Secondo Assoenologi il clima delle prossime 2-3 settimane, congiuntamente al trattamento delle viti, risulterà decisivo per comprendere la qualità della vendemmia 2018 e l’annata che attende il mondo del vino italiano.
Nel tentativo di spiegare l'andamento della maturazione delle uve in Umbria - dove lui stesso è produttore nell'orvietano - e a livello nazionale,
Riccardo Cotarella, presidente nazionale di
Assoenologi, ha detto che «l'andamento climatico dei prossimi 15-20 giorni sarà decisivo per la qualità dell'ormai prossima vendemmia e quindi di quella che sarà l'annata per il vino. Dopo mesi piovosi, adesso è necessario avere tempo bello, secco e con temperature calde».
«Se il tempo ci assisterà - prosegue Cotarella - potremmo andare incontro a un'annata importante, anche in termini di produzione: rispetto allo scorso anno ci attendiamo, infatti, un
aumento contenuto tra il 15 e il 20%. Oltre al fattore climatico bisogna tenere in considerazione l'importanza che oggi assume il trattamento della vite. Un'estate altalenante come quella che stiamo vivendo impone la massima professionalità, e questo vuol dire che nei vigneti non si può più improvvisare nulla se si vuole ottenere un prodotto di qualità».
Infine il presidente di Assoenologi ha voluto sfatare, a modo suo, il mito delle annate da ricordare: «Non c'è dubbio che ci siano stagioni migliori o peggiori, ma spesso l'annata buona o cattiva si distribuisce a macchia di leopardo sul territorio di un Paese, magari in una regione o in una determinata zona si verificano condizioni eccellenti e a qualche chilometro di distanza si registra l'esatto contrario».