Manca ancora un mese alla vendemmia del Soave ma i dati delle prime campionature danno risultati più che soddisfacenti. Una primavera molto fresca e piovosa ha rallentato le prime fasi fenologiche della vite e dato un importante apporto d’acqua. Durante l’estate l’alternanza caldo e piogge non torrenziali non ha creato siccità e ha mantenuto alte le acidità. Un’annata quindi che si sta dimostrando di alta qualità, soprattutto sulle zone collinari.
Raccolta di uva Garganega
Meno rese per aumentare il valore
Per mantenere l’equilibrio produttivo e per raggiungere l’obiettivo dell’aumento del valore dell’imbottigliato l’assemblea dei soci del Consorzio del Soave ha prudentemente scelto di diminuire le rese per la vendemmia 2021, passando da 150 qli/ettaro (quintali per ettaro, ndr) per la Doc a 130 qli/ettaro (-13%) e da 140 qli/ettaro a 130 qli/ettaro (-7%) per la zona Classica e dei Colli Scaligeri. Deroghe a questa decisione verranno date alle aziende che negli ultimi due anni non hanno caricato il Soave oltre il limite previsto senza superi, mentre per le aziende biologiche certificate, il limite rimane a 140 qli/ettaro, per dare un forte segnale a favore della sostenibilità in vigneto.
Decisione presa per assicurare da un lato il reddito delle imprese agricole e dall’altro la tenuta del sistema dei prezzi. «Una scelta condivisa e presa sentendo tutte le parti - dichiara il presidente del Consorzio Sandro Gini - l’anno in corso sta dando segnali di ripresa, ma ci sono ancora molte incertezze e questo richiede agire con prudenza. La scelta quindi, oltre ad assicurare il corretto apporto di Soave sul mercato, permetterà di assicurare anche un’ottima qualità anche grazie a un’annata particolarmente favorevole».