Le Donne del Vino celebrano il loro 35° compleanno con un evento che rivela, per la prima volta, il ruolo di sentinelle culturali dei produttori di vino nei territori in cui operano. L'appuntamento è a Firenze, lunedì 20 novembre alle 11 a Palazzo degli Affari (Piazza Adua di fronte alla stazione): “Donne vino e salvaguardia dell'identità culturale dei territori del vino” con questo titolo verranno presentati gli esiti dell'indagine condotta da Marta Galli, direttore operativo dell'Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
L'associazione Donne del Vino compie 35 anni
Lo studio poggia su 4 pilastri:
- paesaggio e emergenze architettoniche,
- testimonianze storiche e artistiche,
- tradizioni locali comprese quelle gastronomiche,
- vitigni autoctoni minori e pratiche agricole del passato.
«È un grande onore per noi accogliere le Donne del vino da tutta Italia - dice Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana - Per la prima volta in un'indagine viene indagato il ruolo fondamentale della “gente del vino” nella salvaguardia culturale delle aree rurali in cui opera. Un patrimonio di saperi e ambiente che andrebbe perduto senza l'opera di salvaguardia dei produttori che ne fanno un elemento caratterizzante delle proprie bottiglie e del proprio storytelling. Azione che li trasforma da custodi in divulgatori e amplifica l'importanza del loro ruolo».
Donatella Cinelli Colombini, delegata Donne del Vino Toscana, e la presidente dell‘Associazione Daniela Mastroberardino
«Un modo inconsueto di celebrare un anniversario di fondazione - aggiunge Daniela Mastroberardino, presidente nazionale dell'Associazione - mettendo l'accento sull'utilità delle Donne del Vino con un contributo importante e innovativo alla civiltà del vino. Una vera pietra miliare rispetto a un nuovo campo di indagine e a un nuovo modo di guardare chi produce e consuma vino proponendoli come sentinelle dell'integrità culturale dei distretti enologici. Un'azione in cui le donne hanno un posto privilegiato così come i turisti del vino». La celebrazione del 35° anniversario si concluderà con una visita al cantiere dei restauri degli affreschi (1325 ca) di Giotto nella Cappella Bardi nella Basilica di Santa Croce, considerato il testamento artistico del più grande pittore del Medioevo italiano.
Chi sono le "Donne del Vino"?
Le Donne del Vino sono l'Associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi 1100 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le Regioni italiane coordinate in delegazioni. L'associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo.
Donne del Vino: il lato femminile dell'enologia
Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre 2022, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva - Argentina, The Fabulous Ladies' Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin - Francia, Baia's Wine - Georgia, Vinissima - Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco - Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull'uso del vetro leggero. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell'identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino e contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione