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Vinitaly Special Edition Una speranza per il mondo del vino

Il mondo del vino prova a ripartire anche in assenza di appuntamenti cruciali. Obiettivo: accelerare il recupero che per ora Uiv stima a fine 2022. Spazi fieristici, internazionalizzazione, B2B e marketing i pilastri

 
26 marzo 2021 | 16:22

Vinitaly Special Edition Una speranza per il mondo del vino

Il mondo del vino prova a ripartire anche in assenza di appuntamenti cruciali. Obiettivo: accelerare il recupero che per ora Uiv stima a fine 2022. Spazi fieristici, internazionalizzazione, B2B e marketing i pilastri

26 marzo 2021 | 16:22
 

Il mondo del vino prova a ripartire cercando ogni modalità per farlo, dovendo risorgere anche senza appuntamenti cruciali. Le fiere in generale, Vinitaly in particolare. Tra le soluzioni “alternative” ce n’è una che arriva proprio da Vinitaly stesso il quale non si farà nella versione ufficiale in questo 2021, ma andrà in scena con un’edizione speciale a Veronafiere dal 17 al 19 ottobre 2021.

Un appuntamento b2b in presenza e sicuro, pensato e posizionato strategicamente come punto di arrivo delle prime iniziative commerciali all’estero al via dal 3 aprile in Cina, per poi ripartire con slancio verso il 54° Vinitaly, dal 10 al 13 aprile 2022. La Special Edition di ottobre ha l’obiettivo di riunire istituzioni, associazioni di filiera e aziende, coinvolgendole in un progetto di sistema che rappresenta il primo evento business del 2021 dedicato al settore vitivinicolo.

Special Edition ad ottobre

Special Edition ad ottobre


Un evento che rilancia il settore
«Il vino italiano - spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - è un settore fondamentale che esprime un valore alla produzione di circa 12 miliardi e un export che nel 2020 si è fermato a 6,3 miliardi di euro, in flessione del 2,3% rispetto all’anno precedente. In questo scenario ritornare a programmare e a fare eventi in presenza è ancora più fondamentale. Lo confermano gli operatori nazionali ed esteri di Vinitaly in un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi: oltre il 30% del campione ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti».

Maurizio Danese
Maurizio Danese


Vinitaly Special Edition 2021 si caratterizza per essere un vero e proprio strumento di politica industriale per la ripresa delle relazioni commerciali a livello nazionale.

Quattro pilastri per far funzionare il format
Il format poggia su quattro pilastri. Prima di tutto la manifestazione si svolgerà in presenza nel quartiere fieristico di Veronafiere: uno spazio delimitato, controllato e sicuro grazie al protocollo safetybusiness di prevenzione validato dal Comitato Tecnico Scientifico e da Aefi, l’associazione di riferimento delle fiere italiane. Un modo per riscoprire l’importanza e il valore delle relazioni umane e per creare anche nuove sinergie con mondi diversi, come quello delle gallerie e dei collezionisti, protagonisti di ArtVerona, rassegna di Veronafiere sull’arte contemporanea che si tiene fino al 17 ottobre in fiera.

Il secondo punto fermo è la caratterizzazione esclusivamente professionale dell’evento, con ingresso riservato agli operatori del comparto, degustazioni fisiche e online, un focus sul mercato-Italia, i workshop e gli approfondimenti del wine2wine Business Forum (18-19 ottobre). Ad aprire i lavori saranno gli Stati generali del vino 2021: un convegno con la partecipazione di 50 top manager del mondo del vino, le istituzioni e i rappresentanti dell’Unione europea che si confronteranno sullo scenario attuale e sulle prospettive future.

«L’asse del mercato è mutevole e non solo per l’emergenza - commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - secondo quanto segnalato dal nostro Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, se analizziamo nel loro complesso i risultati di gennaio di quest’anno con lo stesso mese del 2020, in regime pre-Covid, per l’Italia la partenza è con un gap a valore del -19% nei primi 10 mercati della domanda. Dati ancora parziali ma che fanno riflettere su quanto sia fondamentale in questo periodo complesso potenziare l’azione di promozione sui buyer chiave. Vinitaly, anche nel 2021, servirà proprio a questo».
 
Terzo pilastro della Vinitaly Special Edition è l’internazionalità. Veronafiere, con Ice-Agenzia e ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è già al lavoro per permettere l’arrivo di buyer selezionati dall’estero, in particolare da nazioni target quali Stati Uniti e Cina, attraverso corridoi verdi sanitari.

Infine, sarà riservata grande attenzione alle aziende che parteciperanno alla Special Edition, affinché possano capitalizzarla come strumento di marketing, comunicazione e formazione professionale. Agli espositori verranno offerte aree preallestite chiavi-in-mano, comprensive di servizi. A disposizione degli iscritti ci sarà anche la vetrina virtuale e le soluzioni di networking digitali della nuova piattaforma online “Vinitaly Plus”, per integrare e ampliare le potenzialità della rassegna fisica.

Sorride tutto il mondo del vino
Positive le reazioni del mondo vinicolo. Il vicepresidente di Confagricoltura, Giordano Emo Capodilista ha spiegato a margine dell’evento di presentazione della "Special Edition" di Vinitaly: «Apprezziamo e condividiamo in pieno gli sforzi di Verona e di Vinitaly di candidarsi come il luogo della ripartenza nel mondo, del vino italiano e, di conseguenza, di tutto il made in Italy agroalimentare. Il vino - la cui produzione vale 12 miliardi di euro e che per quasi il 50% viene esportata - è ambasciatore dell’italian style».

Giordano Emo Capodilista Vinitaly Special Edition Una speranza per il mondo del vino
Giordano Emo Capodilista


Ad avviso del vicepresidente di Confagricoltura «la Special Edition del Vinitaly - che si terrà ad ottobre in presenza, con una formula studiata per garantire piena sicurezza sanitaria ai partecipanti - sarà l’occasione importante per mettere in contatto i produttori con i buyer dei grandi mercati internazionali. Guardiamo con attenzione ad essa ma pure a tutta quella serie di eventi promossi all’estero dalla fiera scaligera con Ice, che testimoniano la vocazione all’export non solo del settore enoico ma anche della sua più importante kermesse».
 
«Nell’incontro del Vinitaly, il ministro alle Politiche Agricole Patuanelli ed il sottosegretario agli Esteri Di Stefano hanno ribadito la volontà del governo di rilanciare il settore vitivinicolo - ha sottolineato Emo Capodilista -. Li ringraziamo per aver accolto la nostra richiesta di mobilitare fondi straordinari della Ue, per gestire la difficile situazione del settore vitivinicolo, tra i più colpiti dall’impatto economico della pandemia per le ripetute chiusure del canale Horeca a livello globale e con giacenze in pesante aumento. Servono incisive misure europee per tonificare il mercato e le quotazioni e per consentire a questo fondamentale settore di essere pronto a decollare, come è negli auspici di tutti».

Bene rilanciare, ma troppe perdite
Anche Federvini accoglie positivamente l’impegno di Vinitaly. «In queste condizioni Vinitaly e Veronafiere non potevano fare di più e avranno il nostro pieno supporto - dichiara il presidente Sandro Boscaini - ma occorre prendere atto che l’aver saltato due edizioni della tradizionale manifestazione di riferimento per il settore, insieme ai provvedimenti di contenimento della pandemia che hanno messo in ginocchio il settore Horeca in tutta Europa con una serie incredibile di aperture e chiusure parziali e sincopate, determinano prospettive drammatiche per le imprese dei vini, fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo».

Sandro Boscaini Vinitaly Special Edition Una speranza per il mondo del vino
Sandro Boscaini


Per il vino italiano si prospetta un crollo di ricavi attraverso il canale Horeca. di oltre 1,5 miliardi di euro nel biennio 2020-2021 rispetto al 2019, crollo solo minimamente compensato dall’aumento delle vendite attraverso altri canali. A ciò si aggiungono le difficoltà di viaggio e di incontro con gli operatori internazionali, le diverse misure di aiuti che i governi stranieri stanno mettendo in piedi (e che nel medio termine, saranno un ulteriore minaccia agli equilibri concorrenziali), le incertezze legate alla prossima stagione di vendemmia.

In Europa il sistema fieristico manca a tutti, ma in Italia questa assenza pesa molto di più per le modalità che nel tempo avevano permesso di abbinare, con un calendario perfetto, il business generale di settore e quello specifico aziendale, i mercati internazionali e il mercato nazionale. Il Vinitaly rappresenta un appuntamento di enorme rilevanza, deve tornare e deve tornare più forte di prima con il coinvolgimento delle istituzioni, a partire da Ice ma non solo, e con iniziative e programmi di ricerca, sostegno e promozione del vino italiano nel mondo.

«Occorre un intervento di sistema, per il quale richiamiamo l’attenzione del Governo per l’utilizzo dei fondi NextGenerationEu a supporto delle imprese, per la semplificazione normativa e per il sostegno al settore Horeca, pilastro fondamentale dello stile di vita italiano, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo», conclude Boscaini.

Il mercato interno nel 2020 ha perso un quarto del proprio valore, mentre gli ordini globali dell’Horeca internazionale nello stesso periodo hanno accusato una contrazione di oltre il 50%: il vino italiano ha bisogno di ripartire dal business, per questo riteniamo strategico essere a fianco di Vinitaly anche nel corso del suo programma 2021”. Lo ha detto il presidente dell’Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona, commentando la road map di Vinitaly presentata oggi, che nella sua ‘special edition’ di ottobre trova il proprio punto di arrivo.

Stime: numeri pre-Covid non prima del 2022
Secondo l’Osservatorio Uiv il mercato mondiale del vino potrà tornare ai livelli pre-Covid non prima della fine del 2022, dopo aver subito un danno di oltre 100 miliardi di dollari dovuto alla contrazione del canale horeca. La flessione registrata sui fatturati italiani è la prima dal 2009, anno della crisi finanziaria globale, soprattutto a causa di forti contrazioni sul mercato interno.

Qui il trend 2020 a valore ha segnato un -24%, con un volume di invenduto rispetto all’anno precedente di 3 milioni di ettolitri. L’anno del Covid, secondo Uiv, se da una parte ha evidenziato una fortissima disparità nelle performance delle diverse realtà aziendali, dall’altra ha segnato storici cambiamenti all’interno dei propri canali di vendita: per la prima volta infatti i volumi degli acquisti in Gdo hanno superato quelli dell’Horeca, tradizionalmente il canale a maggior valore aggiunto. In generale nel Belpaese il calo a valore degli ordini della ristorazione (-38%), delle enoteche (-23%) e della vendita diretta (-19%) è stato solo parzialmente compensato dalla Gdo (+12%), per un saldo negativo alla vendita di oltre 3 miliardi di euro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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