È un brutto colpo per tutto l’Oltrepò Pavese, la scoperta di carabinieri e guardia di finanza di attività illecite in un’azienda di Canneto Pavese, che ha portato nelle scorse ore all’arresto di cinque persone, accusate di spacciare per Doc un vino addizionato di edulcoranti e altre sostanze.
Andrea Giorgi
Sulla vicenda è intervenuto oggi il presidente di La Versa e Terre d’Oltrepò,
Andrea Giorgi: «Sono convinto – ha detto – che questi fatti di cronaca non portano giovamento all’immagine di un territorio come l’Oltrepò Pavese che sta cercando di guardare oltre, di segnare il passo. Queste situazioni però non devono essere di sconforto per tutti quei produttori che, invece, vogliono dare un segnale forte di rilancio del territorio e del loro vino. Per coloro che ci mettono impegno in vigna ed in cantina per far sì che l’Oltrepò Pavese non sia solo il territorio degli scandali».
Il riferimento anche al passato giudiziario di Terre d’Oltrepò permette al presidente Giorgi di puntualizzare che «da queste drammatiche situazioni si può uscire, dando input a nuovi piani industriali che lasciano alle spalle storie fatte di inchieste ed avvocati. Il nostro esempio è emblematico. L’attuale management si è rimboccato le maniche e, senza mai rinnegare quanto è accaduto, ha guardato avanti con nuove prospettive commerciali per la cantina, con progetti rivolti al miglioramento della qualità e della redditività per i soci. A tal punto che dal 2017, anno del nostro insediamento, ad oggi di passi in avanti ce ne sono stati parecchi a cominciare dall’acquisizione e poi dal
rilancio della storica cantina La Versa. Sono convinto che quanto successo in queste ore debba, prima di tutto, far riflettere e successivamente dare l’impulso per cambiare rotta al nostro territorio e al mercato del vino».