In un periodo dove la fame sta diventando una preoccupazione più che reale, anche in Italia (memori dei 400 milioni di euro che Conte e Protezione civile hanno destinato alle famiglie che non hanno mezzi per acquistare generi alimentari), c'è gente che può permettersi il lusso esagerato di spendere oltre 200mila euro per una bottiglia di vino. È successo a un'asta battuta a Ginevra, durante la quale una bottiglia mathusalem, quindi da 6 litri, di Romanée-Conti del 1979 è stata venduta a 202.800 euro. Il bello è che non è stata l’unica: l’asta ha riguardato la collezione di un Paperone svizzero che ha messo in vendita 30 anni di vini in 301 lotti comprendenti 1.892 bottiglie e grandi formati di Grands Cru di Bordeaux e Borgogna incassando la modica somma di 5,5 milioni di euro!
Vini da collezionisti all'asta per centinaia di migliaia di euro
Chiaramente quella che ha destato più interesse è stata la mathusalem del 1979, rarissima ed ancora in ottime condizioni, questa la descrizione nel sito della casa d’aste Baghera Wines: “Aspetto molto bello. Capsula di cera danneggiata nella parte superiore, il sigillo del Domaine de la Romanée-Conti rimane leggibile. Cappuccio leggermente rialzato. Etichetta con l'impronta stampata in verde Divieto di esportazione negli Stati Uniti. Etichetta leggermente marcata. Livello del vino a 5 cm sotto la base della cera”.
La Maison francese è comunque abituata a prezzi da gioielleria per i suoi vini, che più che bersi si collezionano. Proprio 2 anni fa avevamo scritto che una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru Cote de Nuits
era stata acquistata a 127.970 dollari. Miracoli del capitalismo.
Chissà se il possessore fortunato, non perché l’abbia acquistata bensì perché è talmente ricco da acquistare 6 litri di vino al prezzo medio di un appartamento, la berrà? Sicuramente no, anche perché sarebbe meno buono di un ottimo Pinot Noir con un’età più giovanile, magari di un’analogo Romanée-Conti del 2001 per cui spenderebbe circa 14mila euro.
Per informazioni:
www.bagherawines.com