Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha approvato sia il Bilancio consuntivo 2019 che il Regolamento interno del Consorzio stesso. Lo ha fatto oggi all’Enoteca Regionale della Lombardia a Broni (Pv). C'è stato anche il via libera da parte dell'assemblea (all'unanimità) alle modifiche dello Statuto e alle relative delibere.
All'assemblea dei soci l'Oltrepò Pavese fa il punto
Si è espressa a questo proposito
la presidente Gilda Fugazza, rivolgendosi all'assemblea dei soci: «Oggi dobbiamo dire grazie al lavoro di squadra che ha portato avanti la Regione Lombardia con l’assessore Fabio Rolfi e tutto il suo staff anche quello di Ersaf diretto da Massimo Ornaghi - e non è così scontato questo grazie. Fra le cose non scontate grazie anche e soprattutto alla collaborazione delle aziende socie, vecchie e nuove, che hanno permesso di arrivare alla modifica dello Statuto e ricalibrare i famosi pesi in assemblea. Obiettivo raggiunto. Solo un’assemblea forte e rappresentata in modo equilibrato - cosciente di tutta la filiera del vino - può vincere le sfide di oggi e di domani».
«Obiettivi - ha proseguito la Fugazza - primo fra tutti il
lavoro comune per la valorizzazione del prodotto e del territorio come ricaduta positiva sulle singole aziende: deve essere un mantra, ci tengo come se fosse la mia missione. E proprio perché la sento mia questa missione diventa la nostra. In questi mesi ho seguito con attenzione maggiore
il modo di comunicare delle aziende dei soci e mi fa piacere affermare che oggi si sta comunicando in modo identitario: dovremo andare avanti così anche di più, uniti perché sarebbe un errore disperdere energie in messaggi che non rappresentano il territorio».
Gilda Fugazza
«
Dalla vigna al calice e dal calice ai menu dei ristoranti: il lavoro collettivo coinvolge tutti. Enoteche, bar, tour operator, portali di incoming, enoturismo, elemento strategico per la promozione del settore vitivinicolo. Questo è un obiettivo importantissimo.
La promozione sarà diretta al prodotto bottiglia ma anche ai luoghi, alla cultura e ai cibi del territorio e alla storia, che nessuno può inventarsi. Noi l’abbiamo. Bisogna soprattutto portare anche i vini fuori dall'Oltrepò in Italia. Riconquistare le piazze importanti del mondo del vino come Roma e Milano. Lo possiamo fare solo
con la promozione, la comunicazione, gli eventi piccoli o grandi che siano. Dobbiamo anche essere strateghi e un po’ filosofi: avere maggiore conoscenza, ampliare le vedute, ascoltare e guardare a cosa fanno gli altri ci aiuta ad essere più creativi: creando così maggior consumo e maggior consumo crea maggiore desiderio di conoscenza».
«Le strategie sono solo finalizzate ad un futuro più evoluto, anche se sempre sostenibile: ok a progetti per un’agricoltura di qualità che sfrutti l’innovazione - che diventa sostentamento economico - per una attenta
sostenibilità, territorialità e valorizzazione del capitale umano. Se l’innovazione ci aiuta ad essere più rapidi, più precisi e più puntuali – numerici soprattutto – avremo maggiore controllo della qualità e della sostenibilità del nostro mondo del vino. Dalla vigna al calice ai media ai clienti turisti o consumatori – o tutt’e due – che si aprono ad un’esperienza in Oltrepò, un territorio dove ritornare sempre più spesso e dare credito».