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Pronti per il brindisi di Pasqua? 8 consigli per goderselo al meglio

Valentino Tesi, miglior sommelier Ais 2019, detta alcune buone regole per assaporare al meglio una bottiglia di spumante prendendo come esempio di eccellenza il TrentoDoc

 
25 marzo 2021 | 12:54

Pronti per il brindisi di Pasqua? 8 consigli per goderselo al meglio

Valentino Tesi, miglior sommelier Ais 2019, detta alcune buone regole per assaporare al meglio una bottiglia di spumante prendendo come esempio di eccellenza il TrentoDoc

25 marzo 2021 | 12:54
 

Nei giorni di festa, il brindisi è il simbolo per eccellenza della convivialità, della spensieratezza, del gusto, del piacere. Una delle feste più sentite dell'anno, Pasqua, si sta avvicinando e con lei - appunto - anche il momento di stappare una buona bottiglia di bollicine. Ma per gustarsela al meglio sono fondamentali alcuni passaggi, a cominciare dall'atto di stappare. Come fare? Ecco i consigli di Valentino Tesi, miglior sommelier Associazione Italiana Sommelier 2019, che prende come esempio TrentoDoc, una delle denominazioni principe nel campo delle bollicine.

I passi per sfruttare al meglio una bottiglia Pronti per il brindisi di Pasqua? 8 consigli per goderselo al meglio

I passi per sfruttare al meglio una bottiglia


«Trentodoc - ha esordito - è sinonimo di eccellenza, artigianalità e territorio, oltre che essere un prodotto made in Italy e si distingue per l’ampia collezione delle sue etichette, diverse per fattura ed esperienza gustativa (oggi 180, prodotte dalle 57 case spumantistiche associate all’Istituto), per la loro piacevolezza, per il perlage particolarmente fine e per la versatilità. Perfetto per le occasioni importanti, si abbina a una grande varietà di pietanze, dalle più semplici alle più complesse, dagli antipasti ai primi fino ai secondi strutturati, ed è ideale anche per il momento dell’aperitivo».

Ecco otto suggerimenti per proporre al meglio Trentodoc.

1) Il momento migliore? A tutto pasto
Una delle caratteristiche distintive di Trentodoc è la sua versatilità: grazie alla sua freschezza può essere consumato a tutto pasto ed è la scelta ideale per una grande varietà di abbinamenti gastronomici. È un ottimo compagno per gli aperitivi ma può essere servito insieme ai più svariati piatti della cucina italiana. Durante le festività, in particolare, le bollicine di montagna sono perfette per un antipasto con salumi, formaggi e focacce salate, per i grandi classici della Pasqua, come l'agnello, le carni e gli arrosti, il pesce ma anche per i primi come le paste ripiene e i timballi.

2) Fredde, ma non freddissime
La temperatura di servizio incide sulle sensazioni olfattive, gustative e tattili e, per questo, scegliere quella giusta per Trentodoc equivale a esaltarne le peculiarità e la piacevolezza di beva. La temperatura di servizio ideale delle bollicine di montagna è compresa tra 6 e 8°C per le tipologie brut e millesimato, che si distinguono per un minimo di 15 e 24 mesi di permanenza sui lieviti (da disciplinare, ma tutti i produttori allungano di parecchio tale periodo). Per le etichette di maggiore complessità come la tipologia riserva, che può rimanere sui lieviti da un minimo di 36 mesi (da disciplinare) fino a dieci anni e più (per volontà dei produttori), la temperatura di servizio può salire fino a 8-10°C, ma anche a 12°C per una riserva importante, evoluta e complessa. È dà ricordare che la bottiglia, una volta sul tavolo, acquista immediatamente un paio di gradi, riscaldandosi: è utile, quindi, per il servizio calcolare le tempistiche in modo adeguato.

3) Meglio il calice
Si consiglia l’uso del calice, poiché quest’ultimo favorisce la piena diffusione dei profumi. Per degustare al meglio le bollicine di montagna è suggerita una base larga con imboccatura più stretta (o anche un calice da vino bianco e, per una riserva, uno da vino rosso), mentre per esaltare la morbidezza e l’acidità dei rosè meglio un calice dai fianchi svasati. Le sensazioni olfattive di Trentodoc richiamano fragranze fruttate e floreali, oltre a note di vaniglia, albicocca, frutta esotica e agrumata, nocciole tostate, mela golden, cioccolato bianco e gelsomino.

4) Silenzio, si stappa
La bottiglia deve essere messa in raffreddamento almeno tre o quattro ore prima di venire stappata affinché raggiunga la corretta temperatura di servizio. Per l’apertura, va posizionata normalmente sul tavolo. Una volta tolta la capsula e la gabbietta, si raccomanda di tenere il pollice premuto sul tappo di sughero poiché la pressione accumulata all’interno della bottiglia potrebbe farlo uscire accidentalmente. Con l’altra mano a supporto, si inclina la bottiglia, afferrandola dalla spalla e ruotandola con delicatezza. La pressione interna deve essere liberata gradualmente con un leggero sibilo, fino ad accompagnare la fuoriuscita del tappo con le mani, senza produrre alcun rumore. Se la bottiglia è stata mossa, è utile inclinarla a 45° prima di aprirla: questo è il segreto per tenere sotto controllo la produzione di schiuma, effetto delle sollecitazioni.

5) Ricordatevi la glacette
Per assaporare il piacere delle bollicine di montagna e del territorio che raccontano, il Trentino, i dettagli sono importanti. Dopo aver stappato la bottiglia, è possibile  mantenere la temperatura di servizio ideale se si utilizza una glacette con ghiaccio. Il consiglio è di dosare due terzi di acqua e un terzo di ghiaccio. Si può aggiungere sale da cucina grosso per raffreddare la bottiglia più rapidamente.

6) Un'app per saperne di più
Per una perfetta degustazione delle bollicine di montagna nei momenti conviviali a casa è a disposizione l’applicazione mobile Trentodoc. È uno strumento utile per personalizzare l’esperienza di degustazione poiché contiene le schede tecniche di ogni etichetta Trentodoc, composte da una breve descrizione del vino e da informazioni circa la tipologia, il vitigno di provenienza, il numero di mesi di permanenza sui lieviti e i consigli di abbinamento. Chi degusta può completare la scheda all’interno dell’Applicazione segnando note personali e appunti sensoriali.

7) Demi-sec per i dolci
Per esaltare il fine pasto, infine, la Doc Trento prevede la tipologia Demi-Sec, con bollicine più dolci, amabili e dalla marcata rotondità. Questo metodo classico è ideale in abbinamento alla pasticceria secca, in particolar modo se farcita con mandorle e uvetta.

8) E se la bottiglia non finisce?
In questo caso basta richiudere bene la bottiglia con uno stopper e riporla in frigo: sarà perfetta per il cin cin del giorno dopo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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