Al motto "Aprite le vostre cantine e fatele vedere" iniziano i festeggiamenti per i 25 anni dalla fondazione del movimento Brassicolo italiano. Il 23 giugno si celebra la Giornata nazionale della Birra artigianale. A deciderlo è stata Unionbirrai. Ne abbiamo parlato con il presidente Vittorio Ferraris.
Il 23 giugno è la Giornata nazionale della Birra artigianale
Il Covid ha colpito duramente la birra artigianale, «ma non ci siamo fatti abbattere»
«Dai primi pionieri di 25 anni fa ora siamo in moltissimi, sognatori indefessi, lavoratori, artigiani, piccoli imprenditori ma anche distributori e tutti i
Bierlowers che fanno parte di questo splendido mondo. Un mondo fatto di amici. Infatti quello che ci è mancato di più, in questo orrendo periodo, è stato
il rapporto diretto con i consumatori, che è una parte fondamentale del nostro lavoro. Ovviamente
l’aspetto economico è stato devastante. Il continuo utilizzo nel 2020 dei codici Ateco per definire i destinatari di eventuali ristori
ha completamente escluso la nostra categoria da ogni forma di aiuto. Una vera beffa: ufficialmente autorizzati a produrre, ma impossibilitati a vendere per mancanza di richiesta essendo chiuso il mondo Horeca. Ma non ci siamo fatti abbattere».
Più di 500 realtà in 3 anni, pronte ad aprire le porte
«Quasi tutte le aziende - prosegue Ferraris - hanno avuto nuove idee, tante innovazioni, investendo per il prossimo futuro. Tanta ricerca, un segnale positivo nonostante le enormi difficoltà finanziarie. Dal 2016, anno dell’
istituzione della legge sulla denominazione “Birra Artigianale” sono nate
più di 500 nuove realtà brassicole fatte da gente giovane che ha investito tutto quello che aveva, indebitandosi fino all’osso. Speravano di cominciare a navigare in acque leggermente più tranquille invece è successo il patatrac. Ma quasi tutti hanno tenuto duro e non si sono arresi e con fatica stanno ricominciando. È anche per loro che
il 23 giugno festeggeremo con
tanti piccoli eventi,
aprendo le nostre cantine e i nostri locali. Ognuno come può, attraverso i social o in presenza. È una spinta, un messaggio affinché tutti quelli che amano questo mondo possano sapere che
esistono le birre vive, fatte da micro birrifici artigianali».
Il futuro della birra? L'obiettivo è un confronto con quello del vino
Tanti sono i
temi da affrontare per rilanciare questo comparto. Tanti tavoli di lavoro a livello regionale sono in atto per la promozione della
filiera del turismo brassicolo che a tutt’oggi non esiste, ma che può diventare un comparto importante per la nostra economia. Basa
confrontarsi con il mondo del vino che sta utilizzando questo strumento in maniera capillare e che sta portando a degli ottimi risultati.
Vittorio FerrarisAltro tema importante:
la cultura dell’abbinamento birra/cibo. Non più solo la “birretta” al pub o quando si ha sete, ma elevare il prodotto artigianale a ospite importante sulle nostre tavole, imparando a “maritarlo” con l’immenso panorama delle ricette italiane. Abbandonando il
binomio pizza/birra oramai vecchio e stantio, anche se in alcuni casi ancora di ottima gradevolezza, e andando verso l’utilizzo di birra di vari stili per le varie portate, partendo dagli antipasti e arrivando
fino al dolce.
Le cose stanno cambiando
E qui casca l’asino.
In tanti parlano di Birra ma pochi di stili birrai. E come se, per il mondo del vino, si parlasse solo di vino senza dire se è un Merlot, un Sauvignon, un Amarone o una Vitovska. Non avrebbe senso parlarne. Vale lo stesso per il comparto delle birre. Se non parliamo di Ipa, di Stout, di Porter, di Weizen, di Lambic ecc. non parliamo di nulla. Ma questo implica conoscenza, studio, degustazioni. Lentamente
le cose stanno cambiando e questa Giornata nazionale della Birra artigianale serve anche a questo.