Oggi, lunedì 26 febbraio, nell'ospedale di Verduno (Cuneo) è scomparso Enrico Scavino, uno dei produttori di Barolo più noti ed uno degli artefici di quella "rivoluzione" che ha portato il grande vino rosso piemontese alla piena affermazione e a essere uno dei più apprezzati al mondo: la rivoluzione dei cosiddetti "Barolo boys". Scavino aveva 82 anni ed era nipote del fondatore della cantina di Castiglione Falletto (Cuneo) che ha poi preso il nome del padre di Enrico, Paolo Scavino. Prima della sua morte conduceva l'azienda con le figlie Enrica ed Elisa.
Enrico Scavino con le figlie Enrica ed Elisa
Chi è stato Enrico Scavino, uno dei rivoluzionari "Barolo boys"
Enrico Scavino «ha iniziato a lavorare a tempo pieno in cantina nel 1951, quando aveva 10 anni - si legge sul sito della Paolo Scavino. Un giovane vignaiolo che ha ereditato la passione e la devozione per la terra a cui appartiene. Attraverso oltre 60 anni di esperienza il suo obiettivo è stato quello di investire su importanti cru di Nebbiolo per mostrare l'unicità di ogni terroir. Un lavoro ispirato dall'amore e dal rispetto che hanno per il loro territorio e perseguono purezza di espressione, complessità ed eleganza per i loro vini ottenuti dalle tre uve locali Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Questi valori e questa cultura sono stati portati avanti e non sono mai cambiati».