Un’annata da ricordare per la Grappa del Trentino grazie alla buona qualità dell’ultima vendemmia. Leggermente in calo la produzione, di circa il 15% rispetto al 2019. Ma avere meno quantità o decidere di distillare un poco meno permette di dedicare più tempo più attenzione e alla fine ottenere grappe ancora migliori.
Buona la qualità della vendemmia. Per la Grappa del Trentino il 2020 sarà un'ottima annata con produzione leggermente in calo
Anche la gradazione alcolica delle bucce è stata più bassa di altre annate con qualità e sanità però ottimali. Più profumo più aroma più gusto. Il lavoro del distillatore diventa ancora più importante perché dovrà
gestire potenza e finezza e trovare il punto di equilibrio.
Un 2020 che riserva sorprese«Probabilmente il 2020 riserverà una piacevole sorpresa proprio in questa direzione - racconta il presidente dell’
Istituto di Tutela Grappa del Trentino,
Bruno Pilzer – Il grande lavoro di collaborazione tra viticoltori trentini e produttori di grappa ha ancora una volta permesso di avere delle ottime vinacce da distillare in maniera rapida e sapiente come da tradizione dei distillatori trentini e alla fine quella che sembrava essere un annata difficile è diventata
una sorpresa positiva, ottimo per il morale dei distillatori e per le loro promettenti grappe 2020».
Bruno Pilzer
Insomma i presupposti per un’ottima annata ci sono in quanto la maggior parte delle uve hanno presentato una
buona maturazione e una giusta acidità. Gli alambicchi trentini si sono accesi pochi giorni dopo l’inizio della vendemmia e già a inizio settembre la distillazione era ben avviata e questo ha consentito di finire la distillazione per la grappa con il marchio del Tridente, quella “made in Trentino”, entro fine novembre, ben prima della scadenza prevista dal disciplinare. Il Km 0 previsto dall’Istituto infatti, insieme all’obbligo di
utilizzare bucce d’uva trentine e entro il 31 dicembre per le grappe a marchio Grappa del Trentino, resta un sinonimo di unicità e qualità assoluta della grappa prodotta in questa provincia d’Italia.
Rapporto Assodistil: webinar l'11 dicembreTra km 0, economia circolare e sostenibilità il passo è breve. E di grande attualità. Non a caso, riutilizzo delle risorse e zero waste saranno tra i temi al centro del primo “
Rapporto sulla sostenibilità” promosso da
Assodistil-Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti. Lo studio sarà presentato venerdì 11 dicembre
alle ore 10 sul sito dell'associazione. Il webinar vedrà la partecipazione di
Antonio Emaldi, presidente Assodistil, Paolo De Castro, eurodeputato e membro della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, Filippo Gallinella, deputato e presidente della commissione Agricoltura, Silvia Totaro, sustainability specialist di Lifegate. A moderare l’evento sarà Sandro Cobror, direttore Assodistil.
Antonio Emaldi
L’evento punta a
sensibilizzare il pubblico sull’impegno delle distillerie italiane a favore di una
filiera virtuosa di gestione e valorizzazione dei sottoprodotti (vino, frutta e cereali) destinati alla distillazione. Il report analizza, per la prima volta, le
performance di undici distillerie italiane soffermandosi su temi che da sempre hanno ispirato il settore fin dalla sua nascita: dall’economia circolare al concetto di zero waste fino al riutilizzo delle risorse. Principi che hanno permesso oggi la creazione di un comparto industriale a
ridotto impatto ambientale, energeticamente autosufficiente e sostenibile dal punto di vista economico e occupazionale.
«Il mondo della distillazione italiana – racconta
Antonio Emaldi, presidente di Assodistil - rappresenta non solo la tradizione, ma anche l’evoluzione intelligente di un processo che sa utilizzare ogni passaggio produttivo per creare valore e
sfruttare al meglio le risorse, senza sprechi. Un
settore ‘naturalmente circolare’, che valorizza sottoprodotti di filiera del comparto vitivinicolo per fornire, in primis, prodotti di eccellenza come acquaviti, grappe e brandy. Non solo, il ciclo si completa con la produzione di altri prodotti quali acido tartarico, polifenoli, fertilizzanti ma, soprattutto, alternative sostenibili ai tradizionali carburanti derivati dal petrolio quali bioetanolo, il biometano, energia termica ed elettrica».
Per informazioni:
www.grappatrentinadoc.it –
www.assodistil.it