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Vino Nobile di Montepulciano, 2020 a cinque stelle nonostante il Covid

Durante l'evento di presentazione e degustazione delle novità per il 2021 è stato svelato anche il rating dell'annata passata che ha ottenuto il massimo dei riconoscimenti. E il mercato, in forte ripresa, apprezza

 
18 maggio 2021 | 19:00

Vino Nobile di Montepulciano, 2020 a cinque stelle nonostante il Covid

Durante l'evento di presentazione e degustazione delle novità per il 2021 è stato svelato anche il rating dell'annata passata che ha ottenuto il massimo dei riconoscimenti. E il mercato, in forte ripresa, apprezza

18 maggio 2021 | 19:00
 

L'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano ha dato il via all'annuale presentazione delle novità dell'annata 2021. Il 18 maggio, 60 giornalisti (contro gli abituali 150) hanno presenziato alla Fortezza da Basso da tutto il mondo, Italia compresa. Prortagonisti il Vino Nobile di Montepulciano 2018 e le Riserve 2017, nonché il "Pieve" nuova mensione che, una volta terminato l'iter di approvazione del disciplinare, potrà entrare in commercio già dal 2024.

Il 18 maggio si è tenuta l'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano Vino Nobile di Montepulciano, Anteprima con vini da cinque stelle

Il 18 maggio si è tenuta l'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano


Dopo un 2020 dal segno meno, la ripresa si vede già nel primo trimestre di quest'anno

Ma come è andato l'anno che ci siamo lasciati alle spalle? Da una indagine compiuta dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano su un rappresentativo campione delle aziende associate, il fatturato medio della denominazione nel 2020 sarebbe sceso del 31,5% rispetto al 2019, in particolare la perdita più importante è stata registrata nel mercato nazionale, -31,1%, complici la chiusura del canale Horeca. A questo si aggiunge il dato relativo all’enoturismo: -51,4%, anche in questo caso complice il lockdown. Mentre per quanto riguarda l’export, la perdita ha fatto registrare un -16,35%.

Eppure le aziende non si sono fermate, anzi, hanno investito in segmenti diversi dal solito. Per esempio il 35% ha potenziato il delivery durante il periodo di blocco; il 70% ha investito in marketing online e il 65% ha realizzato degustazioni a distanza. Il 70% delle aziende di Montepulciano ha potenziato i canali social, mentre il 60% ha potenziato l’eCommerce aziendale, anche allargando la presenza a piattaforme di settore (il 60% anche in questo caso). Ci sono poi gli investimenti aziendali che non si sono fermati: il 65% delle imprese che producono Vino Nobile di Montepulciano ha infatti investito in comunicazione e marketing, rinnovando sito internet e attività di pubbliche relazioni. Il 35% ha fatto investimenti in innovazione di prodotto, mentre il 65% ha dato vita a progetti legati a tecnologia in azienda e sostenibilità della produzione. L’enoturismo è una fetta importante secondo il 70% delle imprese che nell’anno della pandemia ha cominciato il potenziamento, tra nuove sale di degustazione e offerta agrituristica.

Fortunatamente il mercato si è dimostrato resiliente riprendendosi già nei primi mesi del 2021 con un +45% di cessione delle fascette del Vino Nobile di Montepulciano nel primo quadrimestre, in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato ancor più significativo se calato nello scenario internazionale colpito dal Covid-19. Positivo anche il dato del Rosso di Montepulciano Doc che nello stesso periodo ha fatto segnare un 2% in più rispetto allo scorso anno.

Un patrimonio da un miliardo di euro

Al di là dell'andamento anno su anno, vanno ricordati i numeri di quello che può essere a tutti gli effetti definito un patrimonio del Made in Italy. Come il miliardo di euro di valore complessivo generato dal sistema del Vino Nobile di Montepulciano. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.245 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 357 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 74 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2020 sono state immessi nel mercato 5,6 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,5 milioni di Rosso di Montepulciano.

Il momento in cui sono state svelate le 5 stelle di rating per l'annata 2020 Vino Nobile di Montepulciano, Anteprima con vini da cinque stelle
Il momento in cui sono state svelate le 5 stelle di rating per l'annata 2020


Dal punto di vista enologico, un 2020 da 5 stelle

Non sorprende quindi che l'annata 2020 abbia conquistato le cinque stelle; il massimo riconoscimento possibile. Il rating segnala che, se ancora ce ne fosse bisogno, l'annata è stata ottima dal punto di vista enologico. «Il 2020 sarà quindi ricordato per un valore positivo almeno per quanto riguarda la vendemmia a Montepulciano - ha commentato il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi - ma come denominazione non ci siamo comunque mai fermati, anzi, da una indagine è emerso che quasi tutte le aziende della denominazione hanno investito in promozione e miglioramenti e noi come Consorzio, tra le altre cose, abbiamo addirittura lanciato l’iter per la nascita di un terzo tipo di Vino Nobile di Montepulciano, “Pieve”».

Come nasce un nuovo vino? La storia del "Pieve"

Al spiccare duranta l'Anteprima è senza dubbio la novità del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” (dal toponimo con cui i territori erano divisi in epoca tardo romana). Un vino che nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici attraverso momenti di incontro, formazione e confronto basati sulle ricerche degli esperti sul tema. Un'attività che, da una parte, ha dato vita a una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico, tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90 (tra i primi in Italia a “zonare” il territorio di produzione e successivamente a riportarlo in una mappa realizzata da Enogea); dall’altra parte, l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800.

Dettagli che hanno dato peso al disciplinare di produzione. Il vino avrà come caratteristiche il territorio, l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso. Con l’approvazione unanime del disciplinare da parte dell’assemblea, ora l’iter porterà la richiesta alla Regione Toscana la quale, una volta approvato il testo lo invierà al Mipaaf per passare i controlli della commissione preposta. Vista la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata dovrebbe essere il 2024.

Presentata anche la varietà Pieve, in commercio dal 2024 Vino Nobile di Montepulciano, Anteprima con vini da cinque stelle
Presentata anche la varietà Pieve, in commercio dal 2024


Obiettivo sostenibilità

Infine, gli obiettivi che il Consorzio ha deciso di darsi per l'anno in corso e che rispondono tutti alla stessa parola d'ordine: sostenibilità. Oltre il 70% delle imprese ha già investito in progetti sostenibili, mentre il 90% ha in corso progetti di realizzazione di impianti. Entrando nel dettaglio, oltre il 70% delle aziende di Vino Nobile di Montepulciano ha un impianto fotovoltaico e il 35% si è dotato di solare termico per la produzione di calore. Il 20% ha sistemi di recupero delle acque reflue, mentre un 10% delle imprese ha investito nella geotermia. Negli ultimi anni circa la metà delle aziende ha sviluppato pratiche naturali, come la fertilizzazione, l’inerbimento, l’utilizzo di metodi di coltivazione meno impattanti. Questo si lega al concetto di biodiversità che vede gran parte delle aziende di Vino Nobile praticare una agricoltura sotto il regime del biologico, alcune biodinamiche.


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