I numeri ufficiali relativi al 2016 riferiti al vino Lugana parlano di 1.586 ettari coltivati in 5 comuni (Desenzano del Garda 36%, Pozzolengo 32%, Peschiera sul Garda 14%, Sirmione 10% e Lonato del Garda 9%).
La produzione di uva è stata di 182.450 quintali e quella del vino di 127.715 ettolitri, con un valore di produzione bottiglie pari a 66.528.585 ero. Il prezzo medio dell’uva ha raggiunto i 190 euro al quintale, record italiano per i bianchi. Uno stato di grazia che ha visto sold out l’intera produzione. Sono state 15.120.133 le bottiglie del 2016, annata particolarmente pregiata, e di fatto nessuna delle 113 cantine che fanno parte della filiera ne ha ancora disponibili.

«Lo scorso dicembre dichiarai - ha commentato il presidente del
Consorzio Lugana Luca Formentini - come il 2016 fosse stato il nostro miglior anno in assoluto. Oggi sono costretto a ripetermi. Il successo che stiamo riscontrando non ci stupisce, perché è frutto di un’attenta strategia iniziata dai miei predecessori e portata avanti con grande serietà e con una visione di lungo periodo da tutti coloro che si sono avvicendati alla guida del Consorzio e da questo direttivo».
«Se il Lugana fresco d’annata continua ad essere il volano della Doc (il 90% della produzione, ndr) le altre tipologie sono in crescita. Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante stanno regalando tante soddisfazioni ai produttori», ha aggiunto
Carlo Veronese, direttore del Consorzio dal 2009.
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