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Il vino ai tempi del coronavirus Un bicchiere igienizza la gola

Assoenologi ha risposto ad alcune domande sul rapporto tra virus e vino. Il Covid-19, quindi, non rimarrebbe né all'interno della bottiglia né nel packaging. In più un bicchiere di vino aiuta a igienizzare il cavo orale.

 
12 marzo 2020 | 17:09

Il vino ai tempi del coronavirus Un bicchiere igienizza la gola

Assoenologi ha risposto ad alcune domande sul rapporto tra virus e vino. Il Covid-19, quindi, non rimarrebbe né all'interno della bottiglia né nel packaging. In più un bicchiere di vino aiuta a igienizzare il cavo orale.

12 marzo 2020 | 17:09
 

C'è voglia di conoscere, specialmente quando si tratta di un virus di cui ancora non si sa tutto. Ecco perché l'opinione pubblica, presa coscienza della gravità della situazione (e della conseguente scelta delle istituzioni di imporre misure così drastiche), vuole tutelarsi in ogni modo possibile. Grazie a questo presupposto si possono spiegare le tante richieste fatte ad Assoenologi da parte di soci e di altre categorie professionali.

Un bicchiere di vino pulisce la faringe, dove spesso si annidano i virus - Il vino ai tempi del coronavirus Un bicchiere igienizza la gola

Un bicchiere di vino pulisce la faringe, dove spesso si annidano i virus

Tra queste, immancabile è "qualche dato in più" sulla possibile contaminazione del vino, sulla contaminazione degli imballaggi e sugli effetti limitanti del vino sull'azione del virus.

Ecco allora che Assoenologi, chiaramente con la dovuta prudenza (per il fatto che si tratta di un virus nuovo), dopo un confronto con importanti rappresentanti della comunità medica, si sente di rispondere ad alcune delle richieste formalizzate.

Il virus può sopravvivere nel vino?
La sopravvivenza del virus nel vino appare impossibile in quanto la concomitante combinazione della presenza di alcol, di un ambiente ipotonico e della presenza di polifenoli impedisce la vita e la moltiplicazione del virus stesso.

E invece all'interno degli imballaggi?
È un'eventualità assai remota, se non addirittura statisticamente inestistente. Specie in considerazione della breve vita del virus e dell'assenza di un potenziale ospite biologico vivente.

Che effetto ha il vino sull'azione del virus?
Un consumo moderato di vino, legato al bere responsabile, può contribuire ad una migliore igienizzazione del cavo orale e della faringe, area, quest'ultima, dove si annidano i virus nel corso delle infezioni.

A dare garanzia delle informazioni riportate da Assoenologi è il suo presidente, Riccardo Cotarella.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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13/03/2020 20:56:30
1) Ma ce le beviamo tutte ?
Gentilissimi, consentitemi di alleggerire : ma ce le beviamo tutte ? Il VINO , come tutti gli alcolici, NON IGIENIZZA il cavo orale. Il VINO , come altri alcolici, si beve per il piacere di farlo ma avendo consapevolezza delle conseguenze sulla salute e sopratutto NON per esser stati indotti a ritenere che possa avere un qualsiasi effetto di prevenzione dal CORONAVIRUS. L'alcol debilita il sistema immunitario rendendo l'organismo più vulnerabile alle infezioni virali e sopratutto a quelle da virus respiratori e polmonari in particolare (metanalisi mondiale BMJ).
Questa FAKE news diffusa in maniera irresponsabile rispetto alle circostanze delicatissime che richiedono l'integrità dell'organismo contrasta con le evidenze della comunità scientifica che sull'alcol ha prodotto un dossier scientifico che alimenta le linee guida per una sana nutrizione degli italiani approvate dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali grazie al lavoro del CREA e di istituzioni di ricerca come l'Istituto Superiore di Sanità e dei Ministeri incluso quello della salute e delle autorità competenti.

A chi giovano affermazioni lesive della verità scientifica che viene persino chiamata in causa in maniera anonima ? Chi sono gli "importanti rappresentanti della comunità medica " o scientifica che supporta tali dichiarazioni ?
Possibile che in Assoenologi non ci siano soci, che pur stimo per ciò che contribuiscono a garantire tramite il lavoro d'impresa alla nostra Nazione, che prendano distanza da affermazioni che NULLA hanno a che fare con la qualità del prodotto e con uno stile di eleganza che il vino rappresenta per avanzare ipotesi "naiv" che fuorviano il consumatore spingendolo a ritenere che si possa igienizzare il cavo orale e proteggerlo dal Coronavirus lì dove avrebbero diritto a scelte informate (direttive comunitarie) ? Il vino è altro e si beve per quello che è , non per quello che fa e sicuramente non per quello che (non) fa per la salute.
Ci si aspetterebbe di leggere da chi è del settore che chiunque diffonda queste fake news non sappia interpretare l'esigenza di rappresentare la cultura nobile del mondo che è chiamato a rappresentare, manipolando l'evidenza scientifica e screditando un intero settore che non è quello che si legge attraverso queste dichiarazioni. Tutela della salute del consumatore è rispetto del consumatore, la responsabilità etica dell'impresa sa come interpretare tale esigenze e diritto.

Prof. Emanuele SCAFATO, EUFAS, European Federation Scientific Societies of Addiction, Past President SIA, Società Italiana di Alcologia

Concordiamo sul fatto che notizie di questo genere potrebbero essere forse equivocate. L'immagine usata e le parole  usate nel testo erano però esplicitamente tese a non drammatizzare la situazione. E nel titolo si parla di un bicchiere di vino per igienizzare la bocca ... a tempi del coronavirus. Non si dice che permette di evitare contagi. Inoltre, nel testo si spiega che non ci può essere traccia di virus nelle bottiglie di vino. E per concludere ricordiamo che noi al vino dedichiamo da sempre attenzione professionale, anche riguardo ai consumi responsabili. Giuse e comprensibili le osservazioni del professor Scafato, ma non siamo il giornale degli alcolisti anonimi.

red


EMANUELE SCAFATO



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