AbInbev avanza come un carrarmato e con la nuova strategia adottata acquista anche Boxing Cat in Cina. Dopo le tante acquisizioni negli Stati Uniti le multinazionali, e in questo caso particolare la più grande in assoluto, AbInbev, ha iniziato ad interessarsi a realtà piccole e sconosciute ma con probabile potenziale così da dimostrare di aver pianificato una strategia ben studiata ed aggressiva.
È il caso del birrificio cinese Boxing Cat che AbInbev ha acquistato a Shanghai. È stata la costola in loco Zx Ventures ad occuparsi dell’acquisizione e questo è il segno che qualcosa sta accadendo anche lì dove i birrifici craft sono quasi inesistenti, e i pochi presenti sono creati da e per europei o statunitensi. Nonostante questo la Cina dimostra di rappresentare il più grande bacino per i consumi mondiali di birra ed è qui che subentra la multinazionale belga con la scelta mirata di possedere una di queste rare perle birrarie cinesi, la Boxing Cat.
Appare strana la strategia adottata perché mai ci si sarebbe aspettato un interesse verso una realtà così modesta e questo è il segno che ormai qualsiasi mercato appaia minimamente interessante può essere un ghiotto boccone. Anche l’acquistato recente de La Virgen in Spagna da parte di AbInbev fa capire che i giganti della birra non attendono più la maturazione di un settore a cui sono interessati ma subentrano con largo anticipo così da avere il controllo durante la crescita.
Una mossa nuova che sta destabilizzando il mercato perché ormai ci si può aspettare davvero ogni tipo di manovra commerciale, specialmente è il comparto artigianale ad essere a rischio a causa di una forza tale da parte delle multinazionali di turno che resta sempre più difficile da contenere. L’acquisizione dell’anno scorso di Birra del Borgo ne è la dimostrazione lampante anche se in questo caso trattasi di un birrificio già sviluppato e maturo (nonostante ancora giovanissimo per gli standard); dà però da pensare che l’appetito degli squali è nei confronti dei microbirrifici ancora più piccoli di BdB, che hanno alle spalle una decina d’anni e che tutto si aspetterebbero tranne di essere nel menu delle voraci multinazionali.
Per informazioni: www.ab-inbev.com