La divisione Moët Hennessy del gruppo Lvmh, che controlla alcuni dei marchi di vini e alcolici più celebri al mondo, come Dom Pérignon, Veuve Clicquot e il Cognac Hennessy, è al centro di un momento delicato. Secondo indiscrezioni, Philippe Schaus, ceo della divisione, sarebbe prossimo a lasciare l’incarico a causa delle prestazioni deludenti registrate negli ultimi nove mesi. Questo rappresenterebbe uno dei cambiamenti più significativi ai vertici di Lvmh, in risposta alla crisi che sta colpendo il settore.
Philippe Schaus, ceo di Moët Hennessy dal 2017
Vendite in calo per Moët Hennessy
Nel dettaglio, la divisione wine & spirits ha visto una riduzione delle vendite dell'11%, con un totale di circa 4,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023. Questo calo rappresenta la peggiore performance tra tutte le divisioni del gruppo. In confronto, il settore orologi e gioielleria ha segnato un decremento del 5%, mentre la moda e pelletteria ha registrato un calo del 3%. Al contrario, il comparto profumi e cosmetici ha mostrato una leggera crescita del 2%, così come la distribuzione selettiva di DFS (+1%), oggi una delle più grandi catene di duty-free al mondo ed è controllata dal gruppo Lvmh dal 1996, che ne possiede una quota di maggioranza.
Il principale fattore che ha contribuito a questo risultato negativo per Moët Hennessy è stato il crollo delle vendite di champagne, che ha visto un boom durante la pandemia ma non è riuscito a mantenere lo stesso ritmo di crescita una volta superata la crisi. Inoltre, la domanda di Cognac Hennessy da parte dei consumatori cinesi ha subito una forte contrazione, a causa del rallentamento economico che sta interessando la Cina.
La domanda di Cognac Hennessy da parte dei consumatori cinesi ha subito una forte contrazione
Moët Hennessy e l'impatto delle tensioni commerciali con la Cina
La situazione in Cina si complica ulteriormente a causa delle tensioni commerciali con l'Unione Europea. La decisione di Pechino di imporre dazi sui brandy europei in risposta alle misure europee contro l’importazione di veicoli elettrici cinesi ha penalizzato in modo particolare i marchi francesi, aggravando la crisi per Moët Hennessy. Questa congiuntura economica sfavorevole sembra destinata a protrarsi, con previsioni poco ottimistiche per il futuro.
Reazione del mercato: tonfo in Borsa per Lvmh
Le difficoltà della divisione wine & spirits hanno avuto ripercussioni anche sul titolo Lvmh in Borsa. Dopo la pubblicazione dei risultati finanziari, il 16 ottobre il gruppo ha subito una perdita del 7,5% a Parigi, per poi chiudere la giornata in calo del 5%. Questo ribasso ha influito direttamente anche sulla posizione di Bernard Arnault, ceo e fondatore di Lvmh, nel ranking mondiale dei miliardari. Arnault, che fino a 18 mesi fa era l’uomo più ricco del mondo, si trova ora al quinto posto con un patrimonio di 177 miliardi di dollari, secondo l’indice dei miliardari di Bloomberg.
Philippe Schaus verso l'uscita da Moët Hennessy
Philippe Schaus, ceo di Moët Hennessy dal 2017, paga dunque per i risultati negativi ottenuti dalla divisione negli ultimi mesi. Schaus, un ingegnere spaziale lussemburghese, ha una lunga carriera all'interno di Lvmh, iniziata nella moda con Louis Vuitton e poi nella distribuzione in Asia con DFS. Tuttavia, la sua gestione non è riuscita a invertire il trend negativo cominciato nel 2023 e peggiorato trimestre dopo trimestre.
L'uscita di Schaus non sarebbe l'unico cambiamento ai vertici di Lvmh. Anche Chris de Lapuente, responsabile della divisione che include Sephora, lascerà il gruppo il 31 ottobre per andare in pensione.
Rumors su un possibile futuro in Campari di Schaus
Con la sua uscita da Moët Hennessy, sono già circolate voci, come riporta il Corriere della Sera, su un possibile nuovo incarico per Schaus. Alcuni ipotizzano che possa approdare ai vertici di Campari, in seguito all'uscita improvvisa del ceo Matteo Fantacchiotti dopo soli cinque mesi di servizio.
Secondo gli analisti di Intermonte, Schaus potrebbe essere un candidato adatto per sviluppare i brand di Campari, grazie al suo solido curriculum. Tuttavia, al momento, non ci sono conferme ufficiali da parte di Campari, che sta attraversando una fase di transizione guidata da un comitato presieduto da Bob Kunze-Concewitz.