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Addio a Dino Rota fondatore della Quattroerre

 
28 luglio 2018 | 17:31

Addio a Dino Rota fondatore della Quattroerre

28 luglio 2018 | 17:31
 

È serenamente deceduto, la sera di venerdì 27 luglio, attorniato dai propri cari, Dino Rota, padre dei 4 fratelli titolari della Quattroerre di Torre de' Roveri (Bg), azienda distributrice di vini e bevande.

Nato a Seriate il 7 marzo 1935, Dino Rota appartiene a quella gente bergamasca che al lavoro ha dedicato e dedica tuttora larga parte della propria vita, contribuendo a creare quello sviluppo che ha portato Bergamo tra le province più avanzate d’Italia.

Dino Rota (Addio a Dino Rota fondatore della Quattroerre)
Dino Rota

L’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana, l’attestato di “Benemerenza per lo Sviluppo economico” assegnato dalla Camera di Commercio di Bergamo e dall’Ascom a Dino Rota, sono il segno evidente di quanto impegno e lavoro abbiano caratterizzato la vita di un uomo che ha cominciato giovanissimo a occuparsi dell'azienda agricola di famiglia.

Ben presto l’esigenza di affrancarsi dal bilancio domestico lo ha spinto a fare le prime scelte di vita che lo portano ad un altro impegno concomitante: quello di cantiniere, un impiego che porterà avanti per molti anni in una casa vinicola di Stezzano.

Dino Rota si sposa il 23 maggio 1959 con Lucia Maria Chiodini. Gli impegni e le responsabilità familiari crescono. Nel 1970, con l’avvento del quarto figlio, le nuove esigenze lo portano ad una scelta coraggiosa: lascia il posto certo di cantiniere per aprire una sua fiaschetteria di vendita al dettaglio. I figli, allora bambini, ricordano bene quei tempi, che sembrano lontanissimi ma fanno parte indelebile della loro vita famigliare, con il via vai di camion, il carico e scarico di damigiane, l’imbottigliamento, l’andirivieni di cestelli e bottiglioni.

Dino Rota si dedica al commercio al minuto di vino, ma ben presto intuisce che quello della distribuzione organizzata è un comparto che avrà un ruolo decisivo nello sviluppo del mondo enogastronomico. Matura sempre più le proprie convinzioni, fin quando, agli inizi degli anni ‘80, decide di dedicarsi alle forniture di bar e ristoranti, coinvolgendo anche i figli. Nasce così, nel 1982, la "Quattroerre", fondata dai figli più grandi, Maurizio e Giampietro, seguiti, non appena maggiorenni, da Enrico e Luca: quattro Rota, da cui il nome dell'azienda.

(Addio a Dino Rota fondatore della Quattroerre)

Da allora in poi è stata una cavalcata senza sosta. «La società - riconoscono i figli - è nata dalla lungimiranza e dal coraggio di nostro padre. Non è da tutti il suo coraggio, nel bel mezzo della propria vita lavorativa, di delegare subito i figli, per permettere loro di confrontarsi direttamente con la nuova idea imprenditoriale».

Il difficile nodo del passaggio generazionale Dino Rota l'ha insomma affrontato così, buttando subito nella mischia i figli, convinto che per crescere dovevano provare e sbagliare in prima persona. Dino Rota manteneva la carica di consigliere delegato, nonché la presidenza onoraria della società. Se la gestione è interamente affidata ai figli, la sua figura rimaneva il punto di riferimento della filosofia aziendale. “La persona al centro”, che si tratti di clienti o collaboratori, è l’imperativo che ha subito trasmesso ai figli, così come l'intuizione di puntare sulla componente del servizio per far la differenza in un mercato sempre più competitivo, ferma restando la ricerca di prodotti ad alto contenuto qualitativo. Fu papà Dino a dare la precisa direttiva affinchè venisse curato in modo quasi maniacale il servizio da garantire al cliente titolare di pubblico esercizio: è la cosiddetta “Filosofia Quattroerre”, un modo tutto proprio - e vincente - di affrontare il mercato.

Anche la Camera di Commercio e l’Associazione Commercianti di Bergamo hanno reso merito alla carriera di Dino Rota, un vero “self made man”: la sua lungimiranza e il suo coraggio sono stati la base del rapido sviluppo della Quattroerre.

I funerali di Dino Rota si svolgeranno lunedì 30 luglio, ore 16.00, nella chiesa parrocchiale di Torre de’ Roveri (Bg).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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