La persona al centro dell'azienda, un concetto che Barone Pizzini ha sempre avuto come priorità, insieme all’ambiente e al territorio. Precursori in Franciacorta del biologico sin dal 1998. E qui il golf nacque nel 1927.
È
una delle più antiche cantine di Franciacorta, fu infatti il barone Pizzini a fondarla nel 1870. Una tradizione sempre portata avanti con cura e attenzione estrema alla qualità. La conversione biologica iniziata nel 1998 ha portato, nel 2005, a vendere la prima bottiglia da viticoltura biologica.

Oggi la Barone Pizzini scrive nelle sue etichette, con giustificato vanto, “Residuo Zero” perché nei suoi vini non c’è traccia di diserbanti chimici o pesticidi di sintesi. E la nuova cantina costruita nel 2006 segue i criteri della bioedilizia. Inoltre nel 2009 Barone Pizzini è tra le prime aziende a misurare l'impronta carbonica con l'obiettivo di applicare misure di riduzione delle proprie emissioni. Nel 2015 arriva l'attestato "Biodiversity Friend" prima azienda franciacortina ad ottenerlo, che certifica la biodiversità in agricoltura.
Silvano Brescianini
Barone Pizzini, guidata da
Silvano Brescianini, trascinatore delle attività del
consorzio, del quale è vicepresidente, cinta le venticinque particelle che compongono i 47 ettari di proprietà nei comuni di Provaglio d’Iseo, Corte Franca, Adro e Passirano, con vigne tra i venti e venticinque anni di età.
Da rimarcare una curiosità. Il barone Edoardo Pizzini fondò nel 1927 un impianto per il gioco del golf, tra i primi in Italia. In un filmato originale d’epoca, una signora gioca a golf e diventa il simbolo della club house, oltre che di grande emancipazione. Oggi quella figura femminile compare come simbolo sull'etichetta del Franciacorta Brut, avvolgente e accattivante, vellutato e di carattere, chiamato appunto Golf 1927.

Di grande carattere e morbidezza il Franciacorta Rosé Barone Pizzini, è frutto della vinificazione di acini ancora interi che sono pressati sofficemente. Il mosto è posto a fermentare in vasche inox, mentre la maturazione avviene in parte nei contenitori d’acciaio e in parte in barrique. Dopo la presa di spuma, questo Franciacorta affina sui lieviti per trenta mesi, sei in più di quanto imponga il disciplinare. Anche questo, frutto di sapienza ed esperienza.

Anche il Satèn edizione 2013 merita attenzione. La migliore selezione ed esaltazione delle uve Chardonnay è volta a rendere il Satèn serico e suadente, lasciando però spazio a note agrumate e ad una mineralità incalzante, inconsueta ed originale per la categoria. In grado di accompagnare tutto il pasto, dagli antipasti ai formaggi freschi, fino alle carni bianche.
Per informazioni:
www.baronepizzini.it