri, con fermentazione spontanea e follature manuali seguite da tre mesi di macerazione sulle bucce. L'affinamento avviene nelle stesse giare in terracotta per almeno quindici mesi, prima che il vino venga imbottigliato senza chiarifica né filtrazioni. Nel calice si ritrovano l'eleganza e la finezza di un bianco, mentre il corpo, la struttura e la setosa trama tannica sono quelle di un rosso, dove la complessità terziaria evidenzia un frutto in continua evoluzione. InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico sarà presentato in anteprima a Vinitaly 2024, in programma dal 14 al 17 aprile a Veronafiere. Le prime 2 mila bottiglie, dell'annata 2022, saranno in vendita da aprile a partire da 25 euro.
InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico di Feudo Antico
InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico richiama l'antica tradizione romana della vinificazione in anfora, pratica presente da secoli nel territorio tollese come dimostrano i dolia, le celle vinarie e i resti di una villa rustica di epoca imperiale oggi custoditi nel Museo della Villa Romana, all'interno della sede di Feudo Antico. Nel 2013, durante i lavori di preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino, sono venuti alla luce i resti dell'edificio romano, un luogo dove la coltivazione della vite ha rivestito un ruolo fondamentale. Il primo vigneto Feudo Antico è stato impiantato proprio lì, dove duemila anni prima sorgeva la villa.
Vini in anfora italiani: il ruolo dell'Abruzzo
«I vigneti per il nettare di Bacco - spiega il presidente di Feudo Antico Vittorio Di Carlo - ci circondano da oltre duemila anni. Il territorio è il nostro principale alleato e la nostra diuturna attività è volta al suo rispetto e al dolce accudimento. Non potevamo, quindi, trascurare il fatto che anch'essa è una delle migliori mani a cui affidare la trasformazione e valorizzazione dei frutti del nostro agire agricolo, ed è per questo che è nato InAnfora». Oltre alla creazione della nuova etichetta, Feudo Antico si è fatto promotore di un convegno interamente dedicato alla storia e alle prospettive odierne di questo metodo di vinificazione dalle radici antiche, con lo scopo di creare un network abruzzese rivolto alla produzione in anfora.
Il presidente di Feudo Antico, Vittorio Di Carlo
Ai lavori di "Vini in anfora, l'esperienza Abruzzo. Il fenomeno italiano, il futuro di un antico metodo di produzione e il suo sviluppo sul mercato internazionale", tenutosi venerdì 8 marzo nella sede aziendale, hanno preso parte, oltre a Vittorio Di Carlo, il professor Attilio Scienza, che ha raccontato al pubblico la storia del vino in anfora, e il presidente e fondatore del Merano WineFestival Helmut Köcher, che ha presentato il progetto Amphora Revolution. Sono seguiti gli interventi della produttrice Elena Fucci, che ha portato la sua esperienza nella produzione dell'Aglianico del Vulture in anfora, mentre Cesare Ricciato dell'azienda Tava ha infine illustrato come nasce oggi un'anfora per il vino.