È una delle cantine più prestigiose della zona di Dogliani (Cn), con una storia familiare importante e legata anche alla storia di noi italiani. I
Poderi Einaudi, infatti, devono la loro creazione a Luigi Einaudi, il secondo presidente e uno dei padri fondatori della Repubblica italiana che, appena ventitreenne acquistò una cascina a Dogliani per restituire moralmente ai genitori il terreno che avevano venduto per farlo studiare.
Così, prima che politico, giornalista, accademico, ministro del tesoro, governatore della Banca centrale ed economista di fama mondiale, Einaudi si inventò produttore di vino per onorare le sue radici. Era il 1897 quando il futuro presidente acquistò la Cascina “San Giacomo”, poi prese il volo e così suo figlio Giulio che fondò la famosa casa editrice Einaudi e la storia degli artisti ed intellettuali in famiglia continua con il nipote Ludovico, musicista e compositore di successo.
Ma parallelamente al suo percorso didattico e politico pare che, anche da Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi non perse neanche una vendemmia, l’azienda ha continuato a crescere grazie all’interessamento di uno dei suoi figli, l’unico a mantenere un forte legame con la terra e negli anni è diventata una cantina modello, capace di raccontare non solo il territorio di Dogliani, grazie al suo Dolcetto, ma anche le Langhe per intero, grazie a numerosi appezzamenti in alcuni dei Cru di maggior prestigio di Barolo e ad una produzione di grande classe.
Oggi Poderi Einaudi è nelle mani del pronipote di Luigi, Matteo Sardagna che ne ha fatto anche un relais elegante e raffinato trasformando, senza snaturarne l’essenza, la residenza di vacanza della famiglia Einaudi. Il fascino di una casa privata con i mobili originali è stato unito ai moderni impianti di connessione, la colazione viene servita nel giardino d’inverno ed è possibile godere di una piscina con la panoramica dei colli e dei vigneti.
Ho incontrato
Matteo Sardagna Einaudi nel bellissimo e luminoso soggiorno per conoscere la sua storia: «Io sono nato a Milano - racconta - ma sono ormai vent’anni che vivo con la mia famiglia qui e mi occupo dell’azienda che cerco di portare avanti nel migliore dei modi. Le mie due attività sono la storica azienda vinicola dove negli ultimi anni stiamo investendo e crescendo con soddisfazione in tanti mercati ma anche con acquisizioni di terreno importanti qui nella zona di Barolo, e l’attività di ricezione con la nostra struttura che era la vecchia casa di famiglia rimessa a posto ricavando dieci camere».
«Per fortuna il turismo nelle Langhe non manca - continua Matteo SardagnaEinaudi - ogni anno c’è nuova attenzione per il cibo, per la bellezza del paesaggio che è diventato patrimonio Unesco e conosce poca stagionalità. Oltre agli italiani, ci sono molti turisti dal Nord Europa». Per quanto riguarda il territorio Matteo Sardagna sente la responsabilità di rispettarlo, la cantina dei Poderi Einaudi, infatti, è stata ristrutturata con il minor impatto possibile, nata da un vecchio edificio del 1.700 è completamente nascosta sotto alla collina.
Per chiudere Matteo ricorda una frase che gli è stata tramandata e apparteneva al bisnonno: «Si deve mantenere il legame con la terra che, come una madre, regala grande consolazione».
Per informazioni:
www.poderieinaudi.com/it
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