Blocchi stradali, camion costretti a fermarsi e il loro contenuto gettato a terra o bruciato. Il clima è teso al confine pireneico tra Francia e Spagna, sponda mediterranea, precisamente a Le Boulot. In questa piccola località nel dipartimento dei Pirenei Orientali è andata in scena la protesta che vede oltre cinquecento viticoltori, con i relativi sindacati del settore, invadere le corsie dell'autostrada A9 per intercettare i camion contenenti vino spagnolo (ma sono stati bruciati anche bancali di pomodori) provenienti da sud.
Alla base della contestazione c'è la crisi che sta attanagliando il vino francese, falcidiato in prima istanza dal calo dei consumi, sia interni che esteri, e in secondo luogo dall'inflazione che ne ha fatto lievitare il prezzo a causa dei rincari su tutta la filiera agricola. A questo si aggiunge, a detta dei rappresentanti del comparto, la concorrenza sleale dei vini iberici, di qualità minore e dal prezzo decisamente più abbordabile. In questo momento di ristrettezza economica generale, questo prodotto più a buon mercato darebbe il colpo di grazia definitivo al vino francese, che sta affrontando un periodo difficile, con grandissime quantità invendute nelle cantine.
Vino spagnolo sversato per strada dai protestanti
La crisi del vino francese, concorrenza sleale o tempi che cambiano?
«Impediremo di importare vino scadente dai paesi vicini» tuonano i manifestanti, mentre sversano a terra o rompono le casse del prodotto iberico. Un incidente non nuovo quello tra i paesi confinanti: già nel 2016 i produttori di vino avevano manifestato contro gli omologhi spagnoli, e in altre occasioni altre produttori agricoli francesi si erano scagliati contro i colleghi spagnoli accusati di esportare merce di basso prezzo e qualità.
Il ministro dell'agricoltura francese Marc Fesneau ha rassicurato la categoria dicendo di essere già al lavoro per aiutare i produttori di vino in questo momento complesso. Non è la prima manifestazione dei sindacati del settore, già negli scorsi mesi avevano espresso la loro insofferenza nei confronti di una concorrenza, quella spagnola, che viene definita sleale. La politica tuttavia ha anche consigliato, accanto alla promessa di aiuti al comparto, alla categoria dei produttori di vino di adattarsi alle nuove dinamiche di mercato emergenti.