Dalla Toscana a tutto il mondo, ma soprattutto al Canada. È il destino delle etichette Carpineto, azienda con sede a Dudda, frazione di Greve in Chianti, nata nel 1967 e caratterizzata da una forte impronta internazionale.
Carpineto leader del mercato canadese
«Siamo il secondo esportatore in tutto il Canada - ha raccontato a Vinitaly Antonio Michael Zaccheo, export manager di Carpineto - Siamo su quel mercato da ormai 40 anni e la crescita è stata lenta, anche perché quello canadese è un sistema distributivo molto complesso. Un passo alla volta, un consumatore alla volta, con numerosi eventi, siamo riusciti a raggiungere questi livelli».
Carpineto non è però soltanto Canada. L'azienda è tra i campioni dell'export di vino italiano nel mondo. Il 90% del suo fatturato arriva dalle esportazioni e, di contro, soltanto il 10% dal mercato italiano.
I vini preferiti all'estero e in Italia
Diversi mercati e diversi gusti. «In Canada e in generale all'estero scelgono il nostro Dogajolo, un rosso toscano Igt, ma anche il Chianti Classico e un Super Tuscan, il Farnito Cabernet Sauvignon - ha aggiunto Zaccheo - Il mercato interno è invece più legato alle denominazioni: Chianti Classico, Brunello e Vino Nobile».
Le preoccupazioni per il futuro
In un contesto positivo per Carpineto, restano sullo sfondo le preoccupazioni che stanno affliggendo tutto il settore vitivinicolo. «I problemi ci sono - ha concluso Zaccheo - Non si tratta soltanto di aumento dei costi e carenza delle materie prime. Ci sono problemi logistici gravissimi: mancano i container e questo crea ai grandi trasporti marittimi criticità serie e che sembrano purtroppo essere durature».