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Exploit del Cava in Brasile: l'Italia non sta a guardare

Fenomenale +76,29% delle vendite nei primi 9 mesi dell'anno per le bollicine spagnole in Sudamerica. Consejo Regulador deciso a riposizionarsi nei mercati emergenti, senza perdere di vista Germania, Belgio e Regno Unito

di Davide Bortone
 
14 dicembre 2023 | 12:52

Exploit del Cava in Brasile: l'Italia non sta a guardare

Fenomenale +76,29% delle vendite nei primi 9 mesi dell'anno per le bollicine spagnole in Sudamerica. Consejo Regulador deciso a riposizionarsi nei mercati emergenti, senza perdere di vista Germania, Belgio e Regno Unito

di Davide Bortone
14 dicembre 2023 | 12:52
 

Da gennaio a settembre, le vendite totali di Cava sono aumentate del 2,35% rispetto allo stesso periodo del 2022. I dati del Consejo Regulador presieduto da Javier Pagés fotografano l'ottima performance dello spumante spagnolo, dovuta soprattutto alla ripresa del mercato interno, che è cresciuto del 7,65%. Si tratta di un nuovo record storico di vendite per la D.O. Cava, che non smette comunque di guardare all'export. Un fronte che rimane pressoché (+0,33% rispetto allo stesso periodo del 2022), ma nel quale è in atto un netto riposizionamento. Le più belle notizie arrivano infatti da mercati emergenti come quello del Brasile, dove lo sparkling Made in Spain registra un sonoro +76,29%. Ottimi riscontri anche da Polonia (+33,29%), Francia (+17,69%), Paesi Bassi (+11,38%) e Svezia (+6,19%).

Exploit del Cava in Brasile: l'Italia non sta a guardare

Javier Pagés, presidente del Consejo Regulador del Cava

La Germania rimane il primo mercato internazionale per il Cava nei primi 9 mesi del 2023, con una crescita dell'1,27%. Seguono in volume il Belgio (1,95%) e il Regno Unito (19,33%). Con oltre il 70% delle vendite internazionali, il Cava risulta la denominazione spagnola numero uno nell'export. Un'industria che conta oltre 38 mila ettari di vigneti, più di 6.200 viticoltori e 349 cantine associate al Consejo Regulador presenti in oltre cento Paesi. «Il Cava - commenta il presidente Javier Pagés - si sposa armoniosamente con ogni tipo di gastronomia internazionale ed prodotto secondo il metodo tradizionale, con un impegno rigoroso nei confronti dell'origine, del territorio e della sostenibilità».

Anche Veronafiere in Sudamerica

Tutti temi cari anche al Made in Italy, che guarda con sicuro interesse alla crescita delle bollicine spagnoli nei mercati emergenti. Risale allo scorso 12 settembre l'inaugurazione a Bento Gonçalves, in Brasile, della 4a edizione di Wine South America, la tre giorni di fiera internazionale del vino organizzata da Vinitaly-Veronafiere e promossa attraverso la controllata Veronafiere do Brasil, con l'obiettivo di «unire, in nome del prodotto enologico, il Sudamerica con l'Europa».

Nel padiglione italiano a Bento Gonçalves, la capitale brasiliana dell'uva e del vino, in collaborazione con Ice Agenzia, sono state presente le etichette di oltre 20 produttori rappresentativi dell'offerta tricolore da Nord a Sud. Tra gli eventi, anche sei masterclass per divulgare l'ampia offerta di vino italiano in una piazza, quella del Brasile, che rappresenta il terzo mercato extra Ue dopo Usa e Messico.

 

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