La riduzione triennale delle accise sulla birra fa felice AssoBirra che plaude allo sforzo compiuto per inserire l'intervento fiscale all'interno della Legge di Bilancio. «La scelta del Governo di abbassare la pressione fiscale sull’unica bevanda da pasto ancora gravata da accise è anche una scelta di politica economica e industriale a sostegno del comparto agroalimentare italiano. In Italia infatti, le imprese birrarie, di ogni dimensione, sono in grado di fare sistema quando vengono messe nella condizione di sviluppare sinergie di valore e competitività», ha affermato Alfredo Pratolongo, presidente dell'associazione di categoria.
Il taglio delle accise spinge il settore della birra verso un nuovo rilancio
Verso una nuova "primavera della birra"
Dal 2015, la produzione di birra in Italia si è progressivamente affermata come un comparto che contribuisce alla crescita del Paese: dalla capacità di attrazione di investimenti da parte delle grandi imprese, allo sviluppo di eccellenze imprenditoriali da parte di medie e piccole imprese artigianali, al radicamento territoriale e allo sviluppo del comparto agricolo e di una cultura birraria coerente con quella gastronomica e alimentare Italiana. Tanto che, prima della pandemia, il settore stava vivendo una vera e propria "primavera della birra" con la nascita e lo sviluppo di realtà artigianali e industriali, la proposta di tanti nuovi prodotti e un crescente utilizzo di materie prime agricole nazionali e ricette di eccellenze italiane.
E ora si può guardare al futuro con rinnovata fiducia. Anche perché i fondamentali non mancano: «La birra ha creato nel 2020 un valore condiviso di oltre 8,1 miliardi di euro, in pesante riduzione rispetto al passato, ma comunque equivalente allo 0,49% del Pil nazionale», ha ricordato Pratolongo. Con il progressivo alleggerimento delle accise, quindi, il settore e pronto a prendere di nuovo il volo.