La cantina in provincia di Verona, celebre per le grandi espressioni di Valpolicella, Ripasso e Amarone, festeggia il sessantesimo anniversario con il medesimo spirito realmente cooperativo di attenzione alla comunità.
350 soci, i loro dipendenti e le rispettive famiglie, una popolazione complessiva degna di un piccolo comune, quella che vive e lavora intorno all’azienda
Cantina Valpantena, la cooperativa presieduta da Luigi Turco che conta 780 ettari a vigneto e 110 di uliveti.

L’occasione dei sessant’anni è quella scelta per presentare una nuova realtà di prestigio, la linea Brolo dei Giusti. «Volevamo un prodotto di nicchia - commenta il presidente Turco - riservato a estimatori e appassionati, abbiamo quindi selezionato tre appezzamenti di nostri associati per condurre, direttamente come azienda cooperativa, la coltivazione delle nostre varietà Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara, per ottenere un Valpolicella Superiore e un Amarone di alta gamma».
Brolo dei Giusti è una società agricola controllata al 100% da Cantina Valpantena, che produce solo nelle annate migliori, il debutto in anteprima rispetto a Vinitaly presenta l’annata 2011 per l’Amarone e 2013 per il Valpolicella Superiore, prodotti in 8mila e 12mila bottiglie. Due vini di grande eleganza, dove la struttura e la persistenza lasciano spazio ad una fruttata freschezza senza soffocarne i sentori e consentono una lunghezza al palato di notevole morbidezza.

«Operiamo nelle prime due valli a est di Verona - descrive
Luigi Turco nel presentare la cantina - Val Squaranto e Valpantena. Contiamo due strutture di appassimento in proprietà e sei punti vendita tra Verona e Bergamo. Esportiamo il 60% dei 9,5 milioni di bottiglie che produciamo».
Da circa nove anni la cooperativa ha deciso di gestire alcuni appezzamenti in proprio. «Per due motivi - prosegue Turco - mantenere tutti gli ettari coltivati a vite e mantenere al meglio le uve, affinché non perdano consistenza. Inoltre in questi appezzamenti facciamo formazione e ricerca, un po’ di scuola, che sia di traino per tutti i nostri soci. Una sorta di esempio, praticando una gestione molto attenta all’ambiente, senza diserbo meccanico e limitando il più possibile l’utilizzo chimico nella lavorazione dei vigneti. Su questo tema abbiamo aderito al protocollo tre erre: riduci, risparmia, rispetta».

Poi il presidente tocca un tema molto interessante, il ruolo sociale della cooperativa. Ovvero la volontà, espressa in fatti concreti, di restituire qualcosa al territorio «verso il quale ci sentiamo debitori e abbiamo una responsabilità nei confronti dei nostri soci». E così Cantina Valpantena vive appieno la vita sociale della propria zona e aiuta le associazioni senza fini di lucro che vi operano. Da quelle di volontariato sanitario a quelle sportive, diventandone sponsor. «Il nostro compito - conclude Turco - è massimizzare il reddito per soddisfare i soci, ma questo non impedisce di essere presenti verso la comunità, soprattutto quando, negli ultimi tempi, le istituzioni pubbliche sono meno attente».
La serata milanese è stata anche occasione di una splendida verticale di Amarone Torre del Falasco che ha compreso le annate: 2012, 2010, 2008, 2006, 2004, 2000 e 1997, condotta dal direttore di Cantina Valpantena ed enologo dell’azienda Luca Degani, creatore insieme ai tecnici dei vini presentati.

La verticale ha dimostrato una bella e precisa coerenza di carattere nel corso del tempo dell’Amarone Torre del Falasco, una sorta di filo conduttore presente in ciascun millesimo. Il 2012: elegante, fine, non troppo potente, argilloso ma privo di quella caratterizzazione molto forte delle florealità tipiche della corvina. Al palato una nota lievemente balsamica con sentori fini di erbe mediterranee. Tonico, ben sostenuto, ricco di forza.
Il 2010: valida espressione di carattere. Anche qui eleganza e morbidezza predominano pur lasciando esprimere l’acidità. Annata difficile in Valpolicella con piogge intense concentrate nel periodo di raccolta e pre raccolta.
Il 2008: un naso davvero notevole, meno strutturato al palato.
Il 2006 e il 2004: due fratelli separati alla nascita, due corpi differenti ma simili con un sentore ben declinato seppur nella differenza anagrafica.

Il 2000: grande annata secondo Luca Degani e anche secondo noi per ciò che abbiamo nel calice.
Il 1997: ha buon equilibrio ed è diventato amico del tempo, che è, sì trascorso, ma ha protetto l’Amarone infondendogli spirito e coraggio.

Per informazioni:
www.cantinavalpantena.it