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Sono tornati i Grands Jours de Bourgogne

Riuniti i professionisti del vino in dodici località della regione francese. In sessione 5.700 vini delle annate 2018, 2019, 2020. Spicca la 2019: tutti i vini sono pronti, eleganti con una aggraziata muscolarità

di Liliana Savioli
 
08 aprile 2022 | 13:06

Sono tornati i Grands Jours de Bourgogne

Riuniti i professionisti del vino in dodici località della regione francese. In sessione 5.700 vini delle annate 2018, 2019, 2020. Spicca la 2019: tutti i vini sono pronti, eleganti con una aggraziata muscolarità

di Liliana Savioli
08 aprile 2022 | 13:06
 

Finalmente è ripartita la macchina delle grandi degustazioni mondiali. Pochi giorni fa si è concluso il Grands Jours de Bourgogne. Dal 1992, i Grands Jours de Bourgogne riuniscono, ogni due anni in Francia, professionisti del vino e operatori del mercato nel cuore del vigneto della Borgogna. Da Chablis alla Côte Chalonnaise (per motivi pratici, i vini Mâconnais sono stati esposti a Beaune), passando per la Côte de Nuits e la Côte de Beaune, i visitatori hanno viaggiato attraverso i terroir per degustare in una dozzina di luoghi speciali. Unica e ormai imperdibile, questa edizione, che segna il 30° anniversario dell'associazione, era attesa con impazienza dai membri dell'associazione vinicola della Borgogna che desideravano accogliere visitatori da tutto il mondo.

Dal 1992 i Grands Jours de Bourgogne si svolgono con cadenza biennale È di nuovo Grands Jours de Bourgogne

Dal 1992 i Grands Jours de Bourgogne si svolgono con cadenza biennale

Un migliaio di espositori

Sono stati 1.700 i visitatori accreditati per questa edizione, con una diminuzione del 26% nei confronti di quella precedente (nel 2018) per la mancanza di molti esperti dall’Oriente e dalle Americhe. Quasi 7.700 ingressi accumulati in 12 luoghi di degustazione, 950 espositori e poco più di 5.700 vini proposti in degustazione. Il 48% dei visitatori è stato francese e il 52% dall’estero (l’Italia ha fatto la parte del leone seguita da Belgio e Germania), ovvero 48 paesi rappresentati. Presenti 98 giornalisti di 22 nazionalità. La ripartizione per categoria professionale rimane simile a quella del 2018, con una maggioranza di importatori, enotecari/negozi specializzati, agenti di vendita, sommelier annessi a un ristorante. La selezione è stata, come sempre, molto capillare. A un ristoratore, per poter essere accreditato, è stato chiesto di inviare la sua carta dei vini, tanto per fare un esempio.

Presenti operatori da 48 paesi È di nuovo Grands Jours de Bourgogne

Presenti operatori da 48 paesi

L'organizzazione

Come sempre l’organizzazione è stata impeccabile, le norme di sicurezza, in vigore, perfettamente rispettate, le navette che scorazzavano i professionisti sempre perfette e a disposizione. I pasti, di ottimo livello, serviti con professionalità e gentilezza. Insomma, un evento imperdibile per veri professionisti che hanno potuto degustare, gratuitamente, in posti splendidi con gran confort. Da segnalare, finalmente, la consegna della “sputacchiera” personale. Ci voleva una pandemia affinché si capisse che è uno strumento essenziale per chi degusta? Ebbene, sì!

Le annate

Ma veniamo alle nostre impressioni sulle degustazioni. Quasi tutti i vini presentati erano dei millesimi 2018, 2019 e 2020. I vecchi saggi borgognoni dicono che queste annate sono molto simili alle 1988, 1989, 1990. Noi ci crediamo incondizionatamente anche se non abbiamo ancora capito la 2018. Sia i bianchi che i rossi sono vini totalmente chiusi, che non hanno piacere di comunicare. Mah, dicono che si esprimeranno in maniera eccelsa più avanti nel tempo. Quando, però, non si sa, né e se avverrà. Ma che annata viticola è stata in Borgogna la 2018? Dopo un inverno piovoso si è avuta un’estate calda che ha portato a una perfetta vendemmia. Tutto bene allora? Non proprio. Come in Italia è stata un’annata di grande quantità e, si dice, di alta qualità. Nel 2019 si commentava che la 2018 era la migliore annata del secolo. Ma c’erano dei dubbi sulla durata. A oggi non sappiamo l’evoluzione. Forse ha bisogno di tempo o forse il gran caldo ha stressato non poco le piante e ci ha donato vini pronti subito ma che a oggi non si esprimono più. Vedremo più avanti, negli anni.

Quasi 7.700 gli ingressi in 12 luoghi di degustazione È di nuovo Grands Jours de Bourgogne

Quasi 7.700 gli ingressi in 12 luoghi di degustazione

La magia del 9?

Tutt'altra storia per il 2019. Tutti i vini sono pronti, eleganti con una aggraziata muscolarità. Pensiamo alla gran parte dei Poully Fussè. Che fiori e frutta a formare degli autentivi bouquettes per ornare delle tavole eleganti. Che croccantezza, unita all'avvolgenza, che mineralità assieme a una freschezza da manuale, che lunghezza infinita. Ma sempre i bene informati ci sussurrano che tutto ciò non è proprio il massimo e si domandano: se la 2019, mediamente, è già pronta ora, quanto durerà? Anche questo è un dilemma mica da poco. Ma come è stata l'annata 2019 in Borgogna? Il 2019 è un anno unico e fortemente contrastato, alternando gelate tardive e calura estiva. Per fortuna la vendemmia è avvenuta con molta calma. Tutti iniziano a credere nella magia degli anni con il numero 9: dall'inizio del XX secolo, sono sempre delle vere meraviglie! Un unico aspetto negativo, purtroppo poca produzione.

 

Tempo al tempo

Ed ecco a voi il 2020. Piccolo lui e anche tanto arrabbiato. I bianchi son spremute di limoni e arance e pompelmi. I rossi che non hanno visto legno dei sempliciotti dolcetti con poca struttura, quelli passati in legno degli estratti di vaniglia e tannino. Ma hanno carattere e vien facile capire che ci racconteranno storie importanti se gli diamo il giusto tempo per evolversi. L’annata 2020 non è iniziata bene a causa di un inverno particolarmente mite. Il germogliamento è stato intorno al 20 marzo. La fioritura è avvenuta in condizioni eccellenti. L'estate è stata calda e secca, con un'ondata di caldo ad agosto. La vendemmia è iniziata subito dopo la metà di agosto ed è proseguita all'inizio di settembre in condizioni climatiche molto favorevoli. Le uve hanno raggiunto un'ottima maturità, pur mantenendo una buona acidità.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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