La
Cantina Conte Collalto prosegue trionfalmente l’anno presentandosi alla
kermesse veronese in grande spolvero. Ormai un habitué dell’evento al quale partecipa da sempre, la storica azienda vinicola guidata dalla Principessa
Isabella Collalto de Croÿ (
nella foto) oltre al consueto panorama dei suoi prodotti, ha presentato ai visitatori le nuove annate dei tre vini di punta della gamma. Hanno fatto il loro debutto il Vinciguerra 2010, il Wildbacher 2012 oltre al celebre Prosecco, una certezza.
Isabella Collalto de CroÿSi tratta di tre “gioielli” che dimostrano la versatilità del marchio di Susegana che, da oltre mille anni, è un punto di riferimento del settore. «Siamo particolarmente orgogliosi - dichiara Isabella Collalto de Croÿ
- di presentare quest'anno dei vini che hanno avuto un grande riconoscimento al livello nazionale e internazionale attraverso dei concorsi».
Innanzitutto, e non poteva essere altrimenti visto lo straordinario successo internazionale che sta riscuotendo, il Vinciguerra 2010 che rappresenta una delle massime espressioni del particolare uvaggio rosso previsto dalla Docg Colli di Conegliano. L’unione di tre “capisaldi” della composizione bordolese (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot) con il Marzemino conferisce all’insieme del vino note di estrema freschezza e di intrigante gioventù, nonostante una struttura complessiva di tutto rispetto.
In bocca la struttura tannica si adagia sulla morbidezza e sull’armonia del vino, fornendo un insieme dalla grande bevibilità ed armonia. La sua persistenza e la sua lunghezza gustativa fungono da esaltatori della freschezza e dell’armonia del vino. Ideale con le preparazioni di carne alla brace, ben sposa anche arrosti di capretto ed agnello, in cui la speziatura ed il fondo salsato si contrappongono alla freschezza ed alla tannicità del vino. Anche il matrimonio con i formaggi di media stagionatura risulta molto valido e vincente.

«Il Vinciguerra è vino del quale sono molto orgogliosa, è una delle nostre Riserve, è una creazione del nostro enologo, che porta un nome storico, quello di un rappresentante importante della nostra famiglia, e anche questo vino ha avuto molti riscontri dal punto di vista dei successi e dei concorsi».
Il Prosecco Superiore Docg Spumante Brut 2015, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, rappresenta la versione più “pura”, ancorata al territorio d’origine e alle sue peculiarità espressive, e la più naturale interpretazione delle caratteristiche dello specifico vitigno Glera. Al gusto, la sua acidità domina senza prevaricare sulle altre sensazioni gustative. L’impatto zuccherino ben si fonde con la nota acida e si tramuta in una persistenza ed una complessità assolutamente degne di nota.
«Il nostro rosé - continua Isabella Collalto de Croÿ - che è un incrocio Manzoni, che ha ricevuto parecchi premi nei vari concorsi e che è un vino affascinante, un vino da aperitivo, con un colore rosa al quale non si resiste, con una serie di aromi e profumi straordinari».

Infine il Wildbacher 2012, la nuova annata di un vino che racconta una storia secolare quando, nel lontano XVIII secolo, il Conte Antonio Rambaldo di Collalto fece impiantare questo particolare vitigno nei possedimenti di famiglia. Dal colore rosso rubino, al naso il suo carattere scontroso si manifesta con note contrastanti di mora matura, tabacco macerato ed intrecci verdi di fieno ed erbe che ne denotano la sua estrema rusticità. All’assaggio la polpa materica del frutto soccombe ad un tannino nervoso e aggressivo ma nello stesso tempo fitto e avvolgente. In questo caso il suo lungo affinamento in legno fa da “domatore” dell’esuberanza del vino riconducendolo entro canoni gustativi più contenuti ed eleganti.
«Il Wildbacher - conclude Isabella Collalto de Croÿ - è un vino che facciamo noi, un vino assolutamente Collalto, che nasce dalla tradizione, nel senso che è un vitigno austriaco della Stiria per la precisione importato da un Collalto, che ha voluto vedere come si sarebbe sviluppato un vitigno straniero con condizione di suolo e di meteo completamente diverse rispetto a quelle austriache. Il risultato è questo vino tannico, è un bel grappolo con i chicchi molto piccoli, e da qui già si vede tutta la personalità del vino».
Per chi non ha avuto modo di visitare di persona lo stand, l’appuntamento è al Collalto Store, il wine shop dove scoprire la storia di Collalto e vivere in prima persona la “stagione del vino” attraverso gli odori e i profumi tipici della cantina nei diversi momenti dell’anno. Un viaggio tra le leggende del territorio e paesaggi di rara bellezza: ingredienti vincenti di un vino che è diventato una certezza celebrata in tutto il mondo.
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