Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 05 gennaio 2025  | aggiornato alle 22:54 | 109924 articoli pubblicati

Siad
Siad

Vinitaly, arriva il “no” di Bellenda: «Rischio flop, meglio nel 2021»

L’azienda vinicola veneta, produttrice di Prosecco Docg, ha scritto ai vertici di VeronaFiere per chiedere che l’edizione di quest’anno venga definitivamente soppressa e rinviata dunque all'aprile del prossimo anno.

 
23 marzo 2020 | 13:03

Vinitaly, arriva il “no” di Bellenda: «Rischio flop, meglio nel 2021»

L’azienda vinicola veneta, produttrice di Prosecco Docg, ha scritto ai vertici di VeronaFiere per chiedere che l’edizione di quest’anno venga definitivamente soppressa e rinviata dunque all'aprile del prossimo anno.

23 marzo 2020 | 13:03
 

Si moltiplicano in queste settimane le prese di posizione contrarie allo svolgimento del Vinitaly nel prossimo mese di giugno da parte di molti addetti ai lavori, soprattutto tra i produttori di vino. Questa volta a schierarsi contro l’edizione 2020 della manifestazione (al momento confermata dal 14 al 17 giugno) è l’azienda Bellenda di Vittorio Veneto (una delle importanti produttrici di Prosecco Docg). Il suo titolare, Umberto Casagrande Cosmo, ha scritto una lettera aperta ai responsabili di Veronafiera spa, per lamentare il fatto che l’edizione 2020 dell’evento, se avesse davvero luogo, rischierebbe di trasformarsi in un flop per le aziende partecipanti, a causa del probabile forfait di tanti clienti sia italiani che stranieri. Ecco il testo.

Umberto Casagrande Cosmo - Vinitaly, arriva il no di Bellenda: «Rischio flop, meglio nel 2021»

Umberto Casagrande Cosmo

"Gentilissimo dott. Maurizio Danese, gent.mo dott. Giovanni Mantovani,

vi scriviamo per manifestarvi la nostra preoccupazione riguardo un possibile insuccesso di
pubblico professionale per il prossimo Vinitaly, nel momento in cui la manifestazione si realizzasse davvero durante il prossimo mese di giugno.

La nostra azienda, come molte altre del settore, ha una quota export discretamente elevata, pari a circa il 50% del fatturato e sviluppata in quasi trenta paesi di tutto il mondo, una delle ragioni per cui abbiamo frequenti, quasi quotidiani, rapporti con il mondo degli importatori. In questi ultimi due mesi abbiamo avuto molte e crescenti indicazioni da parte dei nostri maggiori distributori, abituali frequentatori di Vinitaly, riguardo alla loro intenzione di partecipare alla manifestazione: nessuno, a parte un piccolo importatore russo, ci ha manifestato intenzione di venire a Verona a giugno.

Oltretutto, vorremmo anche farvi presente che le decisioni in merito al mercato 2020 sono
già state prese dai nostri importatori e la fiera in giugno sarebbe quindi inutile per molti di loro. Si aggiunga a questo l’attuale evoluzione della situazione in Italia, con i gravi e ben noti problemi di carattere sanitario, che ci inducono a ritenere, con una buona approssimazione, la non partecipazione anche degli operatori italiani, i quali, posto che si risolva la questione Covid-19 come tutti ci auguriamo, avranno ben altro da fare che non venire in fiera in pieno periodo estivo.

Vogliamo forse una fiera frequentata da “appassionati”? Per quanto ci faccia piacere dialogare con chiunque e avere feedback sui nostri prodotti anche da persone non direttamente coinvolte nel circuito commerciale o da semplici consumatori, vi facciamo notare che l’investimento importante che facciamo in quella che forse è la maggiore tra le fiere del vino al mondo, non sarebbe assolutamente giustificabile. Neppure, crediamo, lo sarebbe per Veronafiere, i cui sforzi per rendere Vinitaly una vera fiera professionale ci sono ben noti e abbiamo apprezzato sempre di più negli anni: si rischierebbe di tornare indietro, ai tempi in cui molti la consideravano una sorta di Festa del Vino, piena dei noti problemi che fortunatamente ci siamo lasciati alle spalle.

Da espositori di lungo corso, il nostro primo Vinitaly risale infatti al lontano 1988, vi
raccomandiamo caldamente di riconsiderare l’opportunità di riportare la manifestazione nel suo periodo naturale di aprile, intendendo con questo l’aprile del 2021.

Da imprenditori ci rendiamo conto che questa cancellazione della manifestazione potrebbe
portare qualche problema di bilancio per Veronafiere Spa e destabilizzare alcuni equilibri, stante l’importanza di Vinitaly per il tessuto economico veronese, ma nel contempo vorremmo significarvi la credibile possibilità che la manifestazione si risolva in un insuccesso clamoroso per gli espositori, quelle centinaia e centinaia di cantine che sono i veri stakeholder della fiera.

Da ultimo, vorremmo portarvi a conoscenza del fatto che la maggior parte delle imprese
medio piccole, quelle cantine che sono il vero motore del Vinitaly, visto che è per queste imprese che vengono i visitatori e non certo per quelle poche grandi aziende strutturate con uffici export e viaggiatori dedicati che in ogni caso i clienti li visitano a prescindere da una fiera. Queste medio piccole imprese con le quali siamo in contatto quotidianamente, manifestano le nostre stesse perplessità, stante lo squilibrio assoluto nel rapporto costi-benefici di una fiera organizzata in queste condizioni assolutamente emergenziali.

Siamo certi che vorrete invitarci a “scommettere” su un risultato positivo, ma ci preme
sottolineare che le “scommesse” non sono parte del DNA di un imprenditore. Un’impresa investe, a volte rischia a ragion veduta, ma non scommette mai. Pur comprendendo le pressioni alle quali siete sottoposti dagli enti e ambienti locali, i soli forse che trarrebbero vantaggio dalla manifestazione, pure se questa si rivelasse un insuccesso per gli espositori, vi chiediamo cortesemente di considerare il punto di vista di un’azienda che, per quanto piccola, fa parte di quel tessuto imprenditoriale che fa grande il mondo del vino italiano. Certi della vostra attenzione, vi porgiamo i nostri più distinti saluti".

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Hospitality 2025
Sartori
Julius Meiln
Consorzio Asti DOCG

Hospitality 2025
Sartori
Julius Meiln

Consorzio Asti DOCG
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Brita