Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 05 luglio 2024  | aggiornato alle 02:14 | 106261 articoli pubblicati

Bufala Campana
Bufala Campana

In un corto, tutto il fascino dell'Amarone "famigliare"

“Le famiglie storiche” ha voluto ripartire all’insegna della settima arte, con il cortometraggio “Le Famiglie Storiche - un racconto sull’Amarone”, realizzato con la regia di Michael Gasparini

di Giulia Marruccelli
 
18 settembre 2021 | 09:30

In un corto, tutto il fascino dell'Amarone "famigliare"

“Le famiglie storiche” ha voluto ripartire all’insegna della settima arte, con il cortometraggio “Le Famiglie Storiche - un racconto sull’Amarone”, realizzato con la regia di Michael Gasparini

di Giulia Marruccelli
18 settembre 2021 | 09:30
 

Lautunno, nel mondo della viticoltura, è la stagione dedicata alla vendemmia, ma per questo anno particolare anche all’insegna della ripartenza con le prime manifestazioni in presenza, i tour enoturistici e altri eventi volti a porre la giusta attenzione che latita da troppo tempo. Servono idee innovative e nuovi modi di comunicazione, e l’associazione “Le Famiglie Storiche” non si è fatta cogliere impreparata.

I rappresentanti delle famiglie storiche In un corto, tutto il fascino dell'Amarone

I rappresentanti delle famiglie storiche

L’associazione “Le Famiglie Storiche”

Nata nel 2009 dall’unione di 13 storiche cantine della Valpolicella (prestigiose aziende vitivinicole da generazioni testimoni attivi del mondo Amarone), “Le famiglie storiche” ha voluto ripartire all’insegna della settima arte, con il cortometraggio “Le Famiglie Storiche - un racconto sull’Amarone”.

Forza di questo progetto è l’intenso desiderio corale di raccontarsi, condividere la passione per il proprio lavoro e il proprio territorio, di trasferire in immagini e parole la storia delle 13 famiglie socie: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato.

Il docufilm

Alla regia del progetto Michael Gasparini, classe 1988 e nativo di Negrar (in Valpolicella), con esperienze sparse tra Inghilterra Australia e California, esprimendosi soprattutto nel settore moda: «L’idea di questo docufilm era sì comunicare la forza di un territorio, ma soprattutto le diversità dei 13 protagonisti. Ho voluto quindi rafforzare la filosofia di uguaglianza dell’associazione con interviste in studio, fuori dalla comfort zone fatta da vigneti e cantine: 20 ore di interviste registrate che hanno portato ad un risultato finale di 50 secondi in bianco e nero per ognuno di loro. I colori, invece, li ho lasciati esprimere dal territorio le cui immagini riportano i nomi dei vigneti». (e non delle cantine, ndr).

«Questo progetto nasce come uno sforzo congiunto per identificare e divulgare quel patrimonio che i nostri nonni e padri prima di noi hanno custodito e contribuito a valorizzare e per garantire che venga trasmesso alle generazioni future - spiega Alberto Zenato attuale presidente dell’associazione - dopo 10 anni di vita dell’associazione era giusto documentare e lasciare una traccia del nostro territorio, un terroir complesso fatto di vallate e colline, microclimi e terreni differenti, terrazzamenti e “marogne”. Caratteristica distintiva delle zone collinari della Valpolicella, le “marogne” sono i muretti a secco realizzati a mano dagli avi con tecniche costruttive affinate nei secoli, che con le loro forme ridisegnano i dolci pendii collinari creando terrazzamenti che frenano il dilavamento: le radici dei  vitigni autoctoni trovano così un terreno non umido e i muretti diventano un collettore solare utile soprattutto nella stagione fredda.

Questo cortometraggio è la narrazione di un lavoro che non ha pause, segue ritmi scanditi dalla natura, fatto con la mano dell’uomo (e magari anche con la mano di Dio) ma che non conosce compromessi: «Un racconto di quella modalità tipica della famiglia in cui si condividono esperienze, passioni, problemi, ci si confronta in modo schietto e genuino, si cercano soluzioni insieme, pur mantenendo ognuno la propria identità», conclude Zenato.

L’Amarone

«L’Amarone è prima di tutto un grande vino, solo dopo diventa un business. Per far questo dobbiamo raccontare tutto il suo valore intrinseco ed emozionale dato anche dal forte intervento dell’uomo con la propria manualità e artigianalità dalla vigna alla bottiglia, valori che non si devono dare per scontati», spiega Sandro Boscaini.

L’Amarone, il più prestigioso tra i vini veronesi, è il risultato di un procedimento che unisce tre importanti protagonisti: la vigna, il fruttaio e la cantina. Cinque sono i vitigni coinvolti per la produzione di questa eccellenza italiana: la Corvina veronese, varietà nobile per struttura, aromi e morbidezza, il Corvinone per complessità aromatica, la Rondinella per colore e sapidità, la Molinara per freschezza, e l’Oseleta per colore e struttura. 

La selezione in vigna prevede la raccolta a mano dei grappoli più spargoli (così non ci sarà ristagno di umidità fra acino e acino durante l’appassimento e si eviterà la comparsa di muffe). I grappoli vengono riposti quindi sulle tradizionali “arele” (ripiani di canna palustre) o in cassettine  all’interno dei fruttai. Il periodo di appassimento dipende dall’andamento climatico dell’annata e generalmente si protrae almeno fino alla metà di dicembre. Questo processo chiave viene controllato meticolosamente per evitare la comparsa di muffe dannose o di ottenere vini troppo concentrati, alcolici e sgraziati. Durante l’appassimento l’uva perde almeno la metà del proprio peso, il livello di acidità si abbassa, la relazione tra fruttosio e glucosio si modifica, i polifenoli diventano maggiormente concentrati e la glicerina aumenta. Solo dopo questa fase di appassimento avviene la spremitura e la vinificazione. L’Amarone viene solitamente affinato per almeno 2 anni che diventano 4 per le riserve, tempi largamente superati da tutte famiglie

Qualche numero dell’associazione Le Famiglie Storiche per capire il binomio qualità-quantità del loro Amarone: 13 cantine per 800 ettari di superficie vitata che generano un fatturato di circa 81 milioni di euro (il 23% del fatturato totale Amarone). Gran parte della produzione è destinata all’estero (70-80%) principalmente Canada, Usa, Svizzera, Germania, Paesi Scandinavi, Regno Unito, Russia, Cina.

I valori dell’associazione

«Importante sottolineare che l’associazione ha profondi valori trasversali che uniscono tutti noi soci, poi ogni famiglia ha il suo stile, la sua diversità, la propria unicità date ad esempio dal tipo di coltivazione, la posizione geografica, le tipologie di botti - racconta Marisa Allegrini che conclude - le Famiglie Storiche sono Storia, Passione, Progetto. Storia perché le nostre famiglie appartengono alla Valpolicella da generazioni; Passione perché prima di essere viticoltori siamo custodi del territorio fatto non solo di patrimoni viticoli e paesaggistici, ma anche storici e culturali; Progetto perché la nostra associazione ha come obiettivo quello di testimoniare il valore di una denominazione unica al mondo».

Il docufilm è dedicato alla memoria di Luciano Piona di Terre d’Orti, improvvisamente mancato durante le riprese. E’ possibile vederlo presso i siti delle cantine socie, i loro social oppure su Vimeo

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Martini Frozen
Siad
Longarone Fiere
Siad

Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Martini Frozen
Siad

Longarone Fiere
Molino Colombo
Elle & Vire