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Montefiascone in festa per i 50 anni della sua Doc Est! Est!! Est!!!

Dalla leggenda del vescovo Defuk all'impegno delle sette aziende del neonato Consorzio di tutela, la Doc Est! Est!! Est!!! è arrivata al traguardo dei 50 anni. Grande evento a Montefiascone (Vt)

di Mariella Morosi
 
09 maggio 2016 | 14:48

Montefiascone in festa per i 50 anni della sua Doc Est! Est!! Est!!!

Dalla leggenda del vescovo Defuk all'impegno delle sette aziende del neonato Consorzio di tutela, la Doc Est! Est!! Est!!! è arrivata al traguardo dei 50 anni. Grande evento a Montefiascone (Vt)

di Mariella Morosi
09 maggio 2016 | 14:48
 

Il leggendario Est! Est!! Est!!! di Montefiascone (Vt), quel bianco paglierino fresco e vivace che piaceva a papi e potenti nei secoli passati, frutto del territorio vulcanico che circonda il lago di Bolsena, vuole uscire dalla leggenda e riprendere il posto che merita nel nostro panorama enologico. A pochi mesi dalla sua costituzione, il Consorzio di tutela Est! Est!! Est!!! ha voluto festeggiare i 50 anni dal riconoscimento della Doc con un grande evento svoltosi nella storica Sala Innocenzo III della Rocca dei Papi di Montefiascone e nella sottostante Enoteca Provinciale della Tuscia.



All’incontro, non tanto celebrativo quanto punto di partenza di un nuovo ed efficace progetto di valorizzazione e conoscenza di un prodotto tanto identitario della zona del Lago di Bolsena, hanno partecipato il sindaco della città Luciano Cimarello, il presidente del Consorzio di Tutela Mario Trapé della Cantina di Montefiascone, Carlo Hausmann, assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Attilio Scienza della Facoltà di Agraria dell'Università di Milano, e il giornalista Daniele Cernilli . All'evento è intervenuto il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, anche nella veste di produttore dell’azienda Falesco.

L’Est! Est!! Est!!! è l'unico vino che porta nel nome tanti punti esclamativi riportati fedelmente anche sulla Gazzetta Ufficiale che il 7 maggio 1966 gli assegnò la Doc, dopo quella alla Vernaccia di San Gimignano e, a seguire, all'Ischia e al Frascati. L'orgoglio dell'inserimento tra le prime quattro Denominazioni di origine controllata italiane oggi contribuisce a dare nuovo impulso alla valorizzazione di questo vino nato in un territorio vocato fin dal tempo degli etruschi e frutto dei tre vitigni vitigni storici: Trebbiano, Malvasia e Rossetto. Le sette cantine che fanno parte del Consorzio nato lo scorso agosto sono l'Antica Cantina Leonardi, Bigi, Cantina di Montefiascone (la maggiore produttrice) la Cantina Stefanoni, Falesco, Mazziotti e Villa Puri.



Con vari progetti comuni si sono impegnate a far emergere a livello nazionale questo bianco molto apprezzato nel territorio ma che non aveva finora saputo far emergere la sua unicità tra i pure celebrati vini della Tuscia. Come in altre realtà regionali si cercherà anche di far assumere al vino il ruolo di ambasciatore di Montefiascone e dei suoi comuni limitrofi, Conosciuto come la "perla dell'alto Lazio", domina il lago vulcanico di Bolsena, il più vasto d’Europa. Dalla Rocca dei Papi la vista spazia dal mare all'Amiata, dai monti della Tolfa a quelli dell'Umbria. Tappa d'obbligo della Via Francigena, conserva straordinari monumenti religiosi. In più questo vino ha una storia singolare da raccontare, e poco conta se qualche riferimento sia fantastico o reale in quella Montefiascone di qualche secolo fa, crocevia di Papi, imperatori, condottieri, santi e predicatori.

Era tanto buono quel vino che nel '500 il vescovo Defuk, neppure sfiorato dai princìpi del bere moderato, non seppe smettere in tempo. Sembra anche che a piene coppe ci pasteggiassero allegramente Gangantua e Pantagruel, i giganti di Rabelais, e che Casanova, forse insicuro del suo appeal, gli avrebbe affidato il ruolo di fiaccare la resistenza di una tal gentil signora. È certo comunque che nel 1731 l'Est! Est!! Est!!! fu inserito nella sua Enciclopedia del tedesco Johan Heinrich Zedler come uno dei migliori vini d'Europe. Storie affascinanti, ma di queste poco si è parlato nell'incontro di Montefiascone, tutto proiettato alla costruzione di una strategia futura, sempre partendo dalla qualità. L’impegno del Consorzio con il disciplinare e con l'erga omnes, sarà quello di tutelare il marchio e riproporlo al mercato con tutto il suo valore, come ha sottolineato il sindaco di Montefiascone Luciano Cimarello.



«Questo cinquantenario - ha detto - dovrà segnare una “ripartenza” di questo vino ancorandolo al territorio e valorizzandone i legami paesaggistici e naturalistici». Sulla necessità di costituire il Consorzio è intervenuto Riccardo Cotarella. «Così - ha detto - sono stati eliminati inevitabili residui di competizione fra i produttori. Ora insieme dobbiamo dare un impulso nuovo al prodotto, con una viticoltura di precisione, riducendone la quantità e potenziandone la quantità e l'immagine. Deve partire un programma comune, un'operazione meno folkloristica e più culturale».

Tutto mirato alle prospettive future è stato anche l'intervento di Attilio Scienza. «Ci si deve muovere pensando a come va la viticoltura mondiale - ha detto- non possiamo cullarci nella convinzione che il nostro vino sia perfetto. Il vino è figlio del viticoltore che ha il rapporto con la terra, non del produttore. Inoltre alla base di un mercato ci sono tutta una serie di aspetti che determinano il comportamento del consumatore .Non si può fare vino e venderlo senza comprende questo, senza una cultura d'impresa. In più, nel caso dell'Est!Est!! Est!!! la realtà del suono vulcanico va enfatizzata perché gli dona una forte identità e l'etichetta deve essere una sintesi di tutti i suoi valori. Il futuro non si subisce ma si programma».

Anche per l'assessore regionale Carlo Haussman, se l'identità di un prodotto diventa quella del territorio, tra i compiti primari del consorzio sarà quello di fabbricare un’offerta locale con un progetto comune. Dopo la degustazione nell’Enoteca con l'assaggio dei formaggi artigianali ovini e caprini del locale caseificio Sensi, non poteva mancare un in incontro conviviale al Ristorante La Carrozza d’Oro, affacciato sul lago di Bolsena. E proprio con il pesce di acqua dolce lo chef stellato Danilo Ciavattini ha creato piatti come il Coregone all'aneto e scafata e i Taglionini al ragù di lago, pensati per l'abbinamento al nostro bianco protagonista.



Un’altra degustazione guidata dal sommelier e giornalista Carlo Zucchetti si è svolta nell'Antica Cantina Leonardi, un’azienda nata ai primi del '900 e guidata da Riccardo Aputini, alla terza generazione. È un’azienda modello, tra le più attive nella costituzione del Consorzio, che ha saputo rinnovarsi secondo le linee della più moderna enologia e produce anche ottimi rossi nei suoi 24 ettari vitati. Il disciplinare del Consorzio limita le zone di produzione tra Montefiascone, Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Marta e San Lorenzo nuovo. I vitigni previsti dal disciplinare sono il Trebbiano Toscano (detto Procanico) 50-60%, il Trebbiano Giallo (detto Rossetto) 25-40 e la Malvasia Bianca o del Lazio 10-20%. Altri vitigni sono entrare nel blend in quantità non superiore al 15%.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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