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Orcia Doc, un vino che lega il territorio. Cantinette digitali nei ristoranti e nelle enoteche

Un progetto di sviluppo territoriale che vede alleati cantine, enoteche e ristoranti per promuovere la giovane denominazione e rilanciare il turismo in maniera innovativa nelle destinazioni toscane

 
17 giugno 2021 | 10:19

Orcia Doc, un vino che lega il territorio. Cantinette digitali nei ristoranti e nelle enoteche

Un progetto di sviluppo territoriale che vede alleati cantine, enoteche e ristoranti per promuovere la giovane denominazione e rilanciare il turismo in maniera innovativa nelle destinazioni toscane

17 giugno 2021 | 10:19
 

Nasce la “cantinettaa misura di turista: in tutto il territorio della denominazione Orcia saranno disposti dei box progettati per servire il vino al turista e al consumatore in maniera adeguata. Il progetto è il frutto del Piano integrato di filiera della Regione Toscana al quale il Consorzio Vino Orcia ha partecipato. "Sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo": questo il claim del progetto.

Le nuove cantinette a misura di turista

Le nuove cantinette a misura di turista

 

Marketing territoriale a supporto della filiera

Il vino come “cartolina liquida” della propria terra d’origine. Questa è l'idea che muove la giovane Doc Orcia e che è stata condivisa dall’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi, consegnando le prime 5 cantinette climatizzate del progetto di marketing che mira a consolidare il principale mercato della denominazione. Un comprensorio di 12 comuni che prima della pandemia registrava circa un milione di presenze turistiche e un milione di visitatori giornalieri, soprattutto stranieri.

L’obiettivo del progetto è quello di avvicinare ancora di più il consumatore finale che per questa denominazione toscana, unico caso in Italia, rappresenta “l’export sotto casa”. Un esempio innovativo di marketing territoriale che vede alleati produttori e network distributivi. Il progetto è stato sostenuto dalla Regione Toscana (attraverso lo strumento del Piano integrato di filiera - Pif) dando un’applicazione esemplare alla strategia europea Farm to fork.

«La proposta è semplice ma rivoluzionaria allo stesso tempo, ovvero stabilire un’alleanza territoriale tra i vari soggetti della filiera per creare sviluppo trasformando il vino in una “cartolina liquida” capace di arricchire l’esperienza di viaggio dei visitatori e potenziare il mercato “locale di esportazione” della Doc», spiega il presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini.

Cantinette d’autore, il vino raccontato al ristorante per i turisti

Le cantinette sono armadi climatizzati disegnati dall’interior design Lorenzo Benà e realizzati da Intrac di Rovigo; verranno sistemati in ristoranti ed enoteche della zona con l’obiettivo di migliorare il servizio del vino Orcia e allo stesso tempo a mostrare vigneti e cantine nel loro spettacolare territorio grazie a dei display in cui scorreranno le immagini delle cantine alternate al paesaggio e alle città d’arte che costellano l’area di produzione dell’Orcia. La frase in due lingue scritta parla direttamente ai turisti rendendo più esplicita l’azione di marketing "Sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo". Intanto sono state consegnate le prime cinque cantinette ad altrettanti ristoranti del territorio.

«Grazie a questa iniziativa siamo riusciti a creare un player che sta lavorando per l’intero territorio unificando gli obiettivi di tutti gli attori della filiera - spiega Roberto Terzuoli, il presidente di Vinorcia, la rete di imprese che coordina il network del progetto - in particolare grazie alla stretta collaborazione con i ristoranti che anche grazie a questo strumento potranno ripartire ancora più forti dopo le chiusure della pandemia, un esempio quindi di economia virtuosa che fa muovere un territorio con una visione unitaria».

Un progetto presentato durante le degustazioni delle nuove annate

La consegna delle prime cinque cantinette è avvenuta nel contesto di due giornate promosse dal Consorzio per presentare le nuove annate al pubblico degli operatori che hanno fatto seguito a quella di Primanteprima. La prima giornata è stata dedicata a un seminario di Ais - Associazione italiana sommelier sul Vino Orcia con 12 vini divisi in due serie per evidenziare i terroirs e l’evoluzione nel tempo.

Lo stesso giorno, nel pomeriggio, una parte scientifica chiamata “Progetto BioHunt” per l’introduzione di sistemi digitali di monitoraggio e tracciabilità nella cosiddetta viticoltura di precisione. Orizzonti bioclimatici, e isole geopedologiche e collegamento con i vini Orcia di ogni zona è quanto spiegato da Marcio Vieri dell’Università di Firenze. A fine maggio poi una masterclass per i produttori dell’Orcia Doc condotta dal curatore della Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso, Gianni Fabrizio.

Per informazioni: www.consorziovinoorcia.it



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