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Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante

Il nuovo Codice della Strada voluto da Salvini ha portato a una diminuzione degli incidenti, ma ha anche causato un calo del consumo di vino nei locali, in particolare nelle zone più isolate. L'accento sul consumo di alcol ha generato preoccupazioni tra i consumatori, alimentando la paura dei controlli intensificati

di Alberto Lupini
direttore
30 dicembre 2024 | 18:22
Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante
Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante

Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante

Il nuovo Codice della Strada voluto da Salvini ha portato a una diminuzione degli incidenti, ma ha anche causato un calo del consumo di vino nei locali, in particolare nelle zone più isolate. L'accento sul consumo di alcol ha generato preoccupazioni tra i consumatori, alimentando la paura dei controlli intensificati

di Alberto Lupini
direttore
30 dicembre 2024 | 18:22
 

I treni sono in ritardo e i siti web degli aeroporti milanesi possono essere bloccati da hacker russi, ma il ministro Matteo Salvini sta zitto o mette la testa sotto la sabbia come uno struzzo. In compenso gioca a presentarsi come il ministro degli Interni ombra e inneggia al successo del suo nuovo Codice della strada. Sulla base di dati statistici provvisori, nelle prime due settimane di vita delle nuove norme ci sarebbe stato, secondo i dati di Polstrada e Carabinieri, un calo degli incidenti (-2,8%) rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma soprattutto una drastica diminuzione degli incidenti mortali (-20,3%) e delle vittime (-25,4%).

Il “terrorismo psicologico” di Salvini con il nuovo Codice della strada

Ottima cosa, non c'è nemmeno da discuterne. Se confermato sarebbe un risultato assolutamente importante visto che i morti accertati sembrano scesi da 67 a 50, in assoluta controtendenza rispetto all'andamento dell'anno. E su queste basi si potrebbero anche mettere da parte le preoccupazioni dei gestori di bar e ristoranti, nonché delle cantine, che giusto in queste due settimane (dal 14 al 28 dicembre) hanno visto precipitare il consumo di vino fuori casa. Non perché ci sia una relazione fra consumo di alcol e incidenti (siamo a meno del 10% del totale), ma perché l'enfasi data proprio dal ministro Salvini al Codice della strada ha creato una sorta di campagna ideologica per un presunto “allarme vino” (inesistente) che sta facendo danni nei pubblici esercizi, soprattutto in quelli che si trovano nelle periferie o fuori dai centri urbani.

Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante

Il ministro Matteo Salvini

Un allarme ingiustificato di cui si è reso forse conto lo stesso Salvini che però, nel cercare di mettere una pezza, ha addirittura allargato il buco… Il ministro ha infatti tenuto a precisare che «nel nuovo codice della strada sul consumo di alcol non cambia nulla, il massimo era 0,5 prima ed è 0,5 oggi. Poi a quanto corrisponde in termine di bicchieri, dipende dal fisico, dall'età, da quello che mangi, dalla vostra condizione di salute». E fin qui andrebbe tutto bene, se non che, nel ricordare che le novità riguardano l'uso di droga e del telefonino ha poi aggiunto: «Se ti fai di cocaina e ti fermano è giusto che ti ritirano la patente e ti multano… La cosa più imbecille da fare, invece, è bere e drogarsi». Ed è l'accostanmento di queste due parole che è ingiustificato, perché la gente comune si sente come chiamata in causa e si preoccupa, perché non sa bene quali possono essere i limiti del bere. In genere tre bicchieri di vino non fanno raggiungere le soglie di allert, ma il ministro butta lì la parolaberesenza dargli il giusto peso. Bere quanto? E tutte le campagne sul bere responsabile non valgono più nulla? Un po' più di distinzione fra il bere due bicchieri di vino al ristorante e il drogarsi non guasterebbe...

Nuovo Codice della strada: diminuiscono gli incidenti, ma calano le vendite di vino

Il vero effetto psicologico creato dal ministro dei Trasporti è quindi quello (come purtroppo avevamo anticipato) di ridurre, sena ovviamente volerlo, la disponibilità dei consumatori a frequentare locali fuori mano che, causa magari percorsi più lunghi, potrebbero presentare più rischi di controlli. Si salvano forse i pubblici esercizi raggiungibili facilmente con taxi e mezzi pubblici (purchè si riesca a trovarli). Ma ci sono zone dove l'allarme è ormai decisamente rosso: pensiamo alle centinaia di comuni piemontesi, veneti o toscani dove i ristoranti vivono nel legame con il territorio e i grandi vini, ma che senza l'auto non si possono raggiungere. Se non fosse per il periodo delle festività, per molti locali sarebbe stata crisi totale.

Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante

Le vendite di vino sono calate con il nuovo Codice della strada

In ogni caso, in due settimane, dalla Lombardia alla Calabria, è crollato il consumo di bottiglie al tavolo ed è scresciuto quello del vino al calice. E nei locali più attenti si sta cercando di contenere le perdite inventando le wine bag, per permettere ai commensali di portarsi a casa le bottiglie da cui hanno versato pochi bicchieri… Così come si stava facendo per il cibo, alcuni consumatori che desiderano continuare a bere il loro vino non terminato in sicurezza, a casa, chiedono le "wine bag", letteralmente la borsa per il vino, così da poterlo finire a casa e mettersi alla guida in sicurezza ed evitando lo spettro di sanzioni…

Nuovo Codice della strada: controlli a raffica, ma quanto dureranno?

Ma tornando agli annunci ministeriali e sull'attendibilità di numeri forse incompleti (i vigili urbani non registrano anche loro incidenti? Non ci sono feriti gravi negli Ospedali?) stupisce che statistiche così importanti siano disponibili in nemmeno 24 ore quando l'Istat ancora oggi dà come provvisori i dati sugli incidenti del primo semestre dell'anno. Nell'elogiare il Viminale per un'informazione efficientissima, non ci stupiremmo però se qualcuno cominciasse ad avanzare dei dubbi sulla loro attendibilità o sulla possibilità di confermare la tendenza.

Il vino paga caro il “terrorismo psicologico” di Salvini: crollano i consumi al ristorante

Controlli in aumento in tutta Italia, ma per quanto andranno avanti?

E non casualmente Domenico Musicco, presidente della Associazione vittime della strada onlus, dice che è forse troppo presto per cantare vittoria. «Si tratta di misure draconiane che hanno spaventato l'automobilista italiano, abituato tradizionalmente al liberi tutti - afferma Musicco. Tuttavia, questa forma di timore potrebbe svanire nel tempo come avvenuto per la riforma della patente a punti». E tutto ciò senza dimenticare che ci sono stati moltissimi controlli in più in queste due settimane con un aumento esponenziale delle contravvenzioni, ma quanto potranno durare? Se le forze di sicurezza saranno sempre così impegnate nei controlli stradali, qualche problema di ordine pubblico potrà manifestarsi a breve, tornando così alla situazione precedente. Per il presidente dell'Associazione «bisognerà vedere se, invece, passata l'ondata del momento, si tornerà alla situazione di prima. Noi come Associazione avevamo proposto da sempre di intensificare i controlli già molto prima dell'introduzione nuovo codice e di introdurre l'ora obbligatoria di educazione stradale nelle scuole».

Già, il problema dei controlli. Di fatto il problema dell'Italia dove la politica è sempre pronta a sfornare norme (e ultimamente si assiste ad un aumento delle pene in genere), ma poi mancano i controlli e le sanzioni restano sulla carta. Certo, è meritorio colpire in modo durissimo chi guida sotto gli effetti di droga o alcol, ma un po' più di attenzione alle parole usate nel parlare di stili di vita sicuri non sarebbe male

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