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Sardegna, terra di eccellenze Le birre da provare secondo Carrus

Il coronavirus ha imposto uno stop a negozi e ristoranti, ma nulla ci vieta di prepararci per quando potremo ripartire. E perché no, si potrebbe immaginare un viaggio nella splendida Sardegna alla scoperta di specialità birrarie ancora poco conosciute. Giuseppe Carrus è un vero esperto in materia e ci svela delle chicche da provare.

di Giovanni Angelucci
 
03 aprile 2020 | 08:27

Sardegna, terra di eccellenze Le birre da provare secondo Carrus

Il coronavirus ha imposto uno stop a negozi e ristoranti, ma nulla ci vieta di prepararci per quando potremo ripartire. E perché no, si potrebbe immaginare un viaggio nella splendida Sardegna alla scoperta di specialità birrarie ancora poco conosciute. Giuseppe Carrus è un vero esperto in materia e ci svela delle chicche da provare.

di Giovanni Angelucci
03 aprile 2020 | 08:27
 

Durante il nostro itinerario sardo ci affidiamo ad un enogastronomo a tutto tondo, nonché palato di grande esperienza. Giuseppe Carrus gira l’Italia e non solo alla scoperta di vini, cantine, territori, ma anche di cocktail d’autore, distillati e, ovviamente, birra! Da tanti anni in forza nella redazione del Gambero Rosso, è vice-curatore della guida Vini d’Italia e nel 2013 ha ideato a Cagliari “Cucina.eat”, un format unico che fa ristorazione, ma anche un luogo dove poter acquistare cibi e bottiglie o assistere ad eventi, ora temporaneamente chiuso a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19.

Sardegna, terra di eccellenze Le birre da provare secondo Carrus

Descriviamo la situazione birraria in Sardegna con la sua evoluzione negli anni.
Non v’è dubbio che anche la Sardegna ha visto la produzione brassicola artigianale in forte e costante crescita negli ultimi anni, oltre che sul fronte quantitativo anche su quello qualitativo, ed ora per fortuna è difficile assaggiare prodotti scadenti. Le birre hanno acquisito pulizia ed eleganza, senza dimenticare il loro carattere e la loro personalità, frutto delle scelte ragionate dei birrai. Ovviamente anche i numeri sono cambiati e il totale tra birrifici e beer firm è notevole. La somma di questi due fattori ha portato tante differenze, una complessità generale e un confronto continuo tra i vari operatori che ovviamente genera ricchezza e tiene alta l’asticella della qualità. Inoltre, per completezza di informazione, oltre ai birrifici non posso non citare l’attivissima associazione degli HBS, gli Home Brewers Sardi, che attraverso corsi, incontri e manifestazioni contribuiscono a rendere di livello la percezione del mondo “craft” isolano.

Volendo tracciare un itinerario brassicolo lungo la regione, quali sono le tappe imprescindibili?
Prima tappa senza dubbio Cagliari, con due brew pub molto interessanti. Il primo è il Birrificio di Cagliari, nato nel 2008 in periferia e anno dopo anno cresciuto grazie a una qualità sempre più convincente. L’altro è Gattarancio, in centro, opera di Damiano Oghittu, un vero matto (in senso buono) che con la gestione durata tanti anni del Merlo (storica birroteca in città) ci aveva già convinto riguardo la sua preparazione sul mondo brassicolo. Da Cagliari poi basta fare pochi chilometri per raggiungere Mezzavia a Selargius e Barley a Maracalagonis. Andando verso ovest invece da non perdere è Rubiu, bella realtà di Sant’Antioco (con annessa pizza da non perdere!). Se ci si dirige verso nord le altre tappe obbligatorie sono Trulla a Nuoro, un brew pub gestito da dei ragazzi molto capaci oltre che simpaticissimi. Mentre a Sassari non ci si può non fermare da P3 Brewing Company: con Giacomo e Pierpaolo il divertimento è assicurato e la bontà delle birre pure.

Giuseppe Carrus - Sardegna, terra di eccellenze Le birre da provare secondo Carrus

Giuseppe Carrus

Chi sono i birrai che secondo te lavorano in maniera lodevole?
Non v’è dubbio che tutti i birrai delle realtà citate lavorino non bene, benissimo. Così come ci sono altri birrai che stanno dimostrando di valere davvero. Ma se devo ricordare un grande birraio, con una reputazione altissima in Italia e non solo, questo è senza dubbio Nicola Perra del Barley. Lui fu pioniere delle IGA, Italian Grape Ale, ora riconosciute a livello internazionale, creando nel 2005 la BB10, la prima birra fatta con mosto di Cannonau.

A proposito di territorio, parliamo di birrifici agricoli.
Vista la produzione agroalimentare sarda e la sua biodiversità, penso si potrebbe fare molto di più, non per forza in termini di birrifici agricoli (dove buona parte delle materie prime utilizzate deve essere autoprodotta), ma attraverso l’utilizzo di alcuni ingredienti che caratterizzano la nostra Isola. Ecco perché ho appena ricordato le IGA del Barley. Parlando invece di veri agricoli c’è sia Lara a Tertenia, in piena Ogliastra, sia Marduk a Irgoli, un po’ più a nord, sempre nel versante orientale della Sardegna. Entrambi fanno birre degne di essere assaggiate. Infine, parlando di territorio anche se non di birrificio agricolo, mi viene in mente Terrantiga. Nonostante sia un beer firm e producano a Torino (da precisare che le birre sono brassate su loro ricetta esclusiva), è un’azienda che crea birre con molti “ingredienti” del territorio. Loro sono di San Sperate e principalmente fanno gli apicoltori. Ecco quindi che troviamo il miele biologico presente in percentuali diverse in quasi tutte le birre, ma anche le pesche (tipiche quelle del paese in cui operano), il ginepro, le albicocche o la pompìa, un agrume autoctono sardo.

Birre sarde assolutamente da assaggiare?
Citerò 4 birre del cuore (espressione molto usata in Francia per i vini, i famosi coup de coeur). Non le più buone in senso assoluto quindi, ma quelle che da subito mi hanno stregato per qualche motivo. La prima è la Gare de Roubaix di Mezzavia, una bière de garde assaggiata diversi anni fa, per la prima volta, col mio compagno di bevute vinose (ma soprattutto tra i fondatori di Birra Perugia) Antonio Boco. Poi c’è la Samer Pils di Gattarancio, freschissima e fermentata in bassa, gode del fatto che la si beve nel brew pub dove nasce, quindi sempre in forma perfetta. Cito anche, così non si arrabbiano i miei amici di Sassari, la Riff di P3: è una session white ipa da bere a fiumi! Infine, pensando a una Dark, è imperdibile la Doxi di Brew Bay: una Strong Ale scura realizzata con ginepro, miele e cioccolato.

Nicola Perra del Birrificio Barley - Sardegna, terra di eccellenze Le birre da provare secondo Carrus
Nicola Perra del Birrificio Barley

Pub e mescita: come è messa la regione?
A mio modo di vedere la crescita qualitativa dei birrifici non è andata di pari passo con quella dei pub, con questi ultimi ancora molto ancorati a scelte legate all’industria birraria. Ovviamente ci sono dei bellissimi esempi virtuosi. Voglio citare un paio di locali nati di recente a Cagliari. Uno è il Bierbaum: grande publican dietro il bancone, buona cucina da pub, spine a rotazione di gran livello e altrettante bottiglie validissime. L’altro è l’Overlook, anche qui grande competenza e professionalità. In più dei bei segnali arrivano dalla ristorazione di qualità. Sono molti i bistrot, i ristoranti e le pizzerie che hanno nelle carte dei vini una buona scelta di birre artigianali, consigliate durante il pasto e abbinate a dovere.

Eventi e cultura birraria in Sardegna.
Riparto da Cagliari perché è nel capoluogo che si svolge “Isolabirra”, bellissima iniziativa promossa e organizzata dai già citati Home Brewers Sardi. Si svolge all’ExMà, uno spazio museale con tante zone all’aperto in pieno centro cittadino. Fiumi di birra sarda e importanti ospiti nazionali. Poi c’è il Bosa Beer Fest, organizzato nella deliziosa cittadina che gli regala il nome, sempre più importante specie per presenza di pubblico. Un altro festival giunto alla terza edizione è Strade di Birra, ideato da Mauro Fanari (un grande birraio sardo, con all’attivo la startup Birra Perugia nata nel 2013) e altri due soci: si svolge nel secondo fine settimana di luglio sul lungomare di Putzu Idu, un luogo a dir poco magico, ancor più se vissuto con una grande birra in mano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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