L'appuntamento è per una verticale di sei annate di Chianti Rufina Poggio Gualtieri, produzione di punta della Tenuta di Grignano, di proprietà della famiglia Inghirami. Tommaso Inghirami che dal 2019 gestisce l'azienda di Pontassieve (Fi) acquistata dalla sua famiglia nel 1970 (nel passato è stata anche proprietà personale di Caterina De Medici) è impegnato a valorizzare al massimo il Sangiovese e così, per affascinare i suoi interlocutori, a Milano, nell'accogliente ristorante Il Liberty, ha proposto una verticale piuttosto atipica. Infatti, è cominciata con un Vinsanto del 1980 e dopo i sei protagonisti della degustazione, è stata conclusa da Fedra, un rosso da uve Merlot e Cabernet Sauvignon della vendemmia 2019, prodotto in 1.200 bottiglie (suddivise in casse da tre bottiglie, più 100 magnum) a conferma dell'eclettismo che gli ha permesso di ridisegnare i profili dell'azienda, esaltando le grandi potenzialità di un territorio portato naturalmente all'eccellenza e, come da tradizione di famiglia, ne ha “cucito su misura” le linee di avanguardia.
A Grignano si producono due Docg e un Doc
I Chianti Rufina di Tenuta di Grignano
Il Chianti Rufina è la più piccola delle sotto-zone del Chianti. Ma nonostante le piccole dimensioni, è la terza sotto-zona per produzione. Questo perché fin dal ‘400, per il gran gusto che va riconosciuto alla signoria dei Medici, qui viene coltivato il loro vitigno tanto amato, il Sangiovese. Questa sotto-zona è anche tra le più alte del Chianti, nei 50 ettari di vigneti di Grignano si raggiungono altitudini fino ai 550 metri sul livello del mare, con esposizioni Sud/Sud-est.
Il Chianti Rufina è la più piccola delle sotto-zone del Chianti
Consapevoli di questa ricchezza che si riversa naturalmente nel vivere e nei prodotti della terra, da più di 50 anni a Grignano si producono due Docg e un Doc: il Chianti Rufina Ritratto del Cardinale che affina solamente in botti, esaltando maggiormente le note di frutto e floreali del Sangiovese che spiccano con una piccola aggiunta di Canaiolo; il Chianti Rufina Riserva Poggio Gualtieri, da viti con più di 20 anni di età che assicura un Sangiovese brillante e setoso per la grande potenza benefica di un affinamento sia in barrique che in botti; il Vinsanto del Chianti Rufina che è uno spettacolare connubio tra Trebbiano e Malvasia del Chianti con uve che vengono fatte appassire per circa tre mesi su graticci di legno prima di riposare in piccoli caratelli per 5 anni.
Tenuta di Grignano, l'evoluzione dell'azienda
C'è da dire che negli anni '70, con l'arrivo in Grignano della famiglia Inghirami, uno dei nomi più noti e rappresentativi del tessile-moda italiano, inizia il progetto di riqualificazione e valorizzazione dei 600 ettari di terreno, di cui 50 coltivati a vigneto, 200 a oliveto, 100 a seminativo e 250 a bosco. Il punto fondamentale della filosofia di Grignano è prendersi cura della natura fruttifera che necessita di nutrimenti e cure per raggiungere la massima espressione. Per questo possiamo parlare di “piccoli cru di vigna”, creati da una attenta parcellizzazione e classificazione delle varie zone, dice Tommaso. Infatti, nella distribuzione dei vigneti, Grignano ha rispettato le varie conformazioni naturalistiche delle incantevoli colline toscane, senza sradicare porzioni di bosco o oliveti, preservando quella grande bellezza che è il paesaggio promiscuo toscano.
Tommaso Inghirami gestisce Tenuta di Grignano dal 2019
Fra le sue scelte, c'è anche la partecipazione al progetto Terraelectae, che è un marchio collettivo volontario finalizzato a qualificare i vini della categoria riserva elevandoli ad “ambasciatori” del Sangiovese. Il Montefiesole Terraelectae esce con l'annata 2019, prodotto da una singola vigna dell'azienda, quella che meglio interpreta il vitigno-principe dei rossi toscani. Per la produzione non si è fatta alcuna modifica del disciplinare, ma i vini Terraelectae devono avere 30 mesi di invecchiamento di cui 18 in legno e almeno 6 in bottiglia. «Terraelectae si pone al di sopra del concetto di Riserva, è la punta di diamante delle aziende che ne fanno parte – evidenzia Tommaso Inghirami -. Abbiamo deciso di unirci per un importante obbiettivo, che richiede un grande impegno: trasmettere al consumatore il messaggio di un territorio unico, non paragonabile a quello di vent'anni fa, poiché ha beneficiato del cambiamento climatico che ha reso più facile la vinificazione”.
Chianti Rufina, la degustazione
I vini degustati portano tutti la firma di Franco Bernabei, a cui è subentrato, dalla vendemmia 2019, Stefano Chioccioli.
Docg Chianti Rufina Riserva Poggio Gualtieri
- 2000: Uve di ottima qualità, con maturazione leggermente anticipata rispetto alla media, per effetto di un andamento climatico tra primavera a tratti piovosa e poi soleggiata e un inizio di estate temperato con alcune precipitazioni sparse che hanno scongiurato la siccità e lo stress idrico delle piante. Infine, il caldo della seconda metà di agosto ha favorito la concentrazione zuccherina. Per questo il vino appare intenso e fruttato.
- 2001: Stagione caratterizzata da un buon andamento meteorologico, con l'uva raccolta perfettamente sana. Nei mesi estivi le temperature sono state ottimali, con piogge al momento giusto. Insomma, un'annata regolare e favorevole che ancora di avverte in degustazione tra profumi di liquirizia e quelle dei frutti di bosco, tamarindo e mirtilli in confettura. E, in bocca, una sensazione fresco-salina sorprende, un bel corpo e una interminabile persistenza aromatica.
- 2011: È stata un'annata atipica che, però, ha dato risultati positivi per il sangiovese, sia pure con un calo delle rese. Dal punto qualitativo, i risultati sono stati interessanti e una conferma si è avuto dalla verticale organizzata a Milano. Per questo vino il sangiovese è completato da un 10% di Merlot. Il quadro è composto da note speziate dolci e cenni di anice, pepe bianco e tocchi mentolati. In bocca è morbido, con tannini dolci e ben bilanciati da una bella e dal grado alcolico.
- 2013: Vendemmia difficile ma di grande soddisfazione. La qualità è stata molto alta, con una spinta acida che porta il vino a durare nel tempo e una eleganza davvero rara tra il colore rubino brillante e il profumo fruttato di ciliegia, frutti rossi maturi. In bocca è elegante, fresco, persistente.
- 2015: Inverno piuttosto mite e piovoso ma estate calda e soleggiata con temperature a tratti molto alte e notti molto fresche che hanno consentito una maturazione delle uve lenta, costante e ottimale. La posizione geografica della Rufina, con la costante ventilazione dell'Appennino, l'altitudine e l'esposizione a sud hanno garantito vini perfettamente maturi, freschi, eleganti e di grande longevità. Come questa riserva ottenuta da Sangiovese completato dal 10% di colorino, caratterizzato da un colore rosso rubino e da un impatto olfattivo intenso tra note di marasca, ribes rosso e frutti rossi croccanti. In bocca è secco, tannino ancora vigoroso sostenuto da una bella sapidità nonché da una bella scia balsamica.
- 2019: Il primo vino del nuovo enologo, Stefano Chioccioli, è un Sangiovese in purezza di colore rosso rubino molto intenso con un bouquet complesso tra note di piccoli frutti rossi che si fondono con note vanigliate e speziate che derivano dall'affinamento in legno (15-18 mesi per il 50% in botti di rovere da 18 ettolitri e il 50% in barrique di rovere francese a cui segue un affinamento di 12 mesi in bottiglia). In bocca rivela una gran bella struttura, con tannini morbidi, finale lungo e una gran bella eleganza oltre ad una freschezza sostenuta da un'ottima acidità. Interessante anche la capacità di invecchiamento.
Tenuta di Grignano: i vini della verticale degustati
Vinsanto del Chianti Rufina 1980
65% di Malvasia del Chianti e 35% di Trebbiano per produrre questo straordinario vino che anche dopo qualche decennio riesce ancora a conquistare ammiratori. Le uve provengono da diversi vigneti di Gragnano e fatte appassire in maniera naturale in un locale ben areato. Dopo un affinamento di 5 anni, alla degustazione si presenta con un bel colore giallo ambrato carico. Bouquet molto complesso, in particolare di albicocca appassita e frutta secca. Di grande struttura e complessità, in bocca è molto persistente e davvero ammaliante.
Fedra Rosso di Toscana Rosso Di Toscana Uigt 2019
Con il progetto artistico Fedra (uvaggio di merlot e cabernet sauvignon) Tommaso Inghirami ha unito due mondi sempre più vicini, vino ed arte, dopo tre anni di intenso lavoro. E, come esordio, la prima vendemmia di Fedra sa esprimere le qualità dei die vitigni internazionali, con tannini setosi, note di frutta rossa avvolgente sostenute da una spiccata acidità che assicura al vino un lunghissimo invecchiamento tanto da diventare vino da collezione. Prodotto in 1200 bottiglie e 100 magnum presentati in casse di legno che contiene anche la serigrafia firmata e numerata, rappresentata nell'etichetta d'autore che quest'anno raffigura l'opera del maestro Franco Alessandrini che emigrato nel 1967 in America, conquista fama internazionale.
Via Di Grignano, 22 50065 Pontassieve (Firenze)