La Cantina San Michele Appiano rappresenta un esempio nel panorama enologico nazionale e in quello altoatesino in particolare. Interpreta, in questo settore, un ruolo di punta da sempre all’avanguardia, ma ben ancorato ai valori della tradizione vinicola e del territorio.
La Cantina conta 330 soci e 385 ettari di vignetoBasti pensare che la comunicazione interna all’azienda e la gestione dei vari passaggi dalla vigna alla cantina sono ottimizzate grazie all’ausilio di nuove tecnologie. Il lavoro dell’agronomo è supportato e semplificato dall’utilizzo di un’applicazione che gli consente di
gestire lo stato dei vari appezzamenti che compongono gli oltre 385 ettari di vigneto dei 330 soci della cooperativa sociale. In questo modo è in grado di esprimere una valutazione del vigneto direttamente sul posto, inserendo report e foto che consentiranno al winemaker, sia quando è in vigna sia quando è in cantina, di essere
sempre aggiornato sulla qualità delle uve in arrivo. Tale valutazione, insieme ad altri fattori, influenza il valore economico a fine anno delle uve conferite.
Anche in questo periodo di pandemia la Cantina di San Michele si è rivelata un esempio. I valori della cooperativa sociale, la notorietà del marchio sul mercato italiano e internazionale e il costante impegno a innovarsi sono alla base della
stabilità che ha permesso di contenere il calo di fatturato e dunque i danni economici derivanti dal crollo delle prenotazioni import ed export, in particolare durante il primo lockdown nel 2020. Valore di fondo per un’azienda da oltre 2,5 milioni di bottiglie è lo scopo mutualistico: non è il capitale a essere al centro dell’operato, ma l’uomo, insieme al suo benessere economico e al sostegno reciproco dei soci.
Marchio Top of Mind
«Il
lavoro di squadra - ha spiegato l’amministratore delegato
Günther Neumair - è stato determinante, in azienda e fuori. Durante il primo lockdown e per tutto questo anno di Covid, abbiamo sempre cercato il dialogo con i nostri agenti e distributori, italiani e nel mondo, tramite frequenti telefonate e meeting su piattaforme digitali». Un impegno senza sosta e ancor più meritorio tenuto conto che quello dell’Alto Adige, una regione prevalentemente collegata all’andamento dei flussi turistici, si è rivelato il mercato più sofferente della crisi, in quanto tutte le attività economiche della maggioranza dei clienti della Cantina sono rimaste chiuse a lungo.
Solidarietà, professionalità, gioco di squadra, spirito di organizzazione e la forza del marchio San Michele Appiano hanno contribuito alla stabilità delle vendite in Italia e all’estero. Un brand “Top of mind”, che i consumatori ricordano tra i primi, a cui pensano immediatamente quando iniziano un processo di acquisto. A monte un lavoro di comunicazione di decenni. Comunicazione in merito a una produzione di alta gamma che si segmenta sul mercato con un 20% di vendite in Alto Adige, un 50% nel resto d’Italia e un 30% in oltre 40 Paesi nel mondo, Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna in testa.
Hans Terzer, enologo, Karl Pardatscher, presidente, Günther Neumair, amministratore delegato
Sempre pronti ad affrontare le sfide
L’obiettivo 2021 è quello di raggiungere il fatturato dell’anno 2019. «Resto comunque ottimista - ha puntualizzato Günther Neumair - Sono da 25 anni a San Michele Appiano e posso testimoniare che bisogna essere sempre pronti ad affrontare dure sfide. La Cantina ha 115 anni di età e ne ha superate di crisi. Siamo sempre riusciti a uscire più forti di prima davanti alle difficoltà che ci si sono presentate.
Nei periodi migliori abbiamo sempre cercato di accantonare dei fondi da utilizzarsi in caso di futuri periodi più difficili».
Con il
premio “Cantina Cooperativa dell’Anno”, nella guida Vini d’Italia 2021, il Gambero Rosso ha riconosciuto a San Michele Appiano un ruolo decisivo nello sviluppo del sistema cooperativistico altoatesino e nella conseguente affermazione in Alto Adige
tra i marchi più forti della viticoltura in Italia.
Per informazioni:
www.stmichael.it