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Il Moro di San Giovanni: eleganza francese e tradizione toscana in Val d'Orcia

Scopri la storia affascinante de Il Moro di San Giovanni, un'azienda vinicola che unisce la passione per la terra, la qualità dei vitigni internazionali e la bellezza della Val d'Orcia

di Mariella Morosi
 
31 dicembre 2024 | 09:30

Il Moro di San Giovanni: eleganza francese e tradizione toscana in Val d'Orcia

Scopri la storia affascinante de Il Moro di San Giovanni, un'azienda vinicola che unisce la passione per la terra, la qualità dei vitigni internazionali e la bellezza della Val d'Orcia

di Mariella Morosi
31 dicembre 2024 | 09:30
 

Nostalgie piemontesi e toscane e tanto amore per il frutto della vigna, l'espressione più alta della tradizione agricola, e in più l'appeal delle Crete senesi in terra toscana. È questa l'alchimia di sensazioni che ha portato alla nascita dell'azienda "Il Moro di San Giovanni" della famiglia genovese Cameli, con vigneti tra San Giovanni d'Asso (Montalcino) e Monticchiello (Pienza).

Il Moro di San Giovanni: eleganza francese e tradizione toscana in Val d'Orcia

Il Moro di San Giovanni, vini d’eccellenza e charme francese nel cuore della Val d’Orci

Come è nata Il Moro di San Giovanni

A far rivivere una passione sopita da anni "in quel deserto bizzarro di argilla e rivoli d'erba" - come racconta Coca P.K. Cameli, proprietaria con il figlio Francesco - fu un approccio casuale, imprevisto. Quel terreno collinare ben si prestava all'idea di impiantate le viti, con la sfida di orientarsi non su vitigni autoctoni, ma internazionali. Tutto da zero, quindi, senza la sicurezza della tradizione che andava inventata con buone pratiche perché i vini avessero una personalità distintiva e riconoscibile e rappresentassero l'essenza di ogni singola vendemmia. Era il 2002 e non era facile emergere in quel contesto vitivinicolo così esigente e ricco di eccellenze per creare il valore che esige il mercato. Ma i Cameli avevano deciso. Erano armatori da generazioni ma sempre dalla parte della terra perché un loro ramo piemontese negli anni Sessanta faceva il Mimosa, un celebre bianco da Viognier in un'area vocata al Barbera. Nello stesso periodo altri Cameli in Toscana producevano un'apprezzata Vernaccia di Pietrafitta.

Le tenute sono poi passate ad altri, ma il vino è rimasto una presenza discreta e costante - racconta la titolare- una passione che abbiamo sempre apprezzato e di cui abbiamo goduto di riflesso, grazie all'intraprendenza e alla tenacia di persone a noi molto vicine». Furono i primi 5 ettari impiantati a Cabernet e a Petit Verdot con portainnesti e cloni differenti provenienti dalla Francia a delineare il progetto che ha portato all'assetto attuale. Poi in un altro ettaro nell'area di Monticchiello, favorita da un microclima particolarmente favorevole e con forti escursioni termiche, fu impiantato il Petit Verdot. C'era tutto per il via all'avventura: la passione ritrovata, la bellezza dell'area e anche il nome dell'azienda era già pronto: a darglielo era il bellissimo albero di gelso che in Toscana viene chiamato "moro" e che cresceva proprio di fronte alla casa.

I vini de Il Moro di San Giovanni

Fondamentale fin dalla prima bottiglia che porta la data della vendemmia 2006 fu il contributo dell'amico Andrea Franchetti, sperimentatore con i grandi maestri di Bordeaux e figura carismatica nel mondo del vino. Oggi il team conta l'enologo Mauro Monicchi e l'agronomo Donato Bagnulo. Grande l'attenzione alla coltivazione dei vigneti e ad ogni fase della costruzione di un vino unico, seguito in ogni sua fase dal cantiniere Luca Noferi.

Il Moro di San Giovanni: eleganza francese e tradizione toscana in Val d'Orcia

I vini de Il Moro di San Giovanni

Le rese volutamente basse fanno ottenere un'uva di grande qualità e concentrazione per una produzione contenuta. Ma alla base delle tre etichette - Moro di San Giovanni, Fiore del Moro e Malafiore - c'è l'attenzione alla sostenibilità ambientale con azioni di inerbimento spontaneo alternato a sovesci, riduzione di prodotti di sintesi e continui monitoraggi a tutto campo. Ne risultano altrettante espressioni di un prodotto identitario apprezzato e spesso premiato come il Moro di Sangiovanni 2021 che ha conquistato la Medaglia d'argento all'ultima edizione, la trentunesima, del Concours Mondial de Bruxelles. È la prima etichetta ( 40% Cabernet Franc, 40% Cabernet sauvignon e 20 % Petit Verdot), un rosso strutturato espressione del blend di uvaggi della tradizione vinicola francese. Al naso è intenso, con aromi speziati e note di frutti rossi, è equilibrato con buona acidità, tannini ammorbiditi dal tempo ed esalta le caratteristiche varietali e territoriali. Dopo la diraspatura, fermentazione e macerazione in acciaio per circa un mese, matura in barrique sia nuove che di secondo passaggio per 10-12 mesi e a seguire un anno di affinamento in bottiglia. La gradazione alcolica è 14,5 vol%.

Il Moro di San Giovanni: eleganza francese e tradizione toscana in Val d'Orcia

Il Moro di San Giovanni: tradizione e innovazione vinicola

Fiore del Moro invece interpreta in modo più fresco il terroir e gli uvaggi, gli stessi del Moro. Anche qui diraspatura, fermentazione e macerazione in acciaio per circa 30 giorni poi passaggio in barriques di rovere francese per un anno, così come l'affinamento in bottiglia. Più bassa la gradazione alcolica: 13,5. Etichetta simbolo è soprattutto il Malafiore, un Petit Verdot in purezza che viene prodotto solo in annate eccezionali che permettono standard altamente qualitativi. Dopo la fermentazione in acciaio va in barrique per dieci-dodici mesi in funzione dell'annata e poi sempre un anno di affinamento in bottiglia. Gradazione alcolica: 14,5%.

L'enoturismo a Il Moro di San Giovanni

L'azienda offre anche visite in cantina e degustazioni ma soprattutto ospitalità nelle dimore storiche della tenuta, restaurate nel pieno rispetto dell'ambiente. La dimora il Moro è un elegante casale del 600 in pietra con 5 camere, ristrutturato con materiali dell'epoca. All'esterno un grande patio è circondato dalle mura del casale, c'è la casetta del custode e un ampio studio. Non manca una piscina panoramica attrezzata di venti metri per quattro. Ampia e confortevole anche la Casa di Manafiore, un edificio storico ex torre di avvistamento sulla via dei pellegrini. È su una collina che si affaccia sulla Val d'Orcia e sulla città di Pienza, Patrimonio Unesco, con lo sfondo del Monte Amiata.

Strada Vicinale del Moro, 14 53020 San Giovanni d'Asso (SI)
Tel +39 340 990 5862

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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