L’edizione del cinquantenario di Vinitaly, a Verona dal 10 al 13 aprile, presentata a Roma al centro congressi piazza di Spagna, non racconterà soltanto mezzo secolo di evoluzione del nostro Paese che proprio attraverso il vino ha saputo farsi conoscere e apprezzare nel mondo. Nato nel 1967 con le Giornate del vino italiano per intuizione di Angelo Betti, più che autocelebrarsi il Vinitaly pensa al futuro.

Come hanno annunciato a Roma i responsabili di Veronafiere, con questa edizione si intende segnare un nuovo inizio con un progetto strategico innovativo, un concept fieristico no stop, aperto 365 giorni l'anno, che sarà presentato a breve termine e che porterà i brand internazionali di Veronafiere ad essere lo strumento esclusivo per lo sviluppo unitario all'estero del made in Italy dei prodotti di riferimento delle manifestazioni, anzitutto del vino.
Una community di produttori, buyer internazionali, opinion leader e mondo della comunicazione, secondo il progetto, sarà in grado di far circolare e crescere idee e relazioni commerciali su scala globale formata da Vinitaly International, OperaWine, VIA-Vinitaly International Academy, wine2wine, VinitalyWineClub, Sol&Agrifood, Enolitech e i premi collegati come il nuovo 5 Star Wines Award e il Sol d'Oro.
«Il cinquantenario di Vinitaly, grazie alle aziende che hanno saputo valorizzare con le loro produzioni i rispettivi territori - ha detto il presidente di Veronafiere Maurizio Danese che ha illustrato il palinsesto dell'appuntamento veronese insieme al direttore generale Giovanni Mantovani - coincide con la forte crescita dell'export che nel 2015 ha superato i 5,4 miliardi di euro. Un successo che fa ben sperare nell'obiettivo indicato dal premier Matteo Renzi di 7,5 miliardi nel 2020».

Nella foto, da sinistra: Maurizio Danese, Maurizio Martina e Giovanni Mantovani
Alla presentazione sono intervenuti il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, Sandro Boscaini, presidente Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione italiana vini, Domenico Giovanni Sacchi direttore dell'ufficio coordinamento servizi promozione sistema Italia dell’Ice, Gianni Bruno (area manager wine&food Veronafiere) e Ian Domenico D’Agata - direttore scientifico della Vinitaly International Academy.
Stevie Kim, direttore di Vinitaly International ha voluto essere presente con un messaggio sulle strategie messe in atto per esplorare e presidiare i mercati esteri, soprattutto in Asia e in particolare in Cina. Per questa edizione del Vinitaly, con oltre 4.100 espositori in 100mila mq di superficie, è stato predisposto un piano di investimenti di 8 milioni di euro per favorire l'incoming di buyer esteri e per migliorare le infrastrutture a servizio degli espositori e dei visitatori che arriveranno da oltre 140 Paesi.
Previsti più incontri b2b, degustazioni, tasting esclusivi e alta ristorazione. La linea di Veronafiere prevede il wine business in fiera e il wine festival in città, con attenzione all'espositore, ma anche al suo cliente. Per questo, attuando un processo di selezione è stato potenziato il Fuorisalone Vinitaly&The city che quest'anno inizia strategicamente due giorni prima della rassegna per coinvolgere il pubblico consumer.

Circa mille buyer selezionati verranno dall'estero, grazie agli investimenti per favorirne l'incoming, in particolare da Paesi target quali Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Polonia, Usa e Canada, Russia, Giappone e Cina.
«È il risultato di un'attività - ha detto il direttore di Veronafiere Giovanni Mantovani - che ci vede collaborare attraverso azioni congiunte con il Ministero delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico e con Ice-ItalianTrade Agency. Vinitaly torna così ad essere una piattaforma interessante anche per le aziende straniere, capitalizzando anche il successo del Padiglione del Vino a Expo Milano 2015».
I vini naturale biologici avranno quest'anno un'area specifica che riunisce tutta l'offerta di questo crescente segmento. «Vinitaly da una scelta di territorio - ha detto il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - è diventata una scelta internazionale ed è una grande occasione non per celebrarsi ma pensare alle strategie future. È anche una palestra fondamentale per quei giovani che scelgono di fare impresa in un mondo legato alla terra e alla qualità dell'ambiente e del paesaggio. In quei quattro giorni la partita economica si gioca sull'aumento delle esportazioni e l'internazionalizzazione. Utilizziamo questa piattaforma, dopo l'Expo che abbiamo gestito insieme, per fare un salto di qualità nel settore vinicolo del futuro che ha nel digitale una delle grandi sfide di crescita. Dentro questo impegno si colloca il forum dei Ministri europei del vino che si svolgerà proprio a Verona nei giorni della manifestazione».

Il Ministro Martina ha poi ringraziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che inaugurerà il Vinitaly domenica 10 aprile. «Non è cosa di poco conto - ha aggiunto il Ministro - che il Quirinale sia con noi proprio nel punto di crinale, nell'anno di svolta, e di costruzione soprattutto dei prossimi 50 anni del salone internazionale del vino e dei distillati».
Foto servizio: Ennevi