Il vino del Piemonte è il più ricco dItalia, secondo il Report Vino 2022 di Mediobanca, ripreso oggi da Il Corriere della Sera. Nell'articolo, infatti, si legge che per il Piemonte solo una cantina è tra le prime 20 dItalia per fatturato, appena sei sono tra le prime 40. Tutte in un fazzoletto di km tra Santo Stefano (Cn) e Cossano Belbo (Cn), Costigliole dAsti (At), Canelli (At) e Castel Boglione (At), nella zona dellAsti Docg e Moscato dAsti. Nel resto del Piemonte le aziende sono mediamente piccole, spesso poco strutturate, rigorosamente a conduzione famigliare, ma estremamente solide e redditizie. Le aziende ai vertici di fatturato e bottiglie prodotte sono altrove , nella Toscana delle famiglie nobiliari, nel Veneto del Prosecco, nel Trentino del Trento Doc e nelle cooperative dellEmilia-Romagna, ma il modello piemontese si conferma un unicum di successo , con un Roi (ritorno sugli investimenti) dell8,2%, quasi doppio rispetto alle venete (5,5%) e alle toscane 4,4%). Piemonte in vetta anche per margini industriali (9,8% lebit margin), secondo solo alla Toscana, primo per esportazioni (72,2%), primo anche per rapporto tra costo del lavoro e valore aggiunto netto (Clup) pari al 38,7%. La zona dellAsti gode di ottima salute Lo Z-score, uno degli indicatori più significativi per valutare lo stato di salute di unazienda, vede ai vertici ben quattro delle sei cantine piemontesi con un fatturato superiore a 50 milioni di euro. In prima posizione la Santero Fratelli di Santo Stefano Belbo, in quarta Capetta Group , seguita da Fratelli Martini (lunica piemontese con un fatturato superiore a 200 milioni di euro) e da Casa vinicola Morando - si legge sempre su Il Corriere della Sera. «La zona dellAsti - come ha sottolineato al quotidiano il direttore del consorzio Giacomo Pondini - gode di ottima salute, con oltre 90 milioni di bottiglie esportate, più del 30% del totale dellexport piemontese». Un dato che ha attirato investitori da ogni parte del mondo Se la redditività media del vino piemontese sfiora il 10%, nella Langa del Barolo lebitda supera ampiamente il 20%. Un dato che ha attirato investitori da ogni parte del mondo. Imprenditori scafati e già ben inseriti nel settore come il proprietario delle Cantine Vietti e Enrico Serafino , Kyle Krause , si sono calati pienamente nella realtà Langhetta diventandone parte attiva - si legge su Il Corriere della Sera. Una tendenza che dopo leuforia del pre covid ora sembra aver rallentato perché, nonostante la marginalità elevata, troppe rimangono le incognite, dovute alle condizioni atmosferiche, per poter definire lacquisto di vigneti in Langa un investimento sicuro. Il calo stimato del vendemmiato 2022 nellordine del 9%, a livello regionale, per la mancanza di precipitazioni, colpirà la Langa e in modo ancora più forte il Roero - prosegue Il Corriere della Sera. Su questo tema il presidente del consorzio della sinistra Tanaro Francesco Monchiero ha dichiarato al quotidiano: «Il Roero, più sabbioso rispetto ai territori limitrofi è il più colpito dalla siccità, prevediamo una qualità molto alta, ma perdite in quantità nellordine del 20% e in alcune zone del 30%. Come se non fosse bastata la grandine che ha azzerato il raccolto nellarea di Castellinaldo nel 2021».