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Etichette e vino, produttore di Prosecco fa da sé: “Non più di due bicchieri al giorno”

In attesa che l'Unione Europea prenda una decisione sull'uso delle etichette sul vino, un imprenditore veneto ha già risolto la questione, mettendo un cuore sulle sue bottiglie con i consigli di consumo. «L'educazione al bere è il primo atto da fare prima ancora di iniziare a bere» spiega il titolare Sandro Bottega: «Prima di parlare, studiare la materia»

di Elisa Santamaria
17 febbraio 2023 | 11:42
Etichette e vino: produttore di prosecco fa da sé: “Non più di due bicchieri al giorno”
Etichette e vino: produttore di prosecco fa da sé: “Non più di due bicchieri al giorno”

Etichette e vino, produttore di Prosecco fa da sé: “Non più di due bicchieri al giorno”

In attesa che l'Unione Europea prenda una decisione sull'uso delle etichette sul vino, un imprenditore veneto ha già risolto la questione, mettendo un cuore sulle sue bottiglie con i consigli di consumo. «L'educazione al bere è il primo atto da fare prima ancora di iniziare a bere» spiega il titolare Sandro Bottega: «Prima di parlare, studiare la materia»

di Elisa Santamaria
17 febbraio 2023 | 11:42
 

Mentre l'Unione Europea discute ancora sulle etichette, allarmistiche o salutistiche a seconda delle correnti di pensiero - e che siate irlandesi oppure no – da apporre sulle bottiglie di vino, con i nostri ministri, in testa Francesco Lollobrigida, guida del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, impegnati in questa dura battaglia in difesa dell’unicità e delle qualità salutari del vino; in Italia c’è chi ha già deciso e fa da sé, con una etichetta-avvertimento sulle bottiglie di Prosecco che lascia spiazzati quanti vedevano ogni genere di messaggio come sacrilego nei confronti di una delle produzioni di eccellenza dell’agroalimentare tricolore, traino di fatto dell’intero comparto.

In Veneto, in provincia di Treviso, l'azienda Bottega di Bibano, prima in Italia, ha deciso di apporre sulle bottiglie etichette col marchio a forma di cuore in cui è scritto "Vi suggeriamo un consumo massimo giornaliero di due calici".

Bottega e il concetto "bere bene fa bene"

È lo stesso Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda, tra i principali produttori di vino e distillati italiani, a spiegare questa scelta: «Medici e politici, produttori e consumatori hanno spesso detto delle cose giustissime: l'alcol fa male, ma se consumato in quantità moderata, è un male che il nostro corpo riesce a tollerare bene; altri hanno detto delle sciocchezze senza basi scientifiche, compresa la dimensione del cervello».

Etichette e vino: produttore di prosecco fa da sé: “Non più di due bicchieri al giorno”

La bottiglia di Prosecco con l‘etichetta e l‘avviso nell‘immagine a forma di cuore

 

L'imprenditore continua: «In Bottega siamo sempre stati sensibili al concetto "bere bene fa bene" e addirittura già 30 anni fa distribuivamo un opuscolo nelle scuole per insegnare ai giovani cosa significasse "bere bene", oppure distribuivamo i nostri cataloghi con il carattere Braille, anche per far presente che l'eccesso di alcol porta alla cecità, oppure ancora abbiamo dato supporto agli enti che si occupavano del reintegro degli alcolisti: l'impegno sociale della nostra azienda non si è mai fermato, l'educazione al bere è proprio il primo atto da fare prima ancora di iniziare a bere».

Etichette e vino: produttore di prosecco fa da sé: “Non più di due bicchieri al giorno”

Sandro Bottega

L'indicazione sul consumo massimo suggerito

La consapevolezza di avere un ruolo nella cultura del vino e del suo consumo ha portato Sandro Bottega a realizzare le etichette sul Prosecco: «Ecco che abbiamo deciso di sintetizzare tutte queste cose, indicando in etichetta il consumo massimo suggerito di un alcolico, quindi 2 bicchieri al giorno di vino. Non è un'imposizione - sottolinea Sandro Bottega - né un invito al consumo e, soprattutto, nemmeno avvertimento terroristico come in Europa si è discusso, ma è un modo per educare: tutti dobbiamo fare la nostra parte cercando una reciproca comprensione che speriamo arrivi anche dalla politica, che molto spesso, prima di parlare, deve studiare la materia», conclude Sandro Bottega.

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