Nonostante il calo generale delle vendite di vini rossi, i vini di lusso italiani stanno vivendo un momento di crescita negli Stati Uniti. Tra gennaio e agosto 2024, le etichette rossiste made in Italy dal prezzo superiore ai 50 dollari hanno registrato un incremento del 3% in valore, a fronte di un calo del 7% nel segmento luxury complessivo, con Francia e Stati Uniti in forte sofferenza. Questo il quadro emerso durante Vinitaly.Usa (Chicago, 20-21 ottobre), come riportato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly sui dati SipSource di agosto.
I vini di lusso italiani stanno vivendo un momento di crescita negli Stati Uniti.
Il posizionamento per i rossi italiani di alta gamma
Secondo il monitoraggio delle vendite dei distributori statunitensi, i rossi di altissima gamma italiani rappresentano una quota esigua del 2% del volume delle vendite di vini rossi italiani negli USA, ma il loro peso a valore sale al 14%, dimostrando un forte apprezzamento nel segmento luxury. Se si includono i vini super-premium (tra i 24 e i 50 dollari), la quota di mercato a valore cresce fino al 23%, a fronte del 6% delle vendite a volume.
I principali protagonisti di questa crescita sono i vini toscani, responsabili del 45,5% del mercato dei rossi di lusso italiani negli USA, con un incremento delle vendite del 13%. Il Brunello di Montalcino domina il mercato con una quota del 32%, seguito dal Bolgheri (11,5%) e dal Chianti Classico (2%). Fuori dalla Toscana, il Barolo piemontese si piazza al secondo posto con una quota del 16%, mentre il Barbaresco raggiunge il 4%, superato dal Bolgheri Superiore con il 7%.
Vino italiano negli Usa, le tendenze
Il mercato dei vini di lusso statunitense si rivela particolarmente difficile per i competitor internazionali. Le denominazioni francesi, come il Bordeaux (-37%) e la Borgogna (-12%), e i vini della Napa Valley (-24%) hanno subito forti flessioni, a differenza dei prodotti italiani che continuano a guadagnare quote di mercato.
Marzia Varvaglione, presidente dell’Associazione dei giovani imprenditori vitivinicoli italiani
Nel corso di Vinitaly.USA, Marzia Varvaglione, presidente dell’Associazione dei giovani imprenditori vitivinicoli italiani (Agivi), ha sottolineato l'importanza di adattarsi ai nuovi trend che stanno emergendo negli USA e a livello globale. «Il mercato dei ready to drink, dei vini low e no-alcohol sta crescendo, e come produttori italiani dobbiamo comprendere questi fenomeni e comunicare il vino in modo più inclusivo», ha affermato Varvaglione. Un'attenzione particolare deve essere rivolta ai giovani consumatori, che saranno la futura generazione di appassionati di vino e protagonisti del settore.