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Chiude l'associazione Van - Vignaioli Artigiani Naturali

A meno di due anni dalla fondazione e con una sola presidente all'attivo, la calabrese Mariangela Maria Parrilla di Tenuta del Conte, il gruppo di 27 cantine artigianali italiane annuncia l'addio ai propri sostenitori

di Davide Bortone
 
15 gennaio 2024 | 23:00

Chiude l'associazione Van - Vignaioli Artigiani Naturali

A meno di due anni dalla fondazione e con una sola presidente all'attivo, la calabrese Mariangela Maria Parrilla di Tenuta del Conte, il gruppo di 27 cantine artigianali italiane annuncia l'addio ai propri sostenitori

di Davide Bortone
15 gennaio 2024 | 23:00
 

Terremoto nel mondo dei vini naturali o, meglio, artigianali: chiude l’associazione Van - Vignaioli Artigiani Naturali, nome col quale era nota nel mondo del vino italiano l’Associazione culturale Lu Barzu, con base a Fiano Romano, in provincia di Roma, prima di costituirsi in associazione vera e propria, nel settembre 2022. Prima (e unica) presidente Mariangela “Maria” Parrilla, vignaiola calabrese, titolare di Tenuta del Conte a Cirò Marina, in provincia di Crotone, capace di mettere d'accordo altre 26 piccole cantine distribuite su tutto il territorio nazionale, «unite dall’impegno di produrre vini totalmente naturali, nel pieno rispetto della vita della terra, delle piante e dell'uomo». «L’esperienza VAN è giunta al termine - si legge in un post dei Van, sui social - non ci sono più le condizioni minime, in questi tempi oscuri prevale l’opportunismo e l’individualismo esasperato».

 Chiude l'associazione Van - Vignaioli Artigiani Naturali

Addio a sorpresa dell’associazione Van - Vignaioli Artigiani Naturali, presieduta da Mariangela "Maria" Parrilla

Addio ai Van - Vignaioli Artigiani Naturali

«I valori fondanti, la solidarietà e la condivisione sono stati calpestati e vilipesi. Siamo stati troppo inclusivi, abbiamo accettato al nostro interno, nel nostro percorso, persone che perseguono esclusivamente l’interesse individuale: queste hanno pian piano modificato i valori e le modalità operative dell’associazione. Al centro - si legge ancora - non c’è più il piccolo vignaiolo naturale, che pratica un’agricoltura sana e rispettosa dell’ambiente e che, anche nella commercializzazione, cerca percorsi solidali e non speculativi. Ormai prevale l’imprenditore spregiudicato, che costruisce il vino a tavolino e che opera esclusivamente secondo quanto previsto dai protocolli, dai consulenti aziendali, incapace di vedere ed interpretare la natura che lo circonda, incapace di vedere nell’altro un’opportunità e non un concorrente. L’agricoltura biologica/biodinamica e la vinificazione naturale, unicamente come opportunità commerciale».

«D’ora in poi i piccoli agricoltori / vignaioli saranno più soli, più indifesi di fronte ad ogni sorta di speculatori. È stata un’esperienza bellissima - continuano i responsabili della Vignaioli Artigiani Naturali - ma ormai ha esaurito il suo compito. Viviamo tempi oscuri, per certi versi eccezionali, che richiedono risposte nuove e nuove forme dell’azione comune. Qualcuno, con l’usurpazione del nome e del logo, cercherà di sfruttare l’onda lunga dell’affermazione, della fama, della buona reputazione che l’acronimo “VAN” ha conquistato, con un serio e scrupoloso lavoro durato oltre 10 anni. Ma il VAN come lo abbiamo conosciuto non esiste più… Ci rivedremo nella prossima situazione che ci vedrà di nuovo impegnati a perseguire coerentemente i nostri obiettivi. Per adesso, un caro Saluto a tutti i sostenitori dei VAN».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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