Con un fatturato consolidato di oltre 133 milioni di euro, in aumento del 19% in volume e del 10% in valore rispetto al precedente, il Gruppo Cantina di Soave chiude il bilancio 2020-21. Nonostante la pandemia e i suoi effetti soprattutto sul canale del fuoricasa, l'assemblea dei soci riunita presso la cantina di Montecchia di Crosara (Vr) può dirsi soddisfatta dei risultati ottenuti che hanno garantito agli oltre duemula soci viticoltori una redditività media per ettaro pari a 8.500 euro (per una remunerazione totale delle uve che ammonta a circa 53,2 milioni di euro).
La sede del Gruppo Cantina di Soave
Il fattore chiave? Un prodotto differenziato
Andando più nel dettaglio, il fatturato registrato nel bilancio 2020-21 è stato realizzato per il 57% sul mercato interno e per il 43% all'estero. Quasi in parità l'incidenza del prodotto confezionato (51%) e sfuso (49%) sul fatturato. In generale, l’imbottigliato ha visto un incremento del 3% in volume e del 5% in valore, mantenendo una buona ripartizione tra prodotto a marchio e private label (letteralmente, marca privata). Ciò dimostra l’adeguata gestione da parte dell’azienda di entrambe le categorie: i prodotti a marchio, che consentono una maggiore remunerazione grazie a un prezzo più elevato, e le private label, che hanno forza commerciale crescente. In entrambi i casi si è registrato un andamento positivo dei prezzi medi.
Tra i marchi aziendali rivolti alla grande distribuzione sono risultate molto buone le performance di Cadis e Maximilian I. Quest’ultimo ha segnato un +7 % in quantità e +17% in valore e ha confermato di essere leader di mercato con la tipologia Müller Thurgau (dati Iri 30 aprile 2021). Per quanto riguarda il canale Horeca, nonostante l’effetto lockdown, i marchi Rocca Sveva, Poesie e Settecento33 sono riusciti a mantenere le loro posizioni commerciali.
La ripresa post-pandemia è iniziata da marzo 2021
«I consumi e le esportazioni nel periodo luglio 2020 - giugno 2021 sono stati inevitabilmente colpiti dalla pandemia Covid19 - ha spiegato il direttore generale Wolfgang Raifer - Tuttavia, a partire da marzo 2021, si vedono dei segnali di positività, sia in valore che in volume. Sul fronte dei prezzi all’origine, dopo un deciso andamento a ribasso delle quotazioni delle denominazioni nel corso del 2020, si assiste ora a un trend che lascia ben sperare per il futuro». Certo è che nell'ultimo anno e mezzo i cambiamenti di gusti e tendenze da parte dei consumatori hanno determinato «un aumento delle vendite nei piccoli negozi e canali online, la presenza di etichette importanti anche nella Gdo, un interesse crescente per la sostenibilità e anche una richiesta di nuovi formati», ha aggiunto Raifer. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, va segnalata il «particolare successo dei vini spumanti, i vini Doc e Docg e i vini rosati. In generale possiamo dire che, anche in un periodo difficile come quello appena trascorso, Cantina di Soave è riuscita a salvaguardare il proprio risultato d’esercizio e ha continuato a crescere grazie alla sua politica di differenziazione dei marchi», ha concluso Raifer.
Wolfgang Raifer
Aumentano patrimonializzazione e utile
A riprova di ciò, i risultati in tema di capitalizzazione aziendale con un patrimonio netto che aumenta e supera i 72 milioni di euro a fronte di un cash flow (flusso di cassa) operativo di 8,2 milioni di euro e un utile di esercizio di oltre 530 mila euro.
Cantina di Soave
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