Il 2025 si preannuncia come un anno di grandi conferme e svolte sorprendenti per il mondo del vino e degli spirits. In un panorama che si evolve sempre più rapidamente, le bollicine italiane guadagnano terreno, i grandi rossi perdono appeal e i distillati si fanno largo nei ristoranti e nelle enoteche, conquistando nuovi appassionati. Sostenibilità, innovazione e attenzione alla qualità saranno i pilastri che guideranno le scelte dei consumatori, ridefinendo equilibri consolidati e aprendo nuove prospettive. Ma cosa possiamo aspettarci davvero? Dai vini naturali agli amari tonic, ecco una panoramica sulle tendenze che stanno trasformando l'intero comparto beverage.
Vino e spirits: mercato, consumo e tendenze nel 2025
Vino, i trend del 2025
Nel mondo del vino, secondo Gianpaolo Girardi (fondatore dell'azienda di Pergine Valsugana), il mercato continua a mostrare una dicotomia interessante tra tradizione e nuove abitudini di consumo. Le bollicine francesi, simbolo per eccellenza di eleganza e lusso, hanno vissuto nel 2024 una significativa battuta d'arresto con un calo del 20% nelle vendite, penalizzando soprattutto le etichette più costose e le Gran Riserve. Un trend che sembra destinato a proseguire anche nel 2025, mentre gli spumanti italiani stanno vivendo una fase di crescita trainata da un cambiamento culturale. Sempre più spesso, infatti, queste bollicine vengono apprezzate durante tutto il pasto e non solo nelle occasioni speciali, un approccio che valorizza anche produzioni meno conosciute ma di grande qualità provenienti da ogni angolo d'Italia.
Vino, i trend del 2025: bollicine italiane in crescita, grandi rossi in calo
Sul fronte dei bianchi, l'interesse dei consumatori si concentra su etichette capaci di raccontare il territorio di origine, mentre i grandi rossi come Supertuscan, bordolesi e amaroni continuano a perdere terreno. Prezzi elevati e una preferenza crescente per vini meno strutturati stanno spingendo i consumatori verso scelte più leggere, una tendenza che riflette un cambiamento delle abitudini conviviali. I vini rosati restano stabili, con una quota di mercato ferma al 7% da oltre un decennio, mentre i vini naturali, pur rappresentando ancora una nicchia, beneficiano di un'attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale, un tema ormai centrale anche per il mondo enologico.
Spirits, i trend del 2025
Se il vino guarda al 2025 con una visione di consolidamento, il comparto degli spirits è invece in pieno fermento. I distillati, come riferito da Antonio Beneforti (esperto selezionatore di Proposta Spirits) stanno conquistando nuovi spazi nei ristoranti e nelle enoteche, tradizionalmente domini del vino, grazie a un desiderio diffuso di sperimentazione e innovazione. Il gin, che ha dominato il mercato italiano nel 2024, continuerà a essere protagonista anche se potrebbe perdere un po' di attenzione tra gli operatori, mentre all'estero, come nel Regno Unito, si assiste già a una contrazione delle vendite per saturazione. Gli amari italiani stanno vivendo una nuova giovinezza, diventando ingredienti chiave per la mixology e protagonisti di cocktail come l'amaro tonic, che si propone come alternativa fresca e sorprendente al classico gin tonic.
Spirits in ascesa: amari, gin e whisky pronti a dominare nel 2025
Anche il whisky si fa strada, attirando non solo intenditori ma anche una nuova generazione di giovani esploratori, e all'estero cresce l'interesse da parte del pubblico femminile, un trend che potrebbe presto influenzare anche il mercato italiano. Il rum torna invece sotto i riflettori, con un focus sulla qualità e sulla valorizzazione delle sue origini geografiche, mentre il vermouth si prepara a diventare il ponte ideale tra enologia e liquoristica, con il 2026 che potrebbe sancirne il definitivo rilancio.
Vino e spirits legati dalla sostenibilità
Un filo rosso che lega tutte queste tendenze è la crescente attenzione alla sostenibilità. I produttori di spirits stanno abbracciando pratiche eco-friendly, come il formato bag-in-box per ridurre gli sprechi o progetti etici come quello di Sapling Spirits, che pianta un albero per ogni bottiglia venduta. Anche in Italia si moltiplicano le iniziative virtuose, segno che la sensibilità ambientale è ormai un requisito imprescindibile per chi vuole conquistare il consumatore moderno. Con queste premesse, il 2025 si annuncia come un anno vibrante e ricco di opportunità, capace di tracciare nuove rotte per il futuro del wine & spirits.