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Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del vino in cerca dell'unità

La presidente uscente, Gilda Fugazza, e la sua vice, Ottavia Giorgi Vistarino, sono al momento le più accreditate candidate: entrambe puntano a soluzioni unitarie. Ma le scelte si faranno solo dopo l'elezione del consiglio. Determinante il ruolo delle due cantine sociali (Terre d'Oltrepò e Torrevilla) e degli imbottigliatori. Pressioni su Fabiano Giorgi per una candidatura

di Alberto Lupini
direttore
21 febbraio 2024 | 19:03
Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità
Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità

Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del vino in cerca dell'unità

La presidente uscente, Gilda Fugazza, e la sua vice, Ottavia Giorgi Vistarino, sono al momento le più accreditate candidate: entrambe puntano a soluzioni unitarie. Ma le scelte si faranno solo dopo l'elezione del consiglio. Determinante il ruolo delle due cantine sociali (Terre d'Oltrepò e Torrevilla) e degli imbottigliatori. Pressioni su Fabiano Giorgi per una candidatura

di Alberto Lupini
direttore
21 febbraio 2024 | 19:03
 

La novità degli ultimi giorni è che, alla fine, tutto potrebbe giocarsi nella scelta fra due donne del vino: la presidente uscente, Gilda Fugazza, e la sua vice, Ottavia Giorgi Vistarino che, in presenza di un accordo ampio sul suo nome, scioglierebbe le riserve ed accetterebbe di guidare il Consorzio tutela vini Oltrepò raccogliendo il testimone dalla prima.  Per entrambe, in ogni caso, conta avere un consenso ampio e garantire l’unità fra tutte le componenti, come è stato fatto in questo triennio quando, incredibilmente, le delibere sono state approvate quasi sempre all’unanimità e senza le polemiche che per decenni hanno accompagnato il consorzio.

Un risultato clamoroso, dovuto al superamento delle divisioni che avevano portato a clamorosi abbandoni del Consorzio da parte di molte cantine, ora rientrate, e grazie alla sistemazione degli equilibri finanziari dell’ente. E questo per il lavoro di squadra coordinato da queste due imprenditrici sulle quali graverebbe l’onere di guidare a nuovi progressi il Consorzio evitando una sfida fra loro. Ma non è neppure escluso che oltre alle due lady del vino dell’Oltrepò possa essere chiamato a entrare in campo anche uno dei più attivi produttori del territorio, Fabiano Giorgi, che, ai tanti colleghi che gli sollecitano a candidarsi presidente, risponde che per ora non ha intenzione di farlo e “si limita” a candidarsi consigliere tenendo conto dei tanti impegni che ha e che vuole onorare (è presidente del distretto e responsabile della filiera agroalimentare di Assolombarda) e che, in ogni caso, lui lavora «per un’unità con un unico candidato, meglio se un produttore di filiera (di una cantina “completa”, che produce uva, la vinifica e la imbottiglia, ndr)».

Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità

Fabiano Giorgi

Oltrepò in forte crescita e capace di attrarre nuovi investimenti

Forse mai come in quest’occasione il rinnovo dei vertici del Consorzio dell’Oltrepò accende interesse anche fra i non addetti ai lavori. E non a caso visto che si tratta del terzo polo produttivo del vino in Italia (da solo rappresenta il 60% di quello lombardo) e, archiviato il periodo delle polemiche interne e delle divisioni, la qualità del vino della maggior parte delle cantine sta portando questo territorio al centro di interessi commerciali, turistici e di investimenti importanti a livello nazionale. Pensiamo all’arrivo recente di gruppi come Masi, Berlucchi o Ermes. Scegliere chi guiderà l’attesa fase di sviluppo diventa quindi strategico per tanti soggetti.

Una procedura complessa per eleggere il nuovo consiglio del Consorzio Oltrepò

Per cercare di capire cosa è in gioco bisogna partire dal ricordare che la scelta sul nuovo presidente dipenderà in ogni caso dalla composizione del nuovo consiglio che sarà eletto il 28 febbraio. Le candidature ci sono già - Italia a Tavola le aveva per tempo segnalate e di seguito le riportiamo - ma poiché sono più i candidati dei posti di consiglieri, sarà fondamentale capire chi sarà eletto (e con quanti voti) perché solo fra questi si potrà scegliere il presidente. Ed è già successo anche in altri consorzi che candidati alla presidenza non fossero eletti consiglieri…

In questo caso parliamo di un consiglio di 21 persone, che si compone di 7 viticoltori (attività di produzione di uva venduta poi ad altre cantine), 7 vinificatori (vinificazione dell’uva e vendita del vino imbottigliato in proprio o venduto ad altre cantine) e 7 imbottigliatori (chi imbottiglia il vino prodotto da altre cantine). Ma non si tratta di comparti rigidi: la suddivisione tiene conto di quanto “pesano” le diverse attività nella filiera del vino, tanto che la stragrande maggioranza dei 154 soci del Consorzio le svolge più o meno tutte e tre, tanto che chi si candida a consigliere, se svolge più di un’attività può decidere di candidarsi per il comparto che preferisce. 

Terre d’Oltrepò, la più importante realtà vinicola, punta a un piano industriale per il territorio

A proposito delle elezioni va poi ricordato che, come in tutti i consorzi, ci sono i voti ponderali che tengono conto del peso delle 3 attività e della dimensione aziendale. Su queste basi il pacchetto di voti più consistente, che arriva quasi al 30% del totale, è detenuto da Terre d’Oltrepò, una cantina sociale (a cui fa capo un marchio storico per l'Oltrepò come La Versa, un tempo il più noto spumante italiano), il cui Ceo, Umberto Callegari, ha avviato un poderoso piano industriale che punta a rendere più forte tutto il territorio. Su questa base (che deriva dalla responsabilità di essere l’azienda più importante del sistema Oltrepò) Callegari si è candidato a consigliere proprio per stimolare il Consorzio ad avviare un nuovo corso. Questi voti saranno determinanti per favorire l’elezione di altri consiglieri, che si presume condividano il progetto.

Non dimentichiamo che era stata proprio Terre d’Oltrepò a garantire 3 anni fa l’avvio della gestione Fugazza e la successiva Pax interna, facendo eleggere, coi suoi voti, anche alcuni imprenditori privati. Una svolta che aveva permesso di superare storiche contrapposizioni fra cantine sociali e privati.

Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità

Massimo Barbieri (Terre d‘Oltrepò) e Umberto Fugazza (Torrevilla), due personalità chiave da cui può dipendere il futuro del Consporzio dell'Oltrepò e la scelta del nuovo presidente

Torrevilla è la seconda cantina dell’Oltrepò

Anche la seconda cantina sociale del territorio, Torrevilla (al secondo posto pure come azienda del territorio per dimensione), che nel 2018 con altre aziende era uscita dal Consorzio, salvo poi rientrare una volta superate le ragioni di contrasto, ha un pacchetto importante di voti da distribuire (circa il 13% del totale) e ha candidato a consigliere il suo presidente, Massimo Barbieri, un'altra personalità chiave per la nuova stagione di rilancio che attende il Consorzio.  

Oltrepò, le due cantine sociali determinanti nelle votazioni come "grandi elettori"

Non va fra l’altro dimenticato che Torrevilla e Terre d’Oltrepò (che da sole “pesano” come metà di tutto il consorzio e sono i "grandi elettori" a tutti gli effetti ) sono oggi molto vicine a livello di progetti per il consorzio, da possibili modifiche ai disciplinari alla tracciabilità dei prodotti, dalla valorizzazione del metodo classico a quella di alcuni vitigni, passando ovviamente da iniziative sui prezzi delle uve, dello sfuso e del vino. Un asse che diventa strategico per tutto il mondo Oltrepò a cui offre una nuova visione manageriale che può trovare la condivisione dei privati e delle aziende più orientate alla qualità.

Consorzio Oltrepò, nelle scelte dei consiglieri contano anche gli imbottigliatori

Un peso importante è poi quello degli imbottigliatori. In questa categoria un solo imprenditore, Renato Guarini dispone del 30% dei voti (un altro "grande elettore") e non casualmente è un vicepresidente uscente del Consorzio. Segue col 15% l’azienda Decordi. Il loro appoggio era stato determinante 3 anni fa per eleggere l’attuale presidente. Anche in quest’occasione gli imbottigliatori sembrano puntare su Gilda Fugazza che, non va dimenticato, per parte sua, ha un’azienda di 100 ettari vitati e vende vino sfuso.  Anche per questa ragione aveva ottenuto 3 anni fa un consenso praticamente unanime risultando come un punto di equilibrio, garantito anche dalla sua attività di revisore dei conti, oltre che di produttrice di vino senza un marchio proprio, e quindi non in competizione con cantine più o meno affermate.

In questo contesto va peraltro ricordato che Renato Guarini è stato coinvolto nell’inchiesta di Report (che ha danneggiato l’immagine dell’Oltrepò) per fatti risalenti al 2015 e da lui definiti falsi e legati ad un attacco “infamante”. Per qualcuno dietro il servizio televisivo ci sarebbe una regia per riaprire vecchie polemiche sul territorio e bloccare nuove iniziative di rilancio.

 Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità

Renato e Davide Guarini

Un altro nome che si era fatto in queste settimane per la presidenza era quello di Luigi Gatti, già alla guida del Consorzio la tornata precedente a quella guidata dalla Fugazza che, secondo alcuni, sarebbe rientrato tra i candidati consiglieri proprio per svolgere, se eletto, un ruolo di primaria importanza come rappresentate dei viticoltori.

Oltrepò, un sistema complesso che richiede equilibrio fra tutte le componenti

Da questi elementi si può comprendere come si tratti di equilibri non sempre facili e con interessi aziendali o di categoria non sempre coincidenti ma che vanno armonizzati. Da qui accordi e alleanze che giusto in queste ore si cerca di stringere per un presidente che rappresenti tante più “anime” possibili. Senza poi dimenticare poi che, come in ogni elezione, si contano i voti di chi va alle urne. Se ad esempio le piccole cantine (che non arrivano al 30% del totale) non andassero in massa a votare, i risultati sarebbe decisi solo dai voti delle 2 cantine sociali e dagli imbottigliatori.

Chiunque sarà il prossimo presidente del Consorzio dell’Oltrepò è peraltro evidente che non potrà essere eletto di misura, ma dovrà avere un largo consenso, salvo compromettere tutti i risultati positivi finora raggiungiti per fare dimenticare al mondo le pessime figure fatte in passato per le troppe divisioni interne.

Vistarino: Mi candido e punto a mettere d'accordo tutti

E veniamo ai due candidati ipotizzati finora. Se per l’uscente Fugazza parla l’esperienza di questi 3 anni, all’insegna della riorganizzazione e della pacificazione interna, anche Ottavia Giorgi Vistarino insiste sull’unità e su questo obiettivo lascia aperta la porta per una sua eventuale candidatura dichiarando di lavorare per «non fare gare tra candidati, ma mettere il più possibile d’accordo tutto il territorio. Più che una velleità alla candidatura e alla presidenza, da parte mia - precisa - c’è un senso di responsabilità. Tutti ci lamentiamo, ma se nessuno fa nulla o si mette a disposizione, siamo punto a capo. Sarebbe ora che i produttori di filiera si mettessero d’accordo e scendessero in campo e ci siamo parlati tanto per trovare un nome che mettesse d’accordo tutti. Quindi ho dato la mia disponibilità per questo giro e magari dal prossimo lo farà qualcun altro. È una situazione molto pacifica, che parte dall’ottimo lavoro di ristrutturazione del Consorzio fatta da Gilda Fugazza, dal punto di vista del bilancio. La situazione era complicata e lei l’ha sistemata molto bene».

Ottavia Giorgi di Vistarino, ricordiamo, rappresenta la componente delle cantine private. La sua è una delle aziende più storiche e blasonate dell’Oltrepò e per molti versi è un po’ la portabandiera di un nuovo corso che punta sulla valorizzazione di tutto il territorio e di tutti i suoi protagonisti, anche attraverso iniziative innovative, come la valorizzazione del Pinot nero e del Metodo classico avviata anche al di fuori del Consorzio.

Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità

Ottavia Giorgi di Vistarino

Visibilità e voce anche ai piccoli produttori con un presidente di filiera

«Adesso però - continua Vistarino - vorremmo dare un’immagine diversa, parlando di Oltrepò in maniera diversa rispetto a come si è fatto fino ad ora. L’Oltrepò ha tanti piccoli produttori che potrebbero dare smalto al territorio incredibile e magari sono solo troppo piccoli per avere voce. A me piacerebbe invece che ce l’avessero perché sono l’orgoglio del territorio. Da qui la mia disponibilità, che do solo a fronte di un accordo di territorio. Non c’è una battaglia».

«Quello che vale, al di là delle candidature – conclude Vistarino - è il progetto. Chi si candida, cosa vuole fare? Io, personalmente ho un progetto e lo ho manifestato a tutto il territorio. Ho parlato con Umberto Callegari e con Massimo Barbieri (che rappresentano le due cantine sociali del territorio, ndr) perché è importante condividere gli obiettivi e fare un percorso tutti insieme. Anche se poi non sarebbe male se, per una volta nella vita, l’Oltrepò avesse come presidente rappresentante della filiera e non una cooperativa, non un imbottigliatore, non un “tecnico”. Sarebbe il segnale di una svolta». Il senso è che un “privato”, pur rappresentando una parte minoritaria del Consorzio, si mette a disposizione di tutti per avviare una nuova stagione che possa valorizzare tutti.

Consorzio Oltrepò, per la nuova presidenza, due donne del  vino in cerca dell'unità

vigneti in Oltrepò

Ecco i 28 candidati per i 21 posti di consigliere:

Consiglieri categoria viticoltori (10 candidati per 7 posti)

Camillo Dal Verme (uscente),
Caterina Cordero,
Cristian Calatroni,
Daniele Passerini (uscente),
Davide Scabini,
Giovanna Fugazza (uscente),
Luigi Gatti,
Paolo Verdi (uscente),
Piero Ruffinazzi,
Valeria Radici Odero (uscente).

Consiglieri categoria vinificatori (11 candidati per 7 posti)

Antonio Achilli (uscente),
Enzo Piaggi,
Fabiano Giorgi,
Francesca Seralvo (uscente),
Gilda Fugazza (uscente),
Marco Maggi (uscente),
Massimo Barbieri,
Ottavia Giorgi Vimercati di Vistarino (uscente),
Roberto Lechiancole,
Stefano Dacarro (uscente),
Umberto Callegari.

Consiglieri categoria imbottigliatori (7 candidati per 7 posti)

Federico Defilippi (uscente),
Luca Bellani (uscente),
Paolo Tealdi (uscente),
Pier Paolo Vanzini (uscente),
Quirico Decordi (uscente),
Renato Guarini (uscente),
Valeria Vercesi (uscente).

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