Un progetto all'avanguardia, destinato a fare scuola e a restare nel tempo. È stata inaugurata nei giorni scorsi la nuova Cantina Bolzano, simbolo della cultura vitivinicola altoatesina.
«I momenti più belli sono quelli che si possono condividere», ha detto il Presidente Michael Bradlwarter alla cerimonia del taglio del nastro. Quello della nuova Cantina Bolzano è un progetto che risuonerà per molto tempo, non solo in Alto Adige, ma nell’intera Italia del vino. Il nuovo edificio è all’avanguardia dal punto di vista architettonico, del risparmio energetico e della sostenibilità, realizzato con lo scopo di porre le basi per una produzione di vini eccellenti guardando anche e soprattutto alla tutela delle generazioni future.
«Dopo la fusione delle due cantine di Gries e Santa Maddalena nel 2001 - spiega Bradlwarter - le due sedi, seppur unite sotto il nome di Cantina Bolzano, sono rimaste fisicamente separate. Il nuovo sito produttivo è sorto dal desiderio di dare un’identità chiara e univoca alla realtà nata dall’unione, nonché dall’esigenza di risolvere il problema logistico e di spazio creatosi».
Dietro la realizzazione di una cantina così all’avanguardia, si nasconde un altro grande obiettivo: valorizzare con il supporto di avanzate tecnologie il lavoro svolto in vigneto dai 224 soci viticoltori. Sono loro che assieme alle rispettive famiglie lavorano la terra ogni giorno con passione, competenza e rispetto per la natura, ponendo le basi per la produzione di vini inconfondibili e di grande qualità. Anche la scelta della location non è stata lasciata al caso ed è ricaduta nel quartiere di San Maurizio, alle porte di Bolzano, proprio per sottolineare il grande legame della realtà vitivinicola con la città e per approfittare inoltre della posizione strategica di quest’area, nella quale il sole è presente per molte ore del giorno garantendo benessere e comfort a lavoratori e clienti.
Per valorizzare al massimo il duro lavoro portato avanti nei vigneti dai soci e proseguire il percorso di qualità che inizia tra i filari, la nuova cantina è dotata di impianti che riescono a preservare in toto le proprietà dell’uva durante la vinificazione. L’intero processo produttivo è articolato in un sistema a gravità che parte dal punto più alto della cantina, dove avviene la consegna delle uve, e arriva fino al livello più basso dell’edificio, luogo in cui si trovano i locali di affinamento e stoccaggio.
La lavorazione avviene nel modo più naturale possibile e con il minimo utilizzo di movimentazioni meccaniche: questo permette di conservare le caratteristiche dell’uva e di avere un risultato finale qualitativamente molto elevato. Anche il notevole aumento dello spazio di lavoro gioca a favore della qualità, poiché rende possibile vinificare in serbatoi separati una quantità di uve ancora maggiore rispetto al passato, con la conseguente valorizzazione di ogni singola parcella di provenienza.
Per informazioni: www.kellereibozen.com