Nasce il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” Docg, in aggiunta alle denominazioni Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva. Prevede un affinamento di almeno 36 mesi e sarà in commercio a partire dal 1 gennaio 2025 con l'annata 2021. Si conclude così un lungo percorso che ha impegnato i produttori del consorzio nell'individuazione di 12 Unità geografiche aggiuntive (Uga) diverse per peculiarità geologiche e ambientali nell'area produttiva del territorio poliziano. Si tratta di un'evoluzione, di una visione moderna di produrre vino caratterizzandone la storicità oltre che la territorialità, come ha detto a Roma il presidente del Consorzio del vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi, alla prima degustazione ufficiale di 12 etichette, ognuna rappresentativa di una delle Pievi.
Nasce il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”: una nuova era per il vino toscano
Ad ospitare l'evento è stato l'Hotel De Russie, con un menu di Fulvio Pierangelini, creative director of food di Rocco Forte Hotels: passatina di ceci e baccalà mantecato, risotto al radicchio, rosette di agnello con cicoria e formaggi assortiti. «I produttori del consorzio dopo un lungo lavoro di ricerca negli archivi storici - ha detto il presidente Rossi - hanno voluto ristabilito il legame con il passato perché già dall'epoca tardo romana e longobarda il territorio veniva suddivisa in pievi, che di fatto erano le parrocchie che gestivano le attività agricole. Anche i documenti del Catasto Leopoldino del 1765 ne riportano la suddivisione in sottozone distinte e definite da un toponimo. È stato un processo lungo 3-4 anni, supportato da oltre il 50% dei produttori. Ci hanno creduto fin dall'inizio e non è detto che gli altri siano contrari. Forse ancora non si sentono pronti o non dispongono del prodotto. Un ringraziamento va anche alla Regione Toscana, al ministero dell'Agricoltura, al Comitato nazionale vini e ai tanti professionisti, come Daniele Cernilli di Doctor Wine, che con il loro apporto hanno reso possibile questo risultato».
Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” Docg: le Pievi
Queste le 12 Pievi individuate: Ascianello, Badia, Caggiole, Cerliana, Cervognano, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant'Albino, Sant'Ilario, Valardegna e Valiano. Ognuna, secondo i documenti forniti dagli archivi, da secoli faceva il vino "all'uso di Montepulciano" come si diceva allora, con regole e metodologie diverse, secondo parametri variabili, dalla maturazione all'uvaggio, fino al tempo giusto per la raccolta. Con il presidente del consorzio anche il vicepresidente Luca Tiberini e il direttore Paolo Solini hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto con l'obiettivo di elevare la qualità del vino. «Non sappiamo quali saranno i risultati di questa innovazione - ha detto Tiberini - ma noi produttori crediamo che questa sia una svolta importante».
Il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” Docg in commercio da gennaio 2025
Si prevede che a gennaio potranno entrare in commercio circa 300mila bottiglie con il termine "Pieve" che dovrà essere seguito dall'Ug. Ma è certa una maggiore crescita per l'annata 2022, circa 700mila bottiglie, circa il 10% della produzione totale di Nobile di Montepulciano. «La novità di questa divisione territoriale non ha precedenti - ha detto Daniele Cernilli - ce ne sono state tra comuni diversi ma non nell'ambito di uno stesso comune, e le menzioni hanno riguardato in genere territori più vasti. In questo caso invece si focalizza una produzioni di alta qualità legandola al terroir che non è soltanto suolo o tradizione ma, anche per l'opera dell'uomo, un concetto più vasto, olistico e umanistico».
Il disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” Docg
Particolarmente restrittivo è il nuovo disciplinare, illustrato da Stefania Vinciguerra di Doctor Wine. La resa non può andare oltre il 70 quintali per ettaro e l'uvaggio - la base ampelografica - è legato al Sangiovese (85%) e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall'azienda imbottigliatrice - un limite del 5% è previsto solo per il colorino perchè non marchi troppo il risultato - e i vigneti dovranno avere una vita superiore ai 15 anni. La maturazione è obbligatoria di almeno tre anni (12 mesi in legno, 12 in bottiglia e il terzo anno a scelta del produttore). Una commissione interna al consorzio, prima ancora di quella legata alla denominazione, ad affinamento obbligatorio avvenuto deciderà se quel vino si potrà chiamare "Pieve". Le partite non giudicate idonee potranno, se preventivamente richiesto, ottenere l'idoneità a Vino Nobile di Montepulciano.
I vigneti di Montepulciano
Le restrizioni sono state accettate all'unanimità dai produttori - ha sottolineato Vinciguerra - ricordando che proprio a Montepulciano già negli anni '90 era stata realizzata la prima zonazione. Alla presentazione romana sono stati degustati i vini di 12 cantine in rappresentanza di ciascuna Pieve: Azienda Fattoria della Talosa (Pieve Le Grazie) ; Azienda Le Bertille (Pieve San Biagio); Azienda Carpineto (Pieve Sant'Albino); Azienda Fattoria Del Cerro (Pieve Sant'Ilario); Azienda Avignonesi (Pieve Valardegna); Azienda Tenuta Trerose (Pieve Valiano); Azienda DÈ Ricci (Pieve Ascianello); Azienda Vannutelli (Pieve Badia); Azienda Tiberini (Pieve Caggiole) Azienda Antico Colle (Pieve Cerliana), Azienda Vecchia Cantina di Montepulciano (Pieve Cervognano) e Tenuta di Gracciano della Seta (Pieve Gracciano). La degustazione libera ha permesso agli ospiti di scoprire nel calice le caratteristiche dei 12 vini della stessa annata, la 2021, in riferimento alla mappatura delle Uga.
Via di S. Donato, 21 53045 Montepulciano (Siena)